Tu torni, torno io.
Quando scrivi di Remus e Sirius io non me ne faccio mancare una, dovresti saperlo. Ci ho messo un po' ad arrivare, perché faccio fatica a stare tutto dietro a tutto, ma cerco di recuperare adesso perché la lezione un po' mi annoia (sono una pessima studentessa, Sirius mi tira nella parte oscura). Che dire? Sto rileggendo adesso il prigioniero di Azkaban e la stento tutta questa trasformazione, capita assolutamente a fagiolo questo spaccato di un sesto anno, questo abbraccio fraterno. Li sto leggendo da adulti, ma negli occhi vedo questi momenti, questo stare insieme e penare prima, durante e dopo. Sirius c'è sempre, lo prende in giro con questi commenti taglienti e gli ricorda (un rammento che infastidisce Remus) che la luna sta tornando. E che lui, anche se la luna torna, c'è. Gli stringe la mano e si stringe a lui: non sono bellissimi? Dentro quei corpi schiacciati l'uno contro l'altro io ci vedo l'infinità, ci vedo tanto dolore e potere e io mi tengo il cuore stretto nel petto. Sono contentissima di essere venuta qui a leggerlo, saltare un po' la lezione di Dante e beccare queste ombre dietro alle tende rosse dei baldacchini, a beccare questi abbracci e queste rassicurazioni. Li rendi perfetti, come è perfetto questo modo di descrivere la bestia, gli occhi giallastri e la voglia di girarsi e mordere l'amico. Basta. Basta. Basta.
Basterà, non basta. Quell'amore e quel volersi bene basterà a superare la luna anche quella volta. Grazie per averla scritta e scusami per la recensione un po' scarna!
Sia ❤ |