Recensioni per
Confessioni di una maschera
di Francine

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
17/03/21, ore 23:16
Cap. 7:

Io arrivo in punta di piedi, quasi alla chetichella.
Chè situazioni personali (troppo) e lavorative (poco), mi hanno trasformata in un animale notturno (dalle ore davvero degne di un vampiro. Non reggerò ancora a lungo, temo...) e mi hanno tolto (quasi) tutto il tempo per altro.
Come stai, carissima?
So che è tardi, per mille cose.
Tardi anche solo per commentare questo piccolo gioiellino di raffinata leggerezza che mi davvero mi ha fatto sorridere e arrovellare in lunghe notti passate a preparare materiali e correggere. Una boccata di ossigeno dal gusto di uno smirk quasi wenthworiano (o di Snart, se preferisci).
E comunque, potevi essere solo tu. Non altri.
Solo tu potevi famri piacere una deriva yaoi (elegante. Elegantissima, per carità) del rapporto fra Aioria e Shura (e anche Marco e Yngve, che il triangolo erotico, come cantava Zero, non viene mai troppo considerato).
Hai saputo costruire una storia ironica e sarcastica che si ammanta della serietà esacerbata di se stessa e di se stessa porta il lettore a ridere.
Ci sarebbero mille aspetti, mille particolari: la descrizone della psiche dei singoli, che anche se solo fugaci comparse hanno una solidità narrativa encomiabile; l'eleganza da balletto classico (raffinato, elegante, ma anche complicatissimo) del pensiero di Yngve, che qui emerge come vera "eminenza grigia" di un mondo che pare guardare con atarassica condiscendenza. Quasi quanto quella del suo gatto. Per poi, coupe de theatre, scoprirlo coinvolto in una romantica lieson con l'Aquila.
E no: questa non l'ho digerita. Anche se sì: la capisco nell'universo della tua narrazione. E l'accetto come patto narrativo di un universo per me alternativo. Non mi dispiace il crak-parring in generale, ma per me, come mi dissi una volta tu stessa, Marin è praticamente sposata con Aioria. Quindi: accetto, pondero nel momento e lascio scorrere.
Sia chiaro! Nella tua narrazione ci sta, ci sta benissimo! E (ma da te non c'era minimamente il rischio) non sei scaduta nell'escamotage di legare Aioria a Lyfia. Anzi! Sull'equivoco di quel rapporto di hai costruito tutta una sottotrama che di fatto è il filo conduttura della storia stessa.
Anche il gioco con i piani e gli incastri narrativi è impressionante. "Maschere" come "persone", con un gioco di rimandi etimologici, o come "svelamenti"? Di fatto, qui a confessarsi senza confessionale, prete e acquasantiere varie sono tutti. Ma proprio tutti. Mettendo in piazza, scaramucce, ripicche quasi infantili e altarini dai toni tragicomici di sapore pirandelliano (e perdona, sarò io, ma davvero ho visto in questi tuoi capitoli, a più riprese, l'omaggio forse inconsapepevole alla letteratura umoristica del nostro tempo, con una spruzzata di Chaplin e Groucho).
L'apoteosi? Il Crysos synagein, dove accanto alla tua abilità nel far dialogare contemporaneamente dodici (dodici!) personaggi, hai dipanato gli intrecci per riallacciarli subito dopo in nuove narrazioni.
E poi ancora. Libra (che strizza l'occhio critico alla caricatura di se stesso che è in SoG), Milo ed Etienne; Yngve e Saga. Saga e Kanon! Con il secondo assiso sul trono sacerdotale come in Gold: Assassins. In una scelta che sposa completamente le mie corde e va a braccetto con tante idee che mi frullano per la testa (e chissà se vedranno mai la luce...).
Forse il personaggio, per quanto riuscitissimo in sè, che meno ho apprezzato è stato Aioros, presentato secondo qualla carica di ingenuita, o forse di candore, tanto caro al fandom. Ma è opinione mia: lo vedo troppo come uno stratega innato, un soldato che analizza la situazione in modo freddo quasi cinico, per accettarne la candida semplicità. Per me, Aioros non ha alcun candore: è solo il suo mito ad offuscarne di luce non cercata le azioni anche "sporche" (in Episode G è lui che viene mandato in missione per risolvere il problema di Ra in Egitto; è lui che si contra con Tifone nella tempesta mediterranea. Ed è sempre lui che amputa un braccio e toglie un occhia a Galan, a quello che doveva essere un compagno d'armi, se non proprio un amico, anche se così ci viene presentato il loro rapporto. E io non ricordo scene di pentimento; dispiacere, ma non pentimento).
Rientrando: sublime. Come sempre.
E la chiusa finale. Quella ringcompositon che ti fa chiedere semplicemente quando è successo che la giostra-trottola-girandola ha ripreso a correre e perchè, in fondo, ti dovrebbe importare, se quel vorticare ha le movenze di un raffinatissimo valzer viennese? Meglio sedersi e godersi il viaggio, in attesa di una tua prossima perla.

Perdona il commento non dettagliato capitolo per capitolo.
Il tempo, come ben sai, galantuono lo sarà senz'altro; me è anche un amante bastardo ed esigente. Per il momento, a me è capitato il secondo.

Ti abbraccio

Recensore Master
12/03/21, ore 02:36
Cap. 7:

Basta. dove firmo per avere un Yngve personale? 
No, perché è TUTTO meraviglioso, tutto. 
Non c'è una riga, una parola, UNA SILLABA di cui non si innamorata - questi personaggi sono così realistici, così di carne e sangue che non posso fare altro che sorridere e amarli visceralmente. 
E POI NON PLUS ULTRA. SANTO SUBITO, LUI HA CAPITO TUTTO - bravo gattone, bravo, vai pure da Marco, LO FAREMMO TUTTE. 

*esplosione di ovaie*

Niente, grazie di cuore per questa storia, perché in un momento come questo mi permette non solo di evadere, ma evadere bene, come si dice, perché sono pagine di qualità. 

Un tè e una fetta di torta all'ananas? 

P.S. comunque tanto di cappello a Yngve per l'idea dell'assicurazione, eh: lo voglio come consulente di vita, sappilo. *______*