Recensioni per
Non era amore, ma almeno era Amyl
di NPC_Stories

Questa storia ha ottenuto 100 recensioni.
Positive : 100
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/05/22, ore 19:56

Cara Npc!
La cosa più bella delle tue storie è quanto trasudano dei grandi concetti dell’esistenza umana (ed elfica, naturalmente). I mondi fantastici in cui si muovono Daren e Joehl ci consentono di gettare uno sguardo crudo e privo di costruzioni mentali su quelle che sono problematiche anche del nostro, di mondo. Joehl è il protagonista del capitolo anche quando è Tazandil a essere presente: il suo ritorno dopo anni passato lontano lo pone di fronte a ruoli di mediazione in cui spicca (come riconosce Tazandil che discute con Elbereth e rimpiange la presenza e la calma del figlio) e anche a situazioni in cui si trova invischiato suo malgrado, come le trame politiche su chi succederà alla morte del vecchio re. Tra suggestive e comprensibili paure, come quella di non riporre troppe speranze in un bambino non ancora nato perché si teme porti sfortuna, ci troviamo davanti a un’analisi estremamente vera e cinica e cruda. Gli elfi non sono disposti ad accettare Jaylah come loro futura regina per via del suo essere mezza drow. Elendyl nello spiegare a Joehl la mentalità discutibile, ma presente, con cui occorre fare i conti necessariamente, prova a essere più realista possibile. Non lo fa per amicizia, naturalmente, ma perché la discendenza di Johel lo tocca da vicino – rischia di trovarsi in una posizione altrettanto scomoda, ovvero di dover lasciare il proprio compagno per avere un figlio da piazzare sul trono. Sebbene Elendyl sostenga che gli elfi non farebbero mai del male a una bambina, è chiaro che il clima di ostilità potrebbe danneggiarla e questo spiega perché mai il ranger sia così infastidito dall’idea che sua madre, pure se in buona fede, stia cercando di insegnare alla figlia qualcosa in più della loro cultura. Il discorso di Elendyl oltre che realista mostra una società elfica complessa, articolata, in cui agiscono forze e vizi e pressioni che è impossibile ignorare e che rendono questo popolo realistico.

Accanto all’alta considerazione di sé e alla strenua difesa della propria cultura ci sono correnti isolazioniste che non vedono di buon occhio proprio quella particolare curiosità e disponibilità ad accettare l’altro che hanno reso Joehl così particolare e che gli hanno consentito di avere Jaylah, diventare amico di Daren. Daren che intuisce, naturalmente, che ci sono sofistiche questioni elfiche che preoccupano l’amico, ma che non ne capirebbe la sottigliezza perché, esattamene come dici tu, è un guerriero e anche un guerriero solitario. L’accettazione del diverso, la ragione politica che pregiudica anche un qualcosa di apparentemente innocente come l’imparare una nuova lingua, il pericolo che può rappresentare una semplice bambina sono tutti elementi che contribuiscono a rendere questa storia ricca in tutti i sensi. I miei complimenti, cara Npc!
Un abbraccio,
Shilyss

Recensore Junior
28/03/21, ore 09:07

Allora questo capitolo devo dire che apre un numero incalcolabile di porte verso il futuro.
Nella prima parte io pure come Johel covavo un profondo malumore verso la situazione che si stava creando intorno alla piccola Jaylah, comprendo il motivo per cui Elendyl gli abbia riferito tutto ciò (lui parlava soprattutto per proteggere il suo amore e la sua relazione) ma non posso dire di non avergli voluto tirare un "cartone" dritto sul muso.
Questi perchè non apprezzo il coinvolgimento della piccola su questioni politiche troppo future e troppo lontane (ma sono pur sempre elfi e chi li capisce è bravo, per modo di dire).
Devo dire che la scena di Tazandil invece mi ha fatto rivalutare quel vecchio gufo, già avevo una concezione positiva della sua persona per quanto burbera e poco espansiva, gli apprezzamenti però diretti verso suo figlio e verso Daren mi hanno dato quella spinta necessaria per permettermi di apprezzarlo ancor più come personaggio nelle tue storie.
Zuccottina da quanto tempo non leggevo questo nomignolo, quanta dolcezza in una parola cosi semplice XD.
Ho apprezzato un dettaglio però inerente il tuo stile di scrittura noto che più scrivi e vai avanti nel narrare queste storie, più il tuo stile si evolve e appaiono sempre vocaboli nuovi e devo dire che è davvero stupendo tutto ciò, anche perchè comprendo la fatica nel cercare sempre vocaboli più adatti e l'uso dei termini da te utilizzati sta divenendo sempre più narrativo al pari di un romanziera professionista.
Infine sono molto felice perchè finalmente ho trovato il tempo di scrivere una recensione.
Non vedo l'ora di scrivere pure per le altre storie che ho visto che hai aggiornato.
(Grazie ancora per questo capitolo e alla Prossima Recensione XD )

Recensore Master
14/03/21, ore 10:48

Capitolo scritto estremamente bene con un'ottima cura dei dialoghi, riguardanti sia la successione del capoclan e la situazione dei goblin, dando l'atmosfera più che adatta soprattutto al secondo discorso. Curioso di vedere come entrambi i temi saranno trattati, a presto.

Recensore Master
14/03/21, ore 09:37

Questo capitolo si può chiamare esattamente come finisce "menate elfiche e dove trovarle".
Se facciamo un salto di immaginazione e vediamo Daren presente ad entrambi i dialoghi, io me lo immagino che rotea gli occhi al cielo e impreca sottovoce.
"E successioni, e non pestare i piedi a questo, ed identità elfica dei miei coglioni ... almeno noi la risolvevamo subito nel Sottosuolo, ci si ammazza, o avvelena o punisce male e via".
Mi piace molto il piano proposto da Taz perché è intelligente: lo sbarbato (metaforicamente) re non lo capisce ed ha l'intelligenza di un paramecio "siiii attacchiamo brutto, sono solo cazzo di goblin!"
Sì, però con terreno a favore. Vediamo di evitare, va'.
La questine di Jaylah non l'avevo mai valutata, ma in effetti è meglio non si acclimati troppo alla foresta, che secondo me è meglio che torni dalla mamma e si levi da quel vespaio di politiche degli elfi dei boschi.
Bel capitolo, molti discorsi ma mi è piaciuto perché apre uno squarcio in più su come funziona la foresta.