Valutazione per il contest "Storie alfabetiche" – Vincitrice del Premio speciale miglior alfabeto
Grammatica 8.5/10 [grammatica: 5/5 + stile: 3.5/5]
Da un punto di vista grammaticale non ho trovato nessun errore, neanche un refuso.
Passando allo stile, invece, ho da fare alcuni appunti.
Eppure, dentro di me, ammiravo il tuo coraggio, la tua determinazione, la tua bravura, ma non avevo il coraggio di ammetterlo neppure con me stesso. -> Non suona molto bene usare in uno stesso periodo “Eppure” e “ma”. Avrei sostituito il ma con un “anche se”
Fingevo di disprezzarti, facendo scivolare su di te uno sguardo di malcelato odio: ma era solo una maschera che ho saputo portare talmente tanto bene da convincere anche me stesso. -> i due punti non si usano per precedere il ma. Non so quanto sia grammaticalmente scorretto (la ritengo più una scelta stilistica poco azzeccata), quindi la segnalo nel parametro stile.
eri tutto ciò che avevo sempre considerato come immondo e indegno, un tumore da estirpare. -> Ho un dubbio sulla scelta lessicale della parola “tumore” nei pensieri di Draco in prima persona, in quanto è qualcosa di “Babbano”.
La cosa che, però, mi è piaciuta meno sono le ripetizioni dei termini “se stesso” (ne ho contati tre in tre frasi molto ravvicinate) e soprattutto l’avversativa “ma” (ce ne sono cinque davvero troppo ravvicinate). Queste ripetizioni e queste stonatura è da notare, però, che si concentrano nella parte iniziale del testo: dalla lettera N, tutto risulta molto più scorrevole.
Ho iniziato segnalandoti le cose che non mi hanno convinta, ma a parte queste annotazioni, lo stile risulta gradevole: le frasi sono brevi e internamente la punteggiatura è varia e usata al punto giusto; e il lessico è pertinente a metà tra il colloquiale e il troppo aulico (un tone of voice che rispecchia secondo me Draco in prima persona). Ho anche apprezzato lo slittamento tra passato e presente che è ben motivato: dal racconto di quel che è successo prima, si passa al momento presente quello in cui Draco smette di ricordare e vive il momento. Non si crea forzatura, il passaggio pur non essendo graduale è quasi naturale e ha un andamento quasi “filmico”. Dunque, al di là degli appunti che ti ho fatto, il tuo stile mi è piaciuto.
Titolo: 3/3
Il titolo mi è piaciuto davvero molto e l’ho trovato azzeccato: semplice, eppure “particolare”, spinge il lettore a chiedersi di più. Compare, inoltre, visivamente nella storia alla fine quindi rappresenta quasi una sorta di anticipazione senza spoiler del finale, di quella che è l’ultima tappa. Funziona.
Trama e personaggi: 9.5/10
Faccio una doverosa premessa: la Dramione in genere non mi convince come coppia (non lo dico come elemento di gradimento personale, ma perché credo che renderli IC in molti contesti sia particolarmente difficile). Leggendo la tua storia, devo ammettere che non ho percepito mai un senso di forzatura o di straniamento: tutto mi è parso coerente, graduale e possibile. Hai scelto di narrare tutto dalla prospettiva di Draco, che è resa a mio avviso bene. Quello che prova per Hermione non è un amore improvviso e segreto, ma un’ambivalenza tra ammirazione inconfessabile e disprezzo palese. La percezione di un’emozione affettiva arriva solamente dopo, nell’ambientazione del settimo libro e le parole che hai scelto sono particolarmente azzeccate: con mio sommo stupore cominciai a temere anche per la tua vita. Ecco, Draco si stupisce, quel sentimento covato dentro di lui non è mai stato esplicito o noto.
Parallelamente, anche quello che avviene tra loro è molto graduale. All’inizio coerentemente col canon solo insulti e diffidenza, poi la percezione di Draco appunto cambia rispetto al vuoto e alla paura, con anche la sua reazione alla tortura di Hermione. Il finale è l’unica parte in cui li vediamo interagire in una direzione “diversa”, ma il cambiamento è ben riuscito perché da un lato si colloca in un momento post dove entrambi sono maturi e hanno superato le fragili barriere di odio create dal contesto scolastico e dai pregiudizi di sangue; e dall’altro non mostra che un inizio, in cui percepiamo comunque tutta la cortesia e l’imbarazzo di non sapere ancora come comportarsi l’uno di fronte all’altra quando tutto è cambiato. Quel passaggio di zucchero e limone cattura in sé allora il cambiamento.
La visione di coppia è ben riuscita, la trama si sviluppa gradualmente e coerentemente con quanto conosciamo, i personaggi mi sono parsi IC. Non posso che farti i miei complimenti, vista la premessa che facevo.
Ti ho tolto un mezzo punto solamente perché manca completamente un accenno al sesto libro. Mi rendo conto che si trattava solamente di una flash e anche che a livello di interazioni Dramione non è particolarmente significativo magari; tuttavia dal punto di vista di Draco quello è l’anno che più lo segna, quello in cui davvero tutto inizia a crollare. Questa frase non mi ha convinta, infatti: Ritornato a casa per le vacanze pasquali avevo una strana inquietudine nel cuore: un’ondata di terrore stava per travolgerci tutti e con mio sommo stupore cominciai a temere anche per la tua vita. L’effetto – probabilmente da te non calcolando – è che, saltando direttamente a questo momento citando solo ora l’inquietudine, sembra quasi che prima delle vacanze pasquali Draco non abbia percepito il terrore della guerra, mentre già c’era immerso con tutte le scarpe.
Non mina la trama, non si percepisce un buco o un’assenza, però allo stesso tempo non rende piena a 360 gradi l’introspezione di Draco. Sarebbe bastato un qualche cenno minimo all’interno delle frasi, nulla di più.
Svolgimento traccia: 10/10
La consegna è rispettata: ci sono 21 frasi, ognuna inizia con una lettera diversa dell’alfabeto, non manca nessuna lettera e nessuna è ripetuta.
Passando al modo in cui hai reso la consegna, sono rimasta piacevolmente colpita. Ho riletto la tua storia tantissime volte (forse anche più volte di quelle degli altri) proprio alla ricerca di qualcosa che non funzionasse – e non per accanimento personale, ma perché mi ha stupita, considerata la mia puntigliosità nella lettura, che tutto funzionasse così bene. Però, come puoi vedere dal punteggio, a ogni rilettura ho soltanto confermato la mia impressione iniziale: l’effetto “alfabeto” a mio parere non si percepisce mai. Sei stata brava a usare ogni volta un inizio diverso (nomi, verbi, articoli, congiunzioni, avverbi), giocandotelo al punto giusto e senza forzare costruzioni ardite (non ci sono infatti inversioni o parole particolari che possano catturare eccessivamente lo sguardo). Sei stata brava nell’andare a capo – anche se a volte lo hai fatto dopo un periodo, si tratta sempre di un periodo lungo che cattura un “momento preciso”, mentre i periodi più brevi e che raccontano uno stesso contesto sono raggruppati in genere insieme. Sei stata brava, infine, con la lettera V e la lettera Z: le hai usate come dialogo in maniera naturalissima e davvero azzeccata. In genere è la Z a creare più problematiche, qui invece non solo non crea dubbi ma è addirittura il punto che li fuga meno.
Tra le poche storie che hanno ottenuto il 10 nel gioco ho scelto di assegnare a te il premio speciale perché ho apprezzato particolarmente come con l’ordine alfabetico azzeccato tu abbia comunque raccontato una storia precisa, nonché per il gioco V e Z. Ci tengo a sottolineare che avrebbe potuto ricevere questo premio chiunque delle storie con il 10, quindi a quel punto è stata una scelta unicamente soggettiva.
Insomma, a mio parere esperimento riuscitissimo. Bravissima!
Totale: 31/33 |