Recensioni per
Rimasugli di pensieri
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 1079 recensioni.
Positive : 1076
Neutre o critiche: 3 (guarda)


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Recensore Master
28/05/21, ore 18:54
Cap. 132:

Carissimo, l'importante è ricordarsi di non abbattersi e continuare a combattere (in senso metaforico).
Sicuramente, non è facile e semplice, soprattutto se vivi in prima persona momenti come quello presentato nel testo. La speranza che tutto finirà, per quanto possa essere esile, non bisogna perderla o dimenticarsene. Presto o tardi, sarà tutto un brutto ricordo da sommergere con tanti altri belli e felici.
Un grande abbraccio ^^

Recensore Junior
17/05/21, ore 01:20
Cap. 132:

Alessandro carissimo,

rispunto fuori dall'Oltretomba dei Poeti estinti e vengo a farti visita per un breve istante...era da una vita che non leggevo qualcosa di tuo!!! :O :O :O :O e, ahimé, devo dire che ho trovato dei toni e dei sentimenti che non mi sarei mai aspettata di trovare in te! :O :O :O sarà che non ti leggo da tantissimo tempo, ma mi sembri una persona completamente diversa! Più disillusa, più addolorata, più sconcertata....a quanto pare questa pandemia ci ha cambiati tutti....

Ti mando un super abbraccione e un bacio! *SMAAACK* a presto!!! ;o ;o ;o <3 <3 <3

Recensore Veterano
22/03/21, ore 00:39
Cap. 132:

Ciao Alessandro.
Credo sia la poesia più mesta che abbia letto oggi, viscerale e diretta, non risparmia niente.
È in effetti il clima che - nolente o volente - tutti noi stiamo vivendo e mentirei se ti dicessi che non abbia colto il senso d'ansia e il nevroticismo che accompagnano i versi.
Si spera in tempi migliori, sempre...

Un caro saluto,
Lady S.

Recensore Junior
19/03/21, ore 09:15
Cap. 132:

"Se non hanno pane, che mangino gallette di riso!"

Prendila in modo positivo, è un testo che mette i nervi solo a leggerlo... Non ha nessun tipo di musicalità, ma si capisce più o meno dove la mente va a parare, quello che sta succedendo, è una parola, ma è tutto ingranato in un contesto e tutta la burocrazia dietro un gesto che fino a due anni fa era considerato banale "faccio un salto a prendere il pane..."

(il resto pratico del commento in pvt)

Recensore Master
19/03/21, ore 08:26
Cap. 132:

Buongiorno!
Tralasciando tutti i commenti sulla situazione che ti ha ispirato questa poesia densa di tristezza, voglio provare a dare una lettura personale di ciò.
Il pane è un alimento che sin dalla notte dei tempi accompagna la vita del popolo italico, forse ben più degli altri popoli. Assieme all'acqua è comunemente considerato il minimo sostentamento per sopravvivere. Ecco: io vedo in quella fila di persone davanti al panificio, la rassegnazione a fare ciò che si può fare (scusa il gioco di parole) per non crollare definitivamente. Arrabbiarsi peggiora solo la situazione che già di per sé è al limite, soprattutto da un punto di vista psicologico che, a mio avviso, è stato ampiamente sottovalutato. Con tutte le paure che ci hanno inculcato, sfido chiunque a non guardare chi ci sta vicino con circospezione, pure se si tratta di un amico di vecchia data. Fare attenzione ok, indossare la mascherina pure, uscire con l'autocertificazione anche, ma permettetemi una domanda: accanto alle mille restrizioni e ai vaccini che arrivano col contagocce, che cure ci sono per sto maledetto coronavirus?? Per ora ben poco, come esci positivo al tampone ti chiudono in casa fino a data da destinarsi. E quando è così, quando non puoi neanche metterti in fila per acquistare il pane quotidiano, non sai quando potrai. Pane uguale vita, non solo in senso religioso, ma in senso reale.
Nonostante la Toscana sia arancione, la provincia di Arezzo dove vivo io è rossa e probabilmente lo resterà anche la prossima settimana. Nel mio piccolo comune di poco meno di diecimila abitanti adesso sembra che la curva dei contagi sia in flessione dopo un aumento preoccupante. Hanno organizzato uno screening di massa per individuare altri eventuali positivi asintomatici (11 su 2219 test) e speriamo il peggio sia passato. Fortunatamente nella mia famiglia fin ora siamo stati bene, mia madre ha già fatto il vaccino (lavora in uno studio odontoiatrico) .... speriamo stavolta la luce in fondo al tunnel ci sia davvero. Così, una volta acquistato il pane, lo apriamo, ci mettiamo un bel prosciutto in mezzo e ce lo mangiamo in compagnia. Prima o poi dovrà accadere, altrimenti usciamo di testa e a quel punto può succedere di tutto.

Complimenti e... Boh, che posso dirti? Coraggio!!!

🌚

Recensore Master
16/03/21, ore 22:44
Cap. 132:

Ciao Alessandro.
La situazione peggiora sempre più e sembra quasi impossibile prospettare una fine in tempi brevi.
La descrizione della quotidianità che comunicano i tuoi versi è struggente. Quelle fine infinite di persone senza speranza, che attendono il loro turno ripensando a cos'era la normalità, che se si potesse assaporare ora sarebbe un privilegio.
Attendiamo tempo migliori, come persone in fila attendendo il proprio turno; anche questa lunga fila di restrizioni avrà fine (speriamo presto).

Complimenti!

-Bigin

Recensore Veterano
16/03/21, ore 20:59
Cap. 132:

Ciao.
È inquietante leggere questi versi.
Sono arrivato a metà e ho dovuto fermarmi e respirare a pieni polmoni per assecondare il mio affanno.
Hai trasmesso in modo impeccabile il malessere che si vive adesso, che prende forma in questa azione quotidiana, banale (forse).
Anche la forma dello scritto sembra plasmarsi attorno a questo mostro invisibile, con versi volutamente irregolari, pause, assonanze.
Un ottimo lavoro.
Bravo!
Roberto

Recensore Master
16/03/21, ore 15:28
Cap. 132:

Mio caro Alessandro, le parole di questa tua poesia, dalla prima all’ultima mi hanno lasciato una immensa tristezza, tanto che non sapevo come argomentare.
Hai tracciato un momento che si potrebbe far afferire ai tempi di guerra e spero tanto che sia stato solo un momento particolare quello da te vissuto per andare a comperare il pane e che con il proseguire di questa situazione non diventi la norma dalle tue parti.
Dalle tue parole non si evince speranza alcuna mentre quest’ultima sempre dovrebbe mantenerci saldi nel proposito di andare avanti e non lasciarsi andare alla disperazione, come mi sembra abbia fatto tu con questo scritto.
Auspico che tu possa rasserenarti un pochino per poter essere di fattivo supporto per tutti coloro che contano su di te. Un abbraccio. Elena

Nuovo recensore
16/03/21, ore 07:15
Cap. 132:

Alessandro caro,sono senza parole.Spero che tu abbia ecceduto nello scrivere i tuoi rimasugli.Qui da me non mancano gli eccessi ma non del tipo di quelli da te lamentati.La Romagna e' in una situazione critica ma ha dalla sua la storia che le permettera' di uscirne fuori.Tu mettiti con pazienza e con attenzione ai piccoli bisogni giormalieri.E poi purtroppo aspettare....Un abbraccio
Pasta 16/3/21

Recensore Master
15/03/21, ore 23:22
Cap. 132:

Struggente. Ti capisco, di cos'altro possiamo scrivere? Di cosa scrive un marinaio in mezzo al mare in burrasca se non della tempesta?
"Dacci oggi il nostro pane quotidiano"... mi struggo per noi che invece di capire come fare della fragilità che è la malattia che non risparmia alcun umano, la malattia e il dono che ci avvicina più di ogni altro, trattiamo pure quella come una malattia facendo a gara di chi resiste di più, di chi non piange. Mi chiedo se la vera povertà non la stiamo sperimentando noi con i cuori chiusi, o chi non può procurarsi il pane ma conosce la vicinanza di un cuore con l'altro.
Parlo sempre troppo... quindi concludo con un GRAZIE e un COMPLIMENTI.
Alla prossima

Recensore Master
15/03/21, ore 19:35
Cap. 132:

Io il pane me lo faccio in casa.
Senza mascherina.

Una goduria infinita, garantisco.