Buongiorno!
Tralasciando tutti i commenti sulla situazione che ti ha ispirato questa poesia densa di tristezza, voglio provare a dare una lettura personale di ciò.
Il pane è un alimento che sin dalla notte dei tempi accompagna la vita del popolo italico, forse ben più degli altri popoli. Assieme all'acqua è comunemente considerato il minimo sostentamento per sopravvivere. Ecco: io vedo in quella fila di persone davanti al panificio, la rassegnazione a fare ciò che si può fare (scusa il gioco di parole) per non crollare definitivamente. Arrabbiarsi peggiora solo la situazione che già di per sé è al limite, soprattutto da un punto di vista psicologico che, a mio avviso, è stato ampiamente sottovalutato. Con tutte le paure che ci hanno inculcato, sfido chiunque a non guardare chi ci sta vicino con circospezione, pure se si tratta di un amico di vecchia data. Fare attenzione ok, indossare la mascherina pure, uscire con l'autocertificazione anche, ma permettetemi una domanda: accanto alle mille restrizioni e ai vaccini che arrivano col contagocce, che cure ci sono per sto maledetto coronavirus?? Per ora ben poco, come esci positivo al tampone ti chiudono in casa fino a data da destinarsi. E quando è così, quando non puoi neanche metterti in fila per acquistare il pane quotidiano, non sai quando potrai. Pane uguale vita, non solo in senso religioso, ma in senso reale.
Nonostante la Toscana sia arancione, la provincia di Arezzo dove vivo io è rossa e probabilmente lo resterà anche la prossima settimana. Nel mio piccolo comune di poco meno di diecimila abitanti adesso sembra che la curva dei contagi sia in flessione dopo un aumento preoccupante. Hanno organizzato uno screening di massa per individuare altri eventuali positivi asintomatici (11 su 2219 test) e speriamo il peggio sia passato. Fortunatamente nella mia famiglia fin ora siamo stati bene, mia madre ha già fatto il vaccino (lavora in uno studio odontoiatrico) .... speriamo stavolta la luce in fondo al tunnel ci sia davvero. Così, una volta acquistato il pane, lo apriamo, ci mettiamo un bel prosciutto in mezzo e ce lo mangiamo in compagnia. Prima o poi dovrà accadere, altrimenti usciamo di testa e a quel punto può succedere di tutto.
Complimenti e... Boh, che posso dirti? Coraggio!!!
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