PANE QUOTIDIANO
Voglio il mio
pane
in coda per il mio
pane
dicevano
il pane quotidiano
il mio
pane
la fila di un’ora fuori
ho passato un inverno
all’addiaccio
solo per avere il pane
raggiungere il pane
mamma vado a prendere
il pane
serve l’autocertificazione
perché è quasi sempre rosso da
ottobre
ho scritto più io di un amanuense
solo per il pane
mamma vado a prendere il pane
la coda davanti al panificio
arriva a metà piazza
guardo gli anziani davanti a me
distanziati
in muto silenzio
immobilità assoluta
manco sanno se dentro c’è qualcuno
cazzo
da dentro urlano
avanti
da fuori guardano
diffidenti
io guardo
tutti questi
sembrano mummie
il virus li ha già uccisi
solo sentendolo nominare
tutti in silenzio
tutti in fila
la distanza
di sicurezza
io voglio il pane
datemi il mio pane
quotidiano
c’è chi disse
avrete tutti il pane
quotidiano
io vedo solo la mia dose
di schifo quotidiano
se per errore cala la mascherina
altroché la lapidazione
mamma vado a prendere il pane
mi grida
scrivi l’autocertificazione di oggi
vado solo a prendere il pane
quotidiano
la stampante non mi va più
pane
grido andate avanti
che ormai è mezzogiorno
mi guardano come a dire
cosa me ne frega
tanto son pensionato
uno alla volta
quando è il mio turno
pane non ce n’è più
ne hanno fatto troppo poco questa
notte
cambia forno
tutto uguale
fila
pane
vento freddo
sacchetto profumato
ma mezzo vuoto
anche il pane ormai è Odissea
NOTA DELL’AUTORE
Vi prego di non interpretare male questa poesia, che ho letto
e riletto con profonda tristezza. E’ tutto molto triste.
Purtroppo non riesco a scrivere poesie distaccate da ciò che
sto vivendo, quando ero innamorato scrivevo d’amore, quando ero un ragazzino
scrivevo di rose e fiori, ora che sono un uomo nella tempesta della pandemia,
scrivo di ciò.
La fila di sabato mattina davanti al panificio mi ha
instillato questa poesia, la cosa triste è andare poi a cercare un altro forno
distante sette chilometri.
Il virus intanto dilaga tra le persone vicine, in aperta
campagna e in città. Non risparmia nessuno, un fiume in piena. Per la mia
regione è una campagna bellica.
Ringrazio Dio di essere ancora sano e in forze.
Un abbraccio virtuale e sicuro, cari amici e care amiche!