Ciao!
Sono due giorni che voglio recensire, ma come al solito sono sommersa di cose da fare (nemmeno rispondo più alle recensioni, per quelle dovrò ritagliarmi del tempo il fine settimana, se ci arrivo con una certa stabilità mentale) e il tempo per scrivere scarseggia (ma non quello per leggere!).
In compenso sono contenta di aver avuto modo di rileggere per recensire questo scorcio datato 1899.
Sì, perché oltre a essere be scritto è spassosissimo, leggero e scorre a meraviglia!
Mi è piaciuto tantissimo come il sedicenne Grindelwald, appena espulso e arrivato a casa di sua zia, stia tranquillamente e distrattamente pensando a come iniziare le sue ricerche quando si incastra da solo in una situazione 'scomoda' come quelle d'improvvisarsi fruttivendolo. Bisognerebbe sempre prestare attenzione a ciò che dicono gli altri, soprattutto prima di dire qualcosa come "sì, certo".
I pensieri di Grindelwald, persino i suoi obiettivi di conquista e rivoluzione e potere, sono così freschi e giovani da far sorridere: come se ancora non fosse realmente pericoloso, ma quel seme fosse stato appena piantato (anche se sappiamo dai libri che è stato espulso da Drumstrang per esperimenti di magia oscura, il che la dice lunga). Mi piace questo suo fare altezzoso ma allo stesso tempo ragazzo mentre pensa a come si è ritrovato — con la sua mente superiore — a trasportare a braccia meloni verso il mercato che brulica di Babbani, bambini urlanti e confusione... mi ispira simpatia!
Appena ho letto della 'lunga chioma rossa' mi sono drizzate le antenne ovviamente (dato anche il riferimento di Bathilda — che a proposito l'hai resa veramente uno spasso — a Silente) per cui ti immaginerai la scena: ero tutta concentrata quando leggo dei limoni lasciati lì. L'attimo dopo mi sono quasi cappottata dalla sedia mentre Gellert rincorreva la 'signora'.
(Albus, i limoni, Albuuuuus!)
Tra l'altro, conoscendo l'amore di Silente per i limoni viene quasi il sospetto che l'abbia fatto di proposito nel lasciarli lì.
Altra cosa che ho apprezzato è il fatto che si diano del 'voi', come probabilmente usata a quei tempi tra estranei: è un'attenzione non da poco, secondo me. Dubito che nel 1899 si salutassero con qualcosa come "Ehi, ciao bbbello, come butta?!".
Anche il loro incontro è ben costruito e mi è piaciuto come sei passata dalla comicità del momento (ogni volta che ci penso ridacchio, ma forse sono semplicemente pazza) alla tranquillità del successivo mentre i due parlano per la prima volta e Gellert viene fulminato da Albus esattamente come avviene spesso alla loro età. Si percepisce anche che Silente sia un pelino più grande del giovane Gellert, il che non guasta dato che tecnicamente ha un paio di anni in più.
Quindi ti faccio i miei complimenti, ho trovato questo 'flash' davvero una chicca che probabilmente rileggerò anche volentieri.
A presto e soprattutto in bocca al lupo per la challenge!
Arlie
P.s: per caso la canzone trash (trashissima, ahah) a cui ti riferisci con l'altro frutto ha motivetto come "genitore 1, genitore 2, genitore 1, genitore 2...?" oppure sono effettivamente impazzita?
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