Recensioni per
L’Aquila di Glencree
di Star_Rover

Questa storia ha ottenuto 234 recensioni.
Positive : 234
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/07/21, ore 12:14

Ciao Star_Rover,
il capitolo dedica un focus iniziale alla figura del capitano Seidel, in precedenza solo accennato. Lui non ha dubbi che il tenente Schneider abbia rappresentato il candidato migliore per la missione, e difende questa scelta davanti al colonnello Weiss.
L'alto ufficiale non condivide la sua fiducia nel successo della missione: nel caso di mancato contatto, non sarà lanciato un secondo agente a tentare di prendere le redini dell'alleanza con l'IRA.
Il colloquio telefonico di Maguire non fornisce particolari sull'identità della spia. Potrebbe essere qualunque dei poliziotti irlandesi del castello.
La sfiducia verso i tedeschi sembra piuttosto radicata all'interno dell'IRA. O'Riley non riesce a far condividere la sua fiducia personale nel tenente Seidel.
La tensione nel rifugio sale: il pilota tedesco forse considera la possibilità che l'IRA, messa alle corde, preferisca eliminarlo piuttosto che rischiare che sia catturato e faccia i nomi dei membri che ha conosciuto.
E' un altro bel capitolo che costituisce un tassello di questa storia, e rende l'idea dell'ansia e dell'incertezza di quell'attesa snervante.
A presto
MaxT :)

Recensore Master
01/06/21, ore 17:00

Carissima,
rieccomi qui.
La situazione sta diventando sempre più complicata, e la missione di Schneider è a un passo dal fallimento: gli inglesi sono sulle sue tracce, mentre l'Abwehr non ha più sue notizie da tempo.
Purtroppo lo spionaggio è una fossa di serpenti, e ciascuno dei personaggi coinvolti ha i suoi segreti. Finalmente entra in scena la famosa spia, di cui non vedo l'ora di fare la conoscenza (se mai la faremo xD). Ho una teoria malsana sulla sua identità, ma non credo sia giusta, quindi aspetterò altri indizi per confermarla o smentirla.
Nel frattempo, il rapporto tra Hans e Declan si va sciogliendo, seppur con titubanza, e la fiducia reciproca si sta evolvendo in qualcosa di più profondo. Temo però che la verità sull'operazione Grün potrebbe indisporre parecchio il giovane e ardimentoso irlandese...
Bravissima come sempre, non vedo l'ora di andare avanti!

Recensore Master
18/04/21, ore 23:26

Ciao, mia carissima Star ^^

La trama si sta intricando sia dal punto di vista politico sia dal punto di vista personale; anche i personaggi stanno mostrando un maggiore coinvolgimento emotivo e negli interessi della loro Patria (in alcuni casi anche sacrificando i propri collaboratori).
Ma vado con ordine.
Ci porti con il pensiero negli uffici dell'Abwehr e tra queste mura il capitolo inizia con una nota sentimentale sulla vita e sul passato di Seidel. Si intrecciano due risvolti della vita dell’uomo, quello di essere marito e quello di essere padre. Hai già sottolineato in questa storia quanto l’amore possa essere salvifico in un clima ostile o di guerra; sembra proprio che lui abbia avuto un motivo più che valido per fare ritorno a casa, la donna che lui amava e che lo amava lo stava attendendo per cominciare una nuova insieme.
I ricordi dell’ufficiale assumono subito una nota malinconica: la preoccupazione è tutta rivolta al figlio diciannovenne che combatte rischiando la vita al fronte. Ci presenti un figlio, un giovane uomo, che non ha tradito l’orgoglio paterno e nemmeno il dovere che prova nei confronti della sua Patria (ho rivisto un breve richiamo all’ardimento e alla disillusione giovanile verso la guerra, all’entusiasmo di prendere parte ad una guerra, all’appartenenza valorosa ad un esercito), ma anzi ha collezionato un’importante vittoria nella campagna di Francia, ciò non rasserena l’animo del padre, anzi sarebbe più lieto se potesse riabbracciarlo; dimostra senza alcun dubbio che la guerra vinta (che lui stesso ha vissuto sulla sua pelle in passato) non vale quanto la vita del figlio. Troviamo già in queste prime righe due temi: l’esempio di un figlio che vuole emulare il padre visto da lui come un eroe di guerra e l’eredità che, volente o nolente, hanno trasmesso ai figli gli eroi sopravvissuti alla prima guerra mondiale.
C’è una grossa discrepanza tra padre e figlio sicuramente dovuta all’età, alle differenti esperienze (da ciò che sembra, il ragazzo non ha lasciato sentimentali legami a casa come invece era successo al padre in giovane età) e alla consapevolezza maturata nel corso degli anni; il padre non condivide il medesimo entusiasmo del figlio, anzi la razionalità predomina e non vede nel figlio uno strumento per poter vendicare la sconfitta della Germania, al contrario del ragazzo che sente sulle spalle la responsabilità della rivalsa per conto della sua Patria.
Seidel si mostra un buonissimo padre, ma pecca di pessimismo sulla sorte del figlio; fin dall’inizio il padre sapeva cosa il figlio avrebbe trovato al fronte e teme comprensibilmente di non rivederlo più.
(scusa, mi sono dilungata su Seidel padre di famiglia, ora parlo del suo ruolo all’interno della missione di cui ci narri)
Seidel dimostra anche in questo caso di essere un uomo particolarmente razionale, la scelta di Schneider per portare a termine la missione in Irlanda è stata tutto tranne casuale: ha avuto modo di leggere le referenze del tenente e lo ha ritenuto il candidato perfetto per capacità e aspetto, ha visto in lui un perfetto agente sotto copertura prima ancora che lo diventasse. Con il silenzio preoccupante di Hans trovo sia umano ripensare ai motivi che lo hanno portato ad effettuare quella scelta, i dubbi in questi casi sono umani.
È comprensibile che Seidel sia preoccupato per il colloquio che deve affrontare con il colonnello Weiss, è responsabile per le mosse di Hans. Dall'umore del colonnello l'ufficiale non azzarda motivazioni/giustificazioni per la scelta di Hans, ma non è disposto ad attendere e ad abbandonare la missione in Irlanda; è comprensibile la tenacia del reduce di guerra, ma il patriottismo verso la sua Patria c'entra solo in parte, la Germania deve vincere la guerra per riportare a casa il figlio sano e salvo, i soldati al fronte devono tornare a casa dalle loro famiglie.
Ho adorato questa prima parte, insieme al modo in cui hai gestito la narrazione.

Hans è sotto lo stretto controllo degli uomini di Meguire, l'IRA diffida di lui, ma lui non troppo, poiché sa di dover creare un rapporto di fiducia, è fondamentale per poter rispettare gli ordini ricevuti dai superiori al fine di stringere un accordo; Hans è anch’egli fermamente convinto nella collaborazione tra IRA e Germania e penso che ciò sia lo spirito giusto per affrontare una missione altamente rischiosa per la propria incolumità.
Hans riflette sul da farsi, ma al momento le sue azioni sono bloccate dall'IRA, cerca di convincersi ad avere fiducia di Meguire, a classificarlo come un alleato a tutti gli effetti dell'Abwehr.
Hans si convince ad essere soprattutto preoccupato sul fatto che gli inglesi abbiano scoperto la sua presenza; è combattuto: non sa se contattare i suoi superiori o in caso contrario rivelare egli stesso al comandante i dettagli dell'operazione.
Sicuramente senza gli ordini dei suoi superiori Hans si trova in dubbio sul da farsi, dopotutto Seidel ci dice che è un uomo propenso all'obbedienza. Trovo Meguire molto prudente nelle comunicazioni, teme che gli inglesi possano intercettare informazioni sensibili, o almeno così sembra... I ruoli all’interno di questa missione restano sempre molto ambigui; credo tu stia facendo un ottimo lavoro sulla sfera del mistero.
Anche in questo frangente hai lasciato una nota sentimentale che ha il gusto del rimpianto:
rimpianto di Hans verso il ruolo che avrebbe potuto ricoprire tra i cieli in pieno conflitto. Sogna ancora di ricoprire quel ruolo, ma non sa se tornerà vivo in Germania. Spera di tornare al termine di quella missione, lotta per portarla a termine anche per quello.

Scopriamo che Charles è coinvolto nell'esplosione e quindi nell'omicidio di giovani soldati innocenti, non a caso la spia con cui comunica e che si trova ancora all’interno del Castello rimane sconcertata da quell’ordine. Benché la spia, di cui non conosciamo ancora l’identità, sia fedele agli ordini del comandante, si fa qualche scrupolo in più. Charles inoltre non perde tempo e indaga sul tenente Hart con il timore che le sue indagini possano rivelarsi una minaccia per l’IRA.
È spaventoso il pensiero finale di Charles: gli dispiace sacrificare uomini fedeli, ma allo stesso tempo sembra non farsi alcuno scrupolo a sacrificare gli altri in casi estremi. Il sacrificio altrui è sintomo di fanatismo per gli ideali e la cosa più spaventosa è che tutto ciò è verosimile per il periodo storico che ci stai narrando.

Declan mostra sempre un atteggiamento molto disponibile e leale verso il suo comandante. Ho trovato molto dolci le parole di Declan su Hans, lo ritiene onesto e intenzionato a mantenere la parola data; mi ha inoltre fatto tenerezza quando non riesce a spiegare alla guardia che non condivide gli ideali nazisti, ma gli ideali umani e militari che animano Hans.
Anche la loro visita notturna è stata molto significativa nel loro rapporto. Sia Hans sia Declan maturano la percezione di non essere soli, confidano nella protezione reciproca e Declan è certo che l’IRA porterà a termine il suo compito.
È bellissima l’immagine di Hans che comprende l’animo di Declan a tal punto da sentirlo accanto come un commilitone. Negli occhi di Declan non legge più diffidenza, ma viva speranza riposta in lui.

Mi dileguo rivolgendoti i miei più sentiti complimenti! <3

A presto!
Un abbraccio grande grande
-Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Ps grazie di cuore per avermi lasciato un’ennesima recensione meravigliosa, prestissimo sono da te <3

Recensore Master
16/04/21, ore 06:35

Buongiorno,
adesso siamo sul filo del rasoio, eh!
Tutti si stanno giocando le ultime carte.
Ora il tedesco deve andare, altrimenti sarà prima o poi intercettato.
e' stato trattenuto anche troppo.
Il gioco è bello quando dura poco, si suol dire...

Recensore Master
15/04/21, ore 14:01

Carissima,
lo scacchiere è in piena partita, i giocatori sono tre e qualcosa inizia a muoversi in questo capitolo di passaggio.
Maguire controlla la spia tedesca e mantiene i contatti con un infiltrato al Castello, che inizia a acquisire una certa fisionomia.
Schneider ragiona sugli eventi e si rende conto di essere più un prigioniero che un alleato, nonostante le scuse che gli vengono propinate sulle difficoltà di portare avanti il progetto. Declan si trova a dover "difendere" Hans dalle osservazioni di un compagno, che sono identiche a quelle da lui espresse non molto tempo prima.
Qui è chiaro che la fiducia si sitia sempre più basando sulle interazioni dirette e sulle sensazioni personali e non su prove certe o fatti noti.
Penso che la mossa finale, vittoriosa o meno, dipenderà più da questo che dalle carte esibite dalle tre Nazioni in gioco.
Ci dai un indizio per volta per farci anelare al capitolo successivo. Una spy story sempre molto coinvolgente la tua. :)
Un bacio e alla prossima! ^^

Recensore Master
15/04/21, ore 11:51

Ciao carissima^^
Hans si conferma un ufficiale tutto d'un pezzo, che nulla può distogliere dal suo obiettivo finale. Non è ottuso, capisce perfettamente in che acque si trova e analizza la situazione per essere sempre pronto a ogni evenienza, ma sa anche molto bene che non è con le azioni avventate e i colpi di testa che otterrà qualcosa di buono. Da questo punto di vista, ha perfettamente la mentalità del pilota: la gente immagina i piloti come scavezzacollo sempre pronti a buttarsi nelle cose, ma il mio istruttore di volo ripeteva sempre: "non bisogna mail lasciare niente al caso". Questa mentalità in generale ti rimane talmente appiccicata addosso che la applichi in ogni aspetto della vita.
Declan è sempre più legato al tedesco, e lo difende con un entusiamo commovente. È forse più immaturo di lui, meno riflessivo, ma la sua stima e il suo affetto hanno la genuinità dei sentimenti più sinceri.
Intanto per tutt'intorno si dipanano intrighi a dir poco sinistri. Hans rischia di venire a trovarsi come un parafulmine nel bel mezzo di una tempesta...
Sei sempre bravissima, complimenti!!

Recensore Junior
15/04/21, ore 09:37

Eccomi qui. In realtà attendevo con ansia questo aggiornamento, perchè tu vali e davanti alla bravura tanto di cappello, sempre. Non badare alle mie fisime, sono una persona lunatica, ti ci abituerai presto XD.

Allora, Declan è diventato il mio personaggio preferito di questa storia, forse perchè quando qualcuno attacca la Germania reagisco in modo più o meno simile. Ma poi, che vuole quel tizio? Ammazzerebbe senza battere ciglio un soldato o una spia inglesi a sangue freddo e di certo non se ne pentirebbe dopo, con che diritto fa la morale a un ufficiale che non mi risulta abbia commesso crimini? Con che diritto fa la morale a chiunque in generale?

E intanto il cerchio si stringe intorno ad Hans che rischia anche di essere abbandonato dai suoi superiori. La vicenda è sempre più ansiogena, complimenti!
(Recensione modificata il 15/04/2021 - 09:39 am)