Tesoro buongiorno, ma quanto tempo! Che piacere tornare qui e riprendere la lettura di questa storia a cui sono davvero tanto affezionata ^^
Ahhh quanto detesto la collega di Wendy? Mannaggia, appena entrata in scena in palestra la prima volta già non posso vederla… è tutto un gioco di invidia secondo me, e la donna sa benissimo di dare fastidio alla collega quindi arriva con la sua squadra, tutta carina, a rompere le palle e guardare dei begli uomini allenati che fanno attività fisica e danno il 110% sulla possibilità di riscattarsi. Naturalmente Dawon non è mai andato fuori dalla testa di Wendy, anche se il rancore è ancora alto – e chiaramente percepibile, questo sì – lei non riesce a dimenticarlo nemmeno un po0, figuriamoci… è innamorata, si è scottata gravemente ma ancora non può fare a meno di pensare, e forse sperare, che qualcosa possa cambiare. direi bene, da una parte: in fondo potrebbe bastare una piccola spintarella o situaizoni come quella dello spogliatoio per riuscire piano piano a riavvicinarli, ma vedo Wendy come barriera a se stessa e questo non va certo bene.
Almeno i ragazzi sono più spontanei, questo sì ed è più facile capire cosa stiano pensando, e quanto possa essere complesso per loro portarsi avanti e guadagnarsi una fiducia e un rispetto che hanno bruciato in modo pesante.
Iris la vedo in un certo senso rinata: soddisfatta, innamorata, on ha bisogno di nascondere ciò che prova e vive dietro a una maschera di insoddisfazione personale o di incapacità di ricollocare il proprio presente. Insomma, tra alti e bassi tutto sommato si sente realizzata e credo sia proprio questo che Wendy non riesce ad accettare. Non perché sia Iris, ma perché semplicemente l’altra ce l’ha fatta e lei non ci riesce. Che sia invidiosa delle sensazioni positive della quotidianità dell’altra è palese, e questo mi fa male perché concentrandosi su ciò che va bene a chi le sta intorno, non riesce a capire cosa le stia andando male e così, in un circolo vizioso, continua a soffrire. È davvero cun personaggio controverso lei, non è facile capire i suoi ragionamenti e le sue reazioni proprio perché si colpevolizza del non sentirsi appagata e inoltre non vive bene. Interessante scontro di due modi opposti di vedere lavoro, amore e vita stessa. Mi sa che questo alla lunga nuocerà alla ragazza, spero solo non se ne accorga troppo tardi.
Il quadro psicologico delle protagoniste è più complesso e articolato di quello che pareva all’inizio della storia, questo porta a una maturità costante di essa e del tuo mandarla avanti con i giusti ritmi e svolgimento di trama. Il testo è elaborato con maggiore spessore – anche se all’inizio comunque era molto buono, eh! :D – e riesci a dare il giusto spazio all’interiorità di chi sta vivendo in disagio senza accorgersi di essere causa del proprio male. Alla prossima volta cara, non vedo l’ora di tornare. Buon lavoro! :3 |