Recensioni per
Wolfen - Vol. 1
di Primavere

Questa storia ha ottenuto 129 recensioni.
Positive : 129
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
31/08/23, ore 01:20

Bellissimo questo capito. Sereb così puro, con la purezza non di un bambino ma di un animale selvatico, o di come gli uomini si immaginano siano gli animali, o dell'essere umano ai tempi del mito prima della civiltà, trascinato nel luogo della perdizione per eccellenza.
Il solito senso di colpa e vergogna di Andrej, che sente di non potersi lamentare della sua situazione perchè crede di meritarsela, di essersela cercata. Andrej che fa da balia a Sereb, e si vede che si sta affezionando.
Il loro dialogo sul Maestro e Margherita, nella profonda notte russa, dalle strade vuote e un'oscurità vellutata interrotta soltanto dalle luci dei locali dei ricchi, che per contrasto sembrano rendere la città ancora più buia. Andrej che pensa a Mosca che brucia.

Quel dialogo in cui i due battibeccano e Sereb sostiene che Andrej sia ossessionato dal fatto di piacere agli altri, di risultare simpatico e farsi benvolere, mentre Andrej sostiene che è normale il desiderio di approvazione del gruppo e contatto umano, perché l'uomo (così come il lupo, in fondo) è un animale sociale, che ha bisogno dell'interazione con gli altri, e se Sereb non capisce questa non imparerà mai a integrarsi nella società.
Entrambi hanno ragione.

I ricordi di Sereb sul suo passato (o su qualcos'altro?) che compaiono e scompaiono e si confondono con i sogni.

E infine, la rivelazione sul passato di Andrej, i suoi genitori; il momento in cui ha scoperto la sua natura da Lupo e il conseguente parricidio.
Credo che analizzando la figura del defunto padre di Andrej e il modo in cui ha influenzato il ragazzo sia in vita che, soprattutto, morendo, si possa arrivare a spiegare molte cose riguardo al carattere e alla psicologia di Andrej- il suo odio misto a vergogna e rabbia per la sua seconda natura, il suo perenne senso di colpa nei confronti prima di tutto di sé stesso, il suo desiderio di approvazione e amicizia rivolto verso chiunque, il modo in cui cerca sempre di ignorare i problemi nascondendoli sotto un tappeto o dietro un sorriso mondano.
E niente, si è capito che ho amato questo capitolo? Amo i capitoli Andrej o Sereb centrici, probabilmente.
(Recensione modificata il 31/08/2023 - 04:33 pm)

Recensore Master
13/02/23, ore 08:47

Ciao carissima^^
scusa il ritardo, è un periodo incasinato.
I due finalmente arrivano al contatto fisico. Esattamente come animali selvatici, prima di scrutano, si fiutano, si girano intorno, si studiano e solo alla fine, quasi riluttanti, accettano di abbandonare la posizione difensiva per aprirsi finalmente l'uno allaltro.
Anche il loro modo di amarsi è "animale", se mi consenti il termine, fatto di fisicità e di sensazioni, rude, violento. Del resto, due così, abituati alla lotta e al confronto, dotati di un "doppio" realmente bestiale e predatore, non possono certo fare i fidanzatini di Peynet.
Alla fine si accettano vicendevolmente, stabiliscono un sodalizio che si intuisce profondo, intimo e duraturo. Quando sono insieme riescono anche ad abbassare la guardia e a concedersi un sonno pacifico, rilassato, senza paura.
Tutto molto bello, complimenti. Ogni volta mi riempi di benevola invidia^^

Recensore Master
04/02/23, ore 13:45

Carissima eccomi con un ritardo abissale, dovuto alla congiuntura spazio-tempo-lavorativa che mi ha impedito di leggere con la dovuta calma e concentrazione il nuovo capitolo, che in effetti aspettavo da un po' *o*

Insomma che tra questi due ci fosse una certa attrazione si era capito subito, fin da quanto Ilyas era andato a casa sua con l'intento di rubargli la droga, ma giustamente alcune coppie per formarsi hanno bisogno di un crescendo di situazioni fino al climax finale in cui scatta la scintilla e finalmente succede quel che deve succedere.
In questo caso a me piace pensare che la scintilla sia stata quel grammo di fiducia in più nei confronti di Lukas.

Siamo ancora agli inizi, il ragazzo non è avvezzo alle manifestazioni d'affetto che vadano oltre il "sesso da letto" (in questo caso anche da doccia e da bancone da cucina :p) ed è esemplificativa la scena iniziale in cui va in giro per l'appartamento cercando tracce di vita vissuta dell'altro. Non credo fosse solo per curiosità, ma anche per farle in parte proprie e sentirsi meno estraneo all'ambiente.

Lukas si è preso una grossa responsabilità nei suoi confronti, sono certa che da "lupo di mondo" esperto ne è perfettamente consapevole, ma non posso fare a meno di pensare alla missione di Ilyas e all'attacco di Katrina e alle possibili conseguenze che potrebbero avere su questa coppia appena formata (se Ilyas mi sentisse parlare di "coppia" credo che mi mozzicherrebbe il polpaccio XD).

Aspetto pazientemente gli sviluppi e ti mando un tir di vibrazioni positive per la stesura dei prossimi capitoli *o*



 

Nuovo recensore
18/01/23, ore 11:39
Cap. 32:

ARGH come sono in ritardo! Ho letto questo BELLISSIMO capitolo da giorni e ancora non ho scritto niente. In realtà non ho molto da dire se non che ho volato tutto il tempo, DA QUANTO LO ASPETTAVO. Questa non sarà una recensione avviso ma un delirio perché presa dalla curiosità non ho resistito e ho letto il capitolo che hai già messo su Wattpad e MAMMAMIA cosa non sono questi due. Capisco perché hai voluto aspettare così tanto: ci hai fatto soffrire ma l'attesa ha ripagato!
Sono letteralmente morta quando Ilyas ha detto 'anch'io non voglio giochi'. Oh, cucciol, quanto gli deve essere costato venire a patti coi suoi sentimenti che reprime da così tanto tempo. E' bello vederlo così vulnerabile, così pronto a gettarsi nelle braccia di qualcun altro dopo tante resistenze sia fisiche che mentali.
Sono davvero felice, è la mia coppia preferita lo sai e apsettavo da tantissimo l'endgame. Complimenti a Lukas che non ha mollato! Lukas è l'uomo ideale, lo ribadisco per l'ennesima volta <3 <3 <3
Attendo trepidante il prossimo capitolo sappilo mentre per lo spin-off di Ilyas ho già iniziato le macumbe e le maledizioni a quello s****o del generale. Sono pronta a tutto! Grazie per la meravigliosa lettura

ps: buon anno :D

Recensore Junior
13/01/23, ore 01:33

Mi è piaciuta la descrizione di Sasha, Aisha e Ilyas che si adattano alla vita della drudzina...mentre Sasha si adatta a vivere *sentendo* a flusso ininterrotto i pensieri altrui nella testa. Non deve essere bello. Deve essere ancora meno bello continuare ad invadere inavvertitamente la mente e la privacy della ragazza di cui sei invaghito, costretto a vedere e rivivere parte del suo peggior trauma, senza neanche capire davvero quello che è successo o sta succedendo.
Raccontare a Sasha di essere stata vittima di esperimenti in un laboratorio è sicuramente stato faticoso per Aisha, ma in un certo senso penso fosse necessario non solo per l’avanzata del loro rapporto, ma anche per il processo stesso di guarigione di Aisha.
Inoltre, da un punto di vista più pratico, Sasha ha ragione: Ljuba, Lukas, Raisa and company hanno sicuramente più mezzi dei due fratelli e dunque più possibilità di risolvere la faccenda senza venire ammazzati. Il che è un dettaglio non da poco.
L’immagine di Aisha che “posa la lama” quando lei e Sasha finiscono di parlare (e lei si è decisa ad ascoltare e considerare la sua opinione) è bellissima, poetica, forte e dolce al tempo stesso.
Bello Lukas che prova a testare le acque chiedendo a Sasha di suo padre, per capire se il giovane nobile sarà devastato o sollevato all’idea di non essere figlio dell’uomo che ha creduto essere suo padre fino a quel momento, ma di Ljuba.
Ho riso quando ha cominciato a dargli non richiesti in materia sentimentale.

Passando a Sereb, mi è piaciuto il suo PoV, l’ho trovato più animalesco degli altri, e allo stesso tempo distaccato, quasi come se Sereb per metà si guardasse da fuori, e per metà lasciasse parlare il lupo. È come se non avesse una Persona, non so se ha senso quello che sto scrivendo, ma non fosse nemmeno del tutto istinto puro e duro come quello animale, perchè mi sembra di percepire che Sereb abbia un inconscio, che però è bloccato e inaccessibile a lui stesso- e tutto ciò è umanissimo e ben poco istintivo.
Ovviamente lo strozzerei per aver mandato all’aria il piano dei fuga su cui Andrej aveva speso tante notti insonni ma, ehi, al posto di Sereb avrei probabilmente fatto lo stesso. Anche io mi fiderei delle mie zanne e della mia abilità a scappare più che di un ragazzetto doppiogiochista e ambiguo, se fossi un lupo dotato di zanne e muscoli lupeschi che mi consentano suddetta velocità per scappare, e suddetto ragazzetto doppiogiochista e ambiguo fosse il motivo per cui sono chiusa in gabbia da probabilmente un mese. (Oddio, è passato un mese o meno? Faccio schifo con la cronologia, le date, linee temporali e simili.)

Recensore Junior
04/01/23, ore 17:42
Cap. 8:

Ljuba: non potete abortire, né possono le vostre compagne umane se sono dei lupi, e non potete abbandonare figli vulkulaki alla deriva nel mondo, i figli di vulkulaki orfani non voluti vengono cresciuti solo e rigorosamente nei miei orfanotrofi super-segreti.
Also Ljuba: ha un figlio illegittimo vulkulaki di cui o fino a mezz'ora prima
A parte ciò, Ljuba è un personaggio che mi da i nervi, col suo finto essere democratico e gentile pur essendo in realtà il Capo dei Capi, ma mi sembra ben costruito e soprattutto credibile come leader. Mi piace la triarchia di lui, Raisa e Lukas, si bilanciano e capiscono bene.
Bello anche il fatto che Sasha, che è attirato dalle idee di Ljuba perchè lo fanno sentire parte di un qualcosa di superiore perchè nella sua stessa famiglia si sente un diverso (e lo è; Ljuba paga gli alimenti!) ed è da quando ha incontrato Aisha e Ilyas che anela a creare un proprio "branco" con tizi che possono essere considerati i suoi simili.
Ha anche senso che Ilyas, invece, cresciuto con la convinzione che tutti il mondo tranne la sorella sono nemici o possono diventarlo, sia più resistente all'idea.

Gli eventuali effetti negativi della telepatia su chi la pratica a lungo termine sono spesso trascurati nelle storie fantasy/fantascientifiche (che di solito si concentrano di più sui problemi etici che potrebbero sorgere dal momento in cui I pensieri privati diventassero di pubblico dominio) ma li ho sempre trovati affascinanti. Il dialogo in cui Raisa racconta ad Andrej del dolore è molto ben fatto. Andrej che dopo il tentato stupro di qualche capitolo fa (o era lo scorso?) è ritornato ad obbedire a Sergej e piegarsi al suo volere come se niente fosse. Frustrante forse, ma anche realistico, perchè il ragazzo è intrappolato in un ciclo di odio di se' e masochismo che la relazione tossica con Sergej soddisfa, almeno apparentemente. Apparentemente perche invece di placare questo suo brivido per il pericolo e desiderio di farsi male, lo porta a disprezzarsi ancora di più, e quindi a pensare di meritare sempre più sofferenza. Il simbolismo e il sottotesto del.fatto che Andrej sia sdraiato sopra una pelliccia di lupo dopo aver consumato il rapporto con Sergej è un pugno nello stomaco. C'è però una luce in fondo al tunnel psicologico di Andrej: il desiderio di evasione a cui ricorre mentre Sergej lo bacia ne è la prova, è la traccia di quella brama di libertà sconfinata e magnifica a cui Andrej anela segretamente. Quella brava di libertà che Sereb, il lupo bianco che lui stesso ha catturato, rappresenta nella mente di Andrej.

Recensore Master
15/12/22, ore 12:50
Cap. 32:

Ciao carissima^^
I ladri sono l'unico caso in cui applicherei la shari'a.
Potremmo dire, parlando invece del capitolo, che forse Bezboznij ha avuto un merito, ovvero quello di dare la spinta finale a Ilyas nelle braccia di Lukas.
Il "corteggiamento" fra i due è guardingo, cauto, attento alla mezza parola, al fremito di ciglia, addirittura alle inflessioni. Posto che i due sono per metà lupi, tutto è incentrato sugli odori, sugli sguardi, su percezioni che forse sono precluse a chi non ha appunto una parte animale.
Ilyas è come sempre scontroso, ringhioso, ma si percepisce comunque la sua intima decisione di lasciarsi andare con Lukas. È il secondo che frena maggiormente, come se la presenza del generale Bezbòznij, che nonostante tutto continua al aleggiare nella stanza, lo respingesse e lo costringesse a stare in guardia.
Li lasciamo nel letto, abbracciati, decisi a non lasciarsi vicendevolmente andare. Ognuno forse imparerà a conoscere l'altro, a capirne le ritrosie e i puntigli, e magari ne verrà anche fuori qualcosa di buono^^
Complimenti come sempre per il bellissimo capitolo e a presto!

Recensore Master
11/12/22, ore 13:54
Cap. 32:

Carissima solidarietà al 1000% e un abbraccio virtuale per la tua brutta esperienza in treno, le poche volte in cui utilizzo questo mezzo scendo con le braccia rattrappite da quanto ho tenuto stretto lo zaino o la borsa u.u
Per fortuna il danno è stato contenuto!

Anche i tuoi lupetti per il momento si contengono, ma in questo capitolo la tensione sessuale si sente eccome!
Ero assolutamente sicura che Ilyias sarebbe andato da Lukas dopo l'incontro col generale e condivido in pieno il pensiero del mercenario sul fatto che inconsciamente sentiva il bisogno di condividere quell'esperienza con qualcuno e di confidarsi, anche perché sperare che uno come Lukas non notasse i lividi era perlomeno ingenuo ^^

Il padrone di casa comunque ci prova ad "essere professionale", nel senso che non vuole approfittare della palese condizione di fragilità dell'altro, però è palese che i due si desiderano; ogni sequenza (dalla doccia alla cena), ogni scambio di sguardi, ogni pensiero finisce sempe per essere rivolto all'altro.

Credo inoltre che ad alimentare questa corrente sotterranea ci sia la consapevolezza che Ilyias stia per imbarcarsi in un'avventura molto rischiosa, forse mortale.
Il ragazzo non vuole avere rimpianti e d'altra parte Lukas è davvero disposto a farlo andare da solo senza agire?
Mi imbozzolo nella copertina di pile e aspetto il seguito ^^

Nuovo recensore
01/12/22, ore 16:47
Cap. 31:

Rieccomi ti faccio doppia recensione oggi! Ma avevo promesso che avrei commentato, avrei voluto in verità recensire il capitolo prima che ho adorato (chi e cosa non è difficile immaginarlo, dico solo: siano benedette le saune russe XD) ma poi sono passata direttamente a questo.
In verità devo confessare una cosa: mi aspettavo molto peggio! Appena ho visto il nome di Jagun-coso ho subito pensato eccolalà prepariamoci è arrivato l'ammazza-gioia, ma alla fine ho quasi tirato un sospiro di sollievo. Cioè, alla fine lo ha solo 'quasi strozzato', cosa sarà mai? Renditi conto di quanto sono influenzata da tutta l'atmosfera ansiogena dello spin-off di Ilyas da considerare un quasi strangolamento quasi come una cosa normale DD: Che poi mi è sembrato proprio un gesto a spregio, un voler ribadire la dominanza fisica e psicologica da parte del generale, come a dire 'mi rifiuti? rifiuti la mia protezione? ok, vai pure a zonzo nella forra però non azzardarti a scordati che comando sempre io qua e con una mano ti posso paralizzare'. Perché Ilyas si paralizza solo al gesto e ritorniamo a quello che ti dicevo anche un'altra volta: il potere che Jagun ha su di lui va al di là della dominazione fisica, lo ha come 'marchiato', Ilyas è come sotto un gioco invisibile però non è del tutto sottomesso e per me questo a Jagun continua a piacere, che gli si ribelli ancora dico. Lungi da me andare a interpretare la mente contorta e inquietantissima di quell'uomo (ma che ti eri mangiata quando lo hai creato? XD), ma questo scambio è indicativo, fa capire qual è il loro strano rapporto che sì è caratterizzato da una forte violenza fisica, ma anche da presa psicologica e un certo contorto 'rispetto' di Jagun per il non sottomettersi dell'altro e sono questi aspetti che per me lo rendono così interessante.
Un'altra cosa che ho notato perché ormai faccio continue associazioni tra una storia e l'altra: un'altra caratteristica inquientantissima di Jagun, l'ennesima, è che non perde mai il controllo, sembra sempre super inappuntabile e rigoroso, eppure c'è come una 'corrente sotterranea' (lo dicevi in un capitolo dello spin-off o ricordo male?) che lo percorre quando interagisce con Ilyas, ciò che svela il suo interesse sotto la freddezza e la sua morbosità. Come quando si infastidiva a vedere i segni di Dragan sul collo di Ilyas o quando sorrideva durante la punizione perché Ilyas non aveva paura di lui: son tutti moti nascosti, sottilissimi, come qui che ha la voce controllata ma il fiato caldo, e dimostrano il suo coinvolgimento, ed è inquietante ripeto, ed è terribile accettarlo per Ilyas, per usare sue parole.
Non so che cavolo ho scritto, questo capitolo mi ha ispirata, alla fine questi due e il passato di Ilyas mi ispirano sempre. Sappi che aspetto solo Lukas ora, questa gioia tanto agognata, e rido pensando che l'happy ending di Lukas prevederà anche un leopardo da accollarsi perché non credo che Shanna, alla fine di tutta questa storia, smollerà più Ilyas XD
(Recensione modificata il 01/12/2022 - 04:54 pm)

Recensore Master
28/11/22, ore 11:46
Cap. 31:

Ciao^^
direi che in questo capitolo si chiarisce finalmente lo strano rapporto fra Ilyas e il generale Bezbòznij.
All'ufficiale interessa il ragazzo, ma il suo concetto di rapporto, eventualmente anche fisico, passa attraverso il canale della dominanza assoluta, della possibilità di uccidere l'altro in ogni momento. Per ottenere ciò, mette Ilyas in quella che obiettivamente è una situazione senza via d'uscita: o ti sottometti, tornando nell'esercito, oppure non ti proteggerò più. Il tutto dopo che gli ha rivelato di aver sempre saputo chi, o meglio cosa, fossero lui e sua sorella.
La situazione di stallo, che avrebbe forse convinto un carattere diverso, anche magari dotato di più buon senso del nostro, ha invece su di lui l'effetto di suscitare una reazione di rabbia e fuga. Ilyas non è tipo da accettare un ricatto, lo ha dimostrato più volte, nemmeno se le conseguenze del rifiuto potrebbero essere pesantissime.
A differenza del leopardo dell'altra storia, lui non ha accettato la sottomissione e la gabbia.
In ogni caso, lasciami spezzare una lancia in favore del generale, che in tutto ciò non perde nemmeno per un attimo la sua aura di pericolo e rigore. Al rifiuto di Ilyas non ha un istante di cendimento, si mantiene freddo, rigoroso e padrone di sè. Certo possiamo immaginare che gliela farà pagare, ma di certo non si abbassa a fare la checca piagnucolosa.
Un capitolo molto bello e molto intenso, complimenti!^^

Recensore Junior
27/11/22, ore 17:12
Cap. 7:

Questo capitolo e il prossimo sono densi di cose importanti quindi ho aspettato un po’ a recensirli, perchè avevo paura di non render loro giustizia.
Alla fine mi son detta che, oh, meglio recensire scrivendo qualcosa di inadeguato che non scrivere nulla facendo pensare che non mi siano piaciuti (quando è in realtà il contrario!) 

Ho già parlato nell’altra recensione di come Andrej abbia a mio parere sopravvalutato il potere che riceve da questa relazione sessuale con Sergej, e questo capitolo ne è la prova lampante. Inizialmente, da ordini agli altri scagnozzi convinto del fatto che tanto ha le spalle coperte, che Sergej darà ragione a lui contro di lui, perchè è troppo stupido per capire che sta agendo per salvare il lupo, non soltanto la sua pelliccia. Ed è quello che succede. Solo che poi, quando gli altri scagnozzi se ne vanno umiliati lasciando ad Andrej l’ultima parola, Andrej capisce quanto il suo potere sia effimero e, in fondo, inutile. La relazione sessuale con Sergej gli avrà dato quel minimo di privilegio che usa per guardare dall’alto in basso gli altri scagnozzi, ma gli ha tolto qualcosa di più importante, ovvero il diritto di poter decidere volta per volta cosa fare col proprio corpo. Sergej non deve aver ricevuto la lezioncina sulla revocabilità del consenso nelle situazioni sessuali, e sul fatto che un “no” valga e vada rispettato anche se le mille volte prime è stato un “sì”.
La cosa strana è che ciò che fa scattare in Andrej il desiderio o forse la necessità di dire no è la presenza del lupo. Certo, noi sappiamo che è perchè 
Interessante che Andrej si vergogni di guardare il lupo negli occhi dopo, perchè si vergogna di quello che Sergej stava per fare, anche se in realtà in questa situazione non solo Andrej non ha colpa. Si sente “sporco” in un modo in un modo non si sentiva dopo aver iniziato contatti con Sergej di sua spontanea volontà, perchè si vergogna di non essere stato capace di difendersi. Il fatto che Sereb l’abbia salvato (senza che Sergej si rendesse conto di quel che stava succedendo) per Andrej è insopportabile, perchè era LUI che doveva Sereb, era il suo compito, il suo riscatto, ma come può farlo se non è nemmeno in grado di salvare se stesso? Il fatto che Andrej si vergogni di essere stato debole, di non essersi opposto è difeso abbastanza bene da solo (nonostante abbia fatto tutta la resistenza che poteva senza far insospettire Sergej!) è molto triste ma anche molto realistico, psicologicamente parlando. Molte persone che sono state assaltate sessualmente si sentono in questo modo, come se fossero colpevoli o complici anzichè vittime, perchè l’alternativa è riconoscere di non aver avuto voce in capitolo su quel che accadeva- che forse è una consapevolezza ancora più spaventosa, soprattutto per le persone per cui è molto importante avere sempre il controllo delle situazioni in cui si trovano. In sostanza, ci sono persone , e secondo me Andrej è tra queste, che per elaborare i traumi barattano il senso di impotenza col senso di colpa, che è altrettanto nocivo (forse anche di più, specialmente quando come in questo caso non ha ragione di esistere) ma almeno da l’illusione di aver avuto un certo tipo di controllo sulla situazione. (Perchè senza controllo non può esistere colpa). 
Andrej chiede scusa a Sereb ma è come se lo stesse chiedendo a se stesso. Perchè sono entrambi in gabbia: Sereb lo è perchè è stato catturato da Andrej, ma Andrej ci si è rinchiuso da solo molto tempo prima, e solo ora ha capito di esserlo, ma non sa come uscire. Forse sarà proprio liberando Sereb che capirà come liberare se stesso.

A proposito di consenso, tentativi di stupro, violenza sessuale e quant’altro: mi è piaciuto il fatto che Lukas, a un certo punto durante la colluttazione con Ilyas, si accorge dalla reazione fisica istintiva che l’altro si è trovato in passato in situazioni di quel tipo, e perciò decide di ammorbidire i toni della discussione. È come se Lukas, così come il lettore (cioè la lettrice, cioè me) pensasse ok, sto ragazzo è simpatico come una pigna infilata dove non batte il sole, ma ha i suoi motivi per non fidarsi, e probabilmente il motivo per cui attacca (verbalmente e non, ma soprattutto verbalmente) anche quando il “nemico” sta facendo un gesto distensivo, e perchè è stato abituato a considerare tutti i gesti distensivi come imbrogli. In effetti,
Lukas, poi, leggendo le scene tramite i suoi PoV sappiamo che in realtà pur essendo un po’ uno stronzo non è davvero cattivo, ma mettendomi nei panni di Ilyas probabilmente anche io non mi fiderei di Lukas.
Dopotutto, ha appena utilizzato l’affetto che Ilyas nutre per Aisha per convincere quest’ultimo ad accettare un incontro con quello che è a conti fatti un capo mafioso. Non è che Ilyas abbia i migliori trascorsi con drudzine e membri dell’Organizzazionel E Ilyas non ha prove sul fatto che sto capo mafioso dei capi mafiosi non lo costringa poi a reclutarsi tra le sue fila, con tutte le costrizioni e le rogne del caso, se accetta d’incontrarlo. Però non può rifiutarsi, perchè Lukas ha minacciato Aisha (cioè, ha minacciato Ilyas, ma tirando in ballo Aisha) nel peggiore dei modi, lasciando di fatto Ilyas senza possibilità di scelta, se non accettare.
Certo, Ilyas non è innocente, ha tentato di rubare la droga a Lukas, e pure in modo stupido, perchè non solo non ha interrotto il suo tentativo di furto una volta resosi conto che Lukas era a) un vulkulaki b) un potente capo di drudzina, ma si è poi rifiutato anche di ascoltare Sasha riguardo ai motivi per cui rivendere quella droga era una cattiva idea. Quindi, diciamo che Ilyas ha fatto la sua dose di cazzate, per cui ha senso che Lukas non sia proprio gentile e disposto al dialogo con lui. Ma un conto è riconoscere le proprie colpe e responsabilità, un conto è presupporre che, siccome tu non sei esente da colpe ed errori, la persona con cui hai problemi è sicuramente innocente e abbia come unico obiettivo quello di darti una strigliata per il tuo bene, senza secondi fini. In un mondo come quello in cui si muove Ilyas, sarebbe da stupidi pensarla così. E Ilyas è tante cose ma non è stupido. (Avventato, impulsivo, traumatizzato, ma non stupido). Ha già fatto l’errore di fidarsi troppo con il generale, e, visto com’è andata a finire, ha senso che non voglia fare lo stesso errore con Lukas. Ilyas non ha finora prove che Lukas sia diverso e migliore di quel generale. 
Anche perchè, ripetiamolo, è vero che Ilyas ha derubato Lukas e compiuto quello di fatto è un furto con aggressione (anche se Lukas lo ha aggredito di rimando-Ilyas non approva il secondo emendamento a quanto pare, Lukas sì), ma non è che Lukas abbia dato a Ilyas tutti sti motivi per fidarsi di rimando, a parte dirgli “si ok lasciamoci alle spalle l’altra sera e ora andiamo insieme a fare due chiacchiere col boss di tutti i vulkulaki, si se stai a Mosca è il tuo boss che tu lo voglia o no, se non accetti di incontrarlo faccio stuprare tua sorella. Ma non prendertela, se fai come dico possiamo essere tutti amici”. Cioè, fossi Ilyas anche io avrei qualche dubbio che il tizio non si voglia ancora vendicare dell’umiltà ione ricevuta in quella notte infame.
Io amo i personaggi che sono incazzati con il mondo e invece di diventare sempre e solo melodrammatici diventano...petty, per dirla all’inglese perchè non mi viene il termine in italiano. Tipo Ilyas, che sì, è tragico e melodrammatico dentro di se’, ma con le persone che incontra e che non gli stanno a genio (cioè tutti) è uno stronzetto sarcastico e dalla lingua affilata.

Recensore Master
22/11/22, ore 11:57
Cap. 31:

Carissima in questo capitolo, che definirei molto teso e "viscerale" Ilyas ha azzardato moltissimo andando ad affrontare il Generale nella sua tana.
È vero che gli doveva una risposta, però ogni volta che si vedono tra questi due succede qualcosa!
C'è un legame torbido e irrisolto tra loro, affascinante per chi li guarda dall'esterno, ma presumo altamente frustrante per entrambi!
Il Generale mette sul piatto un'offerta che il ragazzo avrebbe interesse ad accettare, ma in cambio (come ben ha compreso Ilyas) vuole il controllo su di lui. Credo che a Jangun in fondo non interessi possederlo fisicamente (o almeno per lui non è così importante), ma controllarlo e disporre della sua mente e della sua libertà di scelta.
In tutto ciò io faccio il tifo per Lukas e per Shanna, sallo! °-°
Alla fine comunque non tutto il male viene per nuocere, l'incontro, ancorché sgradevole, ha fruttato un'informazione importante: la conferma che esercito e Mafya sono alla ricerca dei mutaforma e non escluderei che in questa caccia si siano già alleati.
Su tutto però incombe la minaccia di Katrina, di una nuova guerra e non credo che gli umani siano così preparati come crede il Generale.
 

Recensore Master
13/11/22, ore 19:08
Cap. 30:

Ciao carissima^^
la mia unica esperienza di banya è stata in Tajikistan, presso un'abitazione di indigeni, e ti posso garantire che non assomigliava neppure lontanamente a quella lussuosa e piacevole che descrivi tu^^
Direi che questo capitolo è incentrato fondamentalmente su Ilyas, che non trova niente di meglio che smettere di rivolgere la parola a Sasha, dopo quello che è successo tra lui e Aisha. È difficile capire che il proprio ascendente su qualcuno sta scemando, mentre quello di qualcun altro invece sta proporzionalmente crescendo, ma purtroppo anche lui capisce che questa è una cosa su cui non può fare niente. Può solo prenderne atto e basta, ma la cosa gli genera ovviamente rabbia e dispientamento.
In questa ddeplorevole situazione emotiva si sente fare una proposta a dir poco spaventosa. In pratica, quella che dovrebbe svolgere è una missione quasi suicida, ma forse è anche l'unico modo per capire veramente cos'è successo a sua sorella, e per conquistare definitivamente la libertà.
Infine, il momento della verità fra lui e Lukas. Dice bene il più vecchio: non ho intenzione di giocare, le schermaglie sono finite. Il loro approccio è violento, direi quasi bestiale, ma rimane sospeso, in bilico, in attesa anch'esso di una risposta da parte di Ilyas.
Tutto molto bello e molto suggestivo, complimenti! Attendo anch'io con ansia le risposte del nostro giovanotto!^^

Recensore Junior
11/11/22, ore 12:12
Cap. 6:

La discarica è descritta magnificamente, in un modo tale che anche ai lettori sembra di essere in mezzo ad essa, ad osservarla con un misto di malinconia e disgusto. Se ne respira la decadenza, lo squallore, persino la puzza, insieme a un vago senso di allarme perchè i lettori sanno bene che in una storia di questo tipo i protagonisti non dovrebbero MAI avvicinarsi a una discarica abbandonata senza aspettarsi (tragiche) conseguenze.
Mi fa morire il fatto che Sasha sia il figlio di DUE delle più grandi famiglie nobili/mafiose della Russia e venga prima ignorato da Ilyas quando cerca di spiegare a quest’ultimo come fanno i mafiosi ricchi a non farsi rubare la droga, poi messo a fare da palo da quelli che sono, in fondo, due delinquentelli di strada che cercano di racimolare qualche spicciolo facendo affari coi barboni. Della serie: quando sulla carta sei quello con più qualifiche, ma sei anche quello con meno esperienze di vita e sei l’ultimo arrivato nel tuo ambiente di lavoro, quindi beccati l’ufficio più sfigato e ringrazia pure.
Ilyas avrebbe fatto bene ad ascoltare Sasha, ma il fatto che non l’abbia il fatto (uffi che frase contorta) è una conseguenza del modo in cui il ragazzo ha vissuto fino a quel momento. È abituato a lavorare da solo, al massimo con Aisha con cui però come ho scritto nella scorsa recensione non ha un rapporto del tutto paritario. Ilyas è abituato a fare di testa propria, a non fare mai del tutto squadra, per via del fatto che fin da ragazzino si è sentito tutte le responsabilità del mondo sulle spalle.
Ilyas sfida il pericolo non perchè non ha istinto di sopravvivenza, anzi, ma perchè il pericolo per lui è semplicemente una parte imprescindibile della vita, e spesso addirittura qualcosa che BISOGNA affrontare se si vuole sopravvivere, per non morire di fame o ammazzati. Ha sicuramente più esperienza di Sasha nel sopravvivere e muoversi in strada, ma ha anche meno abilità di valutare i rischi. Per il tipo di vita che ha avuto, non ha una percezione “normale” di cosa è “troppo pericoloso” e cosa no, perchè qualunque cosa abbia fatto o dovuto fare per sopravvivere dopo i dodici anni rientra pienamente nella prima categoria.
Insomma, Ilyas è stato un idiota nel modo in cui ha condotto l’intera interpretazione, ma lo è stato non per via di mancanza di astuzia o abilità, ma perchè determinati traumi che ha vissuto hanno influenzato il suo modo di pensare ed agire, in modo tale da renderlo predisposto verso certi errori (affidarsi solo a se stesso, non fare squadre, pensare di saperne più degli altri e non valutare correttamente i rapporto tra rischi e benefici). Agli occhi di Sasha, Ilyas è un piccolo delinquente arrogante, scostante e con un complesso di superiorità; e non è che Sasha, dal suo punto di vista, abbia torto. Ma Ilyas dentro di se’ è anche e soprattutto quel ragazzino spaventato e arrabbiato a cui è stata strappata la possibilità di avere una vita normale, e che perciò si agita tra le maglie di rischi mortali con rabbiosa disperazione, diviso tra l’impulso di sfogare la propria rabbia sul primo venuto e la consapevolezza ossessiva di dover proteggere se stesso e soprattutto la sorella a tutti i costi. Un ragazzino in apparenza in perenne modalità sopravvivenza, in realtà sempre a un passo dallo scoppiare sotto tutta la pressione che si porta addosso. Come ho detto un po’ di recensioni fa: Ilyas sei pesantuccio ma ti si giustifica. Ti si vuol bene così come sei, ma si spera anche che prima della fine della storia tu riesca anche a risolvere un po’ dei tuoi problemi che, benchè ti rendano psicologicamente interessante, ti fanno anche risultare piacevole da avere intorno più o meno come una sveglia squillante alle cinque di mattina.

Ho ovviamente amato il momento badass di Aisha, il modo in cui ha dimostrato il suo valore nella lotta e accoltellato quei coglioni della drudzina di Lukas. Ho amato anche il fatto che Sasha avesse ragione sui ricettori nella droga e Ilyas li abbia fatti beccare tutti e tre perchè, in soldoni, ha dato per scontato che il rosso stesse dicendo cavolate. E invece.
Ho amato il dialogo tra Sasha e Aisha mentre sono tutti e tre legati dentro al camion. Non so se ho sghignazzato di più pensando a Ilyas costretto ad ascoltarli facendosi venire il diabete (e sentendosi un terzo incomodo) o ai commenti caustici che Ilyas faceva nella sua mente a proposito dell’imbarazzo del povero Sasha. In sostanza, non sapevo se ridere di Ilyas o di Sasha. Nel dubbio viva Aisha.

“Scusa, la mia identità è mia da giocare” VAI SASHA, fatti valere! Ok, la smetto.

Mi ero dimenticata: mi è piaciuto molto il PoV di Raisa (credo sia il primo suo, no?), innanzitutto per il modo in cui è scritto, perchè anche solo per il modo in cui il suo flusso di pensiero scorre capiamo che si tratta di una persona incredibilmente intelligente, attenta ai dettagli, matura, forse distaccata dalle proprie emozioni ma non priva di esse come vuol far credere, e soprattutto incredibilmente complessa, ricca di strati di cui per ora sono stati mostrati solo quelli più superficiali. E poi perchè, nel caso non si sia capito, mi intriga molto come personaggio.

Ps- grazie per la risposta alla scorsa recensione! Sempre un piacere leggere le risposte degli autori e capire in cosa ci avevo preso e in cosa no, e quali sfumature del testo e dei personaggi erano volute e cercate dall’autrice fin dall’inizio, quali invece sono semplicemente...capitate, come spesso accade nella scrittura e nella lettura.
(Recensione modificata il 11/11/2022 - 01:26 pm)

Recensore Junior
08/11/22, ore 16:38

Sarà anche un capitolo di passaggio ma è necessario per il modo in cui fa luce su determinati aspetti della psiche dei protagonisti è su certe dinamiche che saranno importanti nella trama; e soprattutto è scritto magnificamente.
Adoro la frase iniziale, l'accento su quel "silenzio di luna", e trovo che sia perfettamente calzante con l'atmosfera che si respira in tutto il capitolo, ma soprattutto con Andrej.

Andrej è proprio una di quelle persone che non possono essere sincere sotto la luce del sole. Soprattutto con se stessi. E una luce troppo limpida, accecante, netta, calda e senza vie di scampo per chi come lui gioca a nascondino con se stesso, e con la propria coscienza.

La luna (nella tradizione poetica ma anche nei Tarocchi) si associa alle anime sensibile ma inquiete, alla malinconia, ma quest'aria di assorta incertezza che essa si porta dietro può diventare pace per le anime tormentate che non vogliono o non riescono a esprimere il proprio disagio o rapportarsi coi propri sentimenti alla luce del sole. Per coloro che durante la routine quotidiana vanno avanti evitano, sopportando o perpetuando di tutto, evitando di guardarsi dentro; per coloro che sopprimono i loro problemi sotto una falsa allegria, finché essi alla fine rischiano di divorarli dall'interno. Di notte non si può fingere. La luna è più clemente del sole, non abbaglia e non crea illusioni, non colpisce con i suoi raggi chi la vuole evitare, ma allo stesso tempo non crea ombre e non la si può imbrogliare. Vengono a galla tutti i malesseri dell'animo che più si cercano di ignorare, più si manifestano sotto forma di impulsi malsani e/o autolesionistici.

Andrej vive in questo stato da quasi due anni: come ha detto lui nel primo capitolo, non si pensa più, non si *cerca* più. Ma l'arrivo del lupo bianco nella drudzina di Sergej (catturato proprio da Andrej, e pure per un equivoco) è il battito d'ali di farfalle che sconvolge tutta la percezione che Andrej ha di sé stesso, della sua quotidianità, delle sue scelte e delle persone con cui si accompagna. Sereb è la Notte che piomba nella vita di Andrej e lo spaventa sia perchè foriera di incertezze, sia perchè, con il suo silenzio, costringe il nostro ragazzo a fare i conti con se stesso.

Andrej vive lasciandosi trasportare dal flusso delle maree e trovando il modo per adattarsi in esse senza affogare. Il Lupo Bianco, invece, è un Don Chichotte che va fieramente controrrente in una società corrotta fin dalle fondamenta, perchè per lui l'integrità e più importante della sopravvivenza, e se il costo per seguire la propria morale e vocazione è rinunciare alla sopravvivenza, allora che sia: meglio una morte onorevole che una vita nella vergogna, dice lui ad Andrej.

Per Andrej, che ha fatto di tutto non solo per sopravvivere ma per farlo al meglio (cioè approfittando di ogni occasione e ignorando se stesso, galleggiando sulla superficie delle cose sia per non annegare che, soprattutto, per non affrontare i propri abissi) queste parole del Lupo Bianco non possono che risultare stupide.


E allo stesso tempo l'atteggiamento di Sereb è proprio una boccata di freschezza per Andrej, una ventata d'aria pura non solo dal cinismo che pervade non solo la drudzina di Sergej ma anche le altre frequentazioni/punti di riferimento di Andrej come ad esempio Lukas. E Andrej ci soffre in questo cinismo in cui tutti sembrano sguazzare, nonostante apparentemente sia lui stesso il primo a perpetrarlo. Perchè dentro di se', ben nascosto in quell'interiorità che si rifiuta di frugare e si diverte a mascherare, il giovane vulkulaki doppiogiochista ha un lato Romantico, idealista, forse più di molti altri personaggi che pure nelle loro scelte sembrano più duri e puri e meno disposti ad adattarsi e lasciarsi plasmare dal flusso caotico della vita come fa Andrej.


Per parafrasare qualcun altro che ha espresso il conflitto tra cinismo e idealismo meglio di quanto possa fare io, Andrej ha bisogno dello slancio generoso di Sereb, uno slancio verso un desiderio di purezza morale che non esiste più e verso una libertà impossibile, anche se sa che si tratta solo di un sogno matto.


Allo stesso tempo, Andrej ricorda a Sereb, in apparenza così in sintonia con la propria natura lupesca, una grande verità "da lupo" che Sereb sembra aver dimenticato: il lupo solitario da solo non sopravvive, in branco sì (cit. un tizio morto male a caso).


Sono complementari e opposti nel modo in cui si relazionano alla propria natura, questi due: per questo motivo il loro incontro, che non poteva che partire che da uno scontro, non potrà che portare sempre di più, mano a mano che le barriere dell'incomunicabilità vengono superate, a un arricchimento reciproco, di cui entrambi i personaggi hanno incredibilmente bisogno

Non "shippo" Andrej e Sereb, principalmente perchè uno è praticamente solo legata alla sua forma animale, l'altro a quella umana, ma mi piace la loro dinamica. Soprattutto in un senso platonico o, se si vuole, addirittura spirituale.

Il Lupo Bianco infatti porta Andrej porta a mettere in discussione se' stesso e il suo posto nel mondo, e quindi a soffrire, ma anche a ritrovarsi, a ritrovare lati della propria personalità che credeva perduti, e quindi, in seguito, a stare meglio, come si riesce a stare meglio solo dopo aver fatto pace con il proprio essere, in tutte le sue sfaccettature, contraddizioni e parti nascoste. Il senso di pace che Andrej sente di fronte al lupo è quello di chi ha ritrovato parti buone e dimenticate di sé stesso che si hanno seppellite per comodità quotidiana, o paura di essere derisi. E la pace di chi, dopo una vita di decisioni sbagliate o opportunistiche, prende una scelta dettata dall'altruismo e dalla propria integrità, e dentro di se' sa che non tornerà più indietro.
Solo quando prendi una boccata d'aria fresca dopo mesi in una città fumosa e ti senti ricongiunta (o) con te stesso (a) e con ciò che ti circonda, in armonia perfetto col Tutto, una parte minuscola ma soddisfatta nello scorrere del mondo e della Natura.




Per quanto riguarda il rapporto tra Ilyas e Aisha, confermo quello che ho scritto (con altre parole) nella scorsa recensione: l’unica “cosa” *vera* che Ilyas ha è Aisha, l’unica ragione per cui per lui valga la pena non solo combattere, ma uscire vivo dai combattimenti. È il suo bene superiore per cui sopportare la sofferenza e fare sacrifici, il suo motivo per resistere in un mondo che ha voluto più volte piegarlo o spezzarlo. E forse per questo è legato a lei in maniera quasi ossessiva, come altri personaggi (primo fra tutti Sasha) noteranno andando avanti: perchè se perde lei, anche solo metaforicamente, Ilyas perde il suo scopo, la sua ragion d’essere da quando ha dodici anni.

È terribile ovviamente che fin da ragazzino Ilyas abbia dovuto sentirsi sulle spalle (metaforicamente e non) il peso della responsabilità, della sopravvivenza e del benessere della sorellina poco più piccola di lui. Ma, ora che sono entrambi maggiorenni, è anche un peso per Aisha ricoprire questo ruolo per Ilyas, quello dell’essere l’unico motivo per cui il fratello rimane attaccato alla vita. È una responsabilità psicologica enorme, tanto più che da un lato Aisha non saprebbe nemmeno come sopravvivere senza suo fratello, dal momento che lui si è sempre addossato il ruolo non solo di protettore dell’altra, ma anche di colui che cerca denaro e rischia la vita per entrambi...ma dall’altro è Ilyas stesso che non permette alla sorella di aiutarlo, perchè è talmente tanto ossessionato dalla sicurezza di Aisha che non capisce quanto sia difficile per la ragazza rimanere ferma con le mani in mano mentre lui rischia continuamente la propria incolumità. La protettività di Ilyas per Aisha da un lato la tiene al sicuro dall’altro rischia di trasformarsi in una gabbia per la ragazza, che infatti comincia a mostrare i primi segni di insofferenza, curando il fratello nonostante le sue recriminazioni (e così facendo prendendosi addosso il ruolo di protettrice che nella loro dinamica di solito spetta a lui) e socializzando con Sasha contro il volere di Ilyas. Mi ha dato i brividi il modo in cui Aisha racconta al giovane nobile la propria storia- fredda, con distacco, come se non fosse nemmeno accaduta davvero a lei, ma a qualcun altro di cui ha sentito nel tg. La trovo una scena terribile e dall’impatto emotivo più forte che se la ragazza si fosse messa a piangere raccontando, ma allo stesso tempo la reazione apatica e impersonale di Aisha è coerente sia con l’età che aveva quando il villaggio suo e di Ilyas è stato bruciato, sia con il suo carattere e con il modo in cui, vedremo più avanti, la sua mente tende ad elaborare i traumi. Se Andrej gestisce il dolore infliggendosene altro, e Ilyas scagliando la sua rabbia contro il mondo, Aisha rimuove. Dimentica, o almeno crede o si illude di averlo fatto.
Qui sta la differenza tra Ilyas e Aisha: il cervello Aisha ha rimosso i suoi peggiori ricordi (spoiler), la madre e il periodo dell’infanzia sono per lei un qualcosa di vago e fiabesco, la memoria di un tempo a cui si torna ogni tanto per attingere speranza e coraggio ma che sembra quasi esser stato vissuto da un’altra persona. Aisha fa fatica a sentirsi frustrata per il tipo di vita che lei e Ilyas fanno e il trattamento che ricevono dagli altri, perchè, benchè la giovane sappia razionalmente che sono terribili condizioni in cui sopravvivere, non riesce a ricordare di aver mai vissuto in un altro modo. Ilyas ricorda tutto: il peggio che ha passato, che non gli è dato di dimenticare, ma solo di ignorare fino a quando non arriva un “trigger” che scatena il ricordo. E il periodo felice vissuto con la madre, e la fine brusca di esso. Tutto ciò che per Aisha è una rimembranza vaga e lontana per Ilyas è una ferita viva e bruciante. Forse per questo Aisha cerca di tenere a mente gli insegnamenti e le frase che la mamma diceva loro, mentre Ilyas ammette alla sorella che cerca di pensare alla madre e alle sue parole il meno possibile: perchè quando ricordi, quando ricordi DAVVERO, ricordare (anche le cose felici) fa troppo male (soprattutto se queste cose felici poi ti sono state strappate); ma quando ti sembra che le esperienze che hai vissuto, che hanno segnato la tua vita e l’origine della tua sofferenza, siano poco più che sogni nella tua mente, fai di tutto per tenerti attaccata ad essi, per avere delle risposte, dei motivi, dei salvagenti a cui aggrapparti.


Il tema della memoria e del modo in cui affrontare i ricordi è molto importante nella tua storia, ed è una cosa che mi piace e che in particolare si addice a Ilyas e Aisha, che sono di fatto profughi e orfani di guerra.


A parte i ricordi, da cui fuggono, sono tutto ciò che è rimasto l’uno all’altra: il loro è un rapporto stretto, simbiotico, tanto necessario e salvifico quanto soffocante e tragico. Sono curiosa di vedere come si evolverà, come faranno a diventare meno codipendenti senza perdere l’affetto reciproco: prevedo un’apertura al mondo di uno o una dei due, una momentanea frattura, e poi una riappacificazione che segnerà l’inizio di un rapporto fraterno più sano e paritario, sempre incredibilmente stretto (non potrebbe essere altrimenti dopo tutto ciò che hanno passato insieme) ma in cui I ruoli non siano più così definiti tra Ilyas-il protettore e Aisha-l’eterna bambina da proteggere. Penso che uscire da questi ruoli rigidi possa essere una liberazione per entrambi. Vedremo.
Per ora Sasha, prima ancora di Lukas, è il primo elemento estraneo che si inserisce nella bolla in cui vivono i due fratelli, e la incrina leggermente senza volerlo, senza cattive intenzioni. Ma dopo anni passati a chiudersi tra di loro e in loro stessi, le prime aperture al mondo di Ilyas e Aisha non possono che avvenire sotto forma di crepe.

(Recensione modificata il 08/11/2022 - 04:43 pm)

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