Recensioni per
Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi
di adrix71

Questa storia ha ottenuto 232 recensioni.
Positive : 229
Neutre o critiche: 3 (guarda)


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Recensore Junior
20/04/21, ore 19:55
Cap. 1:

Gentile autrice,

ho letto l’introduzione e quella che ho interpretato come una richiesta a lettrici e lettori a proposito del possibile gradimento della storia. Non hai detto “per maggiorenni” come si dà per scontato, ma “per soli adulti”, precisando che devono essere dallo stomaco forte. Io ce l’ho, anche se sono un partigiano dichiarato del lieto fine, e Oscar è la mia prima cotta.
Ho visto “horror” e “dark” e ho pensato che ci sarà da divertirsi. Mi ero fatto un film: Oscar, sepolta viva, che ripercorreva la sua storia, pensa te. Ho visto anche un “Non-con” e, vado occhio, vale “sesso non consensuale”. Parlavi poi di linguaggio che può essere disturbante.

Io, a questo punto, mi sarei aspettato Stephen King, a braccetto con Lars von Trier, che si facevano una birra con Henry Miller mentre Bram Stoker supervisionava.
Per farmi un’idea dello stile, sono andato a leggere la tua storia sui Cavalieri dello Zodiaco, di cui ho visto il cartone animato, la prima e la seconda stagione, qualche annetto fa.

Alla luce di questo, e della lettura del primo capitolo- e va benissimo la suspence, una carrellata in forma di prologo, il tirare la corda – mi chiedo: ma cosa temevi? In questo sito ho letto storie con stupri, con descrizioni violente, con deformazioni più meno interessanti dei personaggi: pensa che un’autrice (non ricordo chi, se passi di qui però sappi che ho tenuto a mente la storia) ha trasformato André in Jack lo Squartatore. Sono apparsi vampiri e creature della notte, la Morte in persona non è raro faccia capolino, di cattivi ce ne sono stati e di vario tipo, presi dall’anime o inventati, qualcuno magnifico (sì, Comandante, parlo a voi e lo sapete). E poi, ho letto storie di sesso: storie di sesso con amore, storie di sesso senza amore, matrimoni imposti, e un’autrice (non ricordo chi, se passi di qui però sappi che ho tenuto a mente la storia) ha descritto giochi molto piccanti di Marie Antoinette e Fersen con i macaron, che rendevano più dolce quanto Marie Antoinette doveva avere di più dolce. Ripeto, di che avevi paura?

Leggo nel Prologo, parole di Oscar: “Alla fine l’amore sbocciò impetuoso” e poi “il suo muto insegnamento venne in mio soccorso e in pochi istanti dal lieve contatto delle labbra mi portò a schiuderle venendo a cercare la mia lingua con la sua e di li a poco, sempre sotto la sua sapiente guida, le nostre lingue si trovarono in perfetta armonia, mentre le mani andarono a intrecciarsi in impossibili ghirigori”. Non dirmi che dovevi chiedere rassicurazione per scrivere questo. Ci sono autrici che si sono lanciate nel porno soft, e lì si va su questioni di gusto personale, ma ti assicuro con penna assai più calcata.

Per farla breve, io credo che sia scopo della scrittura qui intrecciare l’esser fan con la fiction, che altro non è che la fantasia, e quindi mettere i personaggi in situazioni per loro inedite ma far sì che reagiscano in maniera compatibile con i caratteri attribuiti loro, in questo caso, da madame Ikeda; tenendo conto del vissuto, del momento storico; e poi lasciando libero spazio a quello che mia nonna avrebbe chiamato “l’ingrediente segreto” (ma lei si riferiva alle torte, non alle storie), che sono le tre S della scrittura – soggetto, stile, struttura – la capacità di incatenare un lettore alle parole.

E alla fine di uno “spiegone” in puro stile mio, esecrabile, con quella punta da saputello che ogni tanto fa capolino e che è uno dei principali motivi per cui raramente scrivo recensioni, ti invito a scrivere, ma soprattutto ti sfido a mantenere le promesse, a occhio profetizzando che la tua storia avrà successo e avrai molte restituzioni. Io prometto di essere lettore silenzioso, visto che già molto ho parlato e di fatto ho letto un’introduzione e un prologo ( ma adesso anche un cap. 1)

In cauda venenum, da spaccatore di professione: l’hai messo in corsivo, è citazione diretta: la “via” che Dante smarrisce è “diritta”, non “retta”.
E nel cap. 1, appena letto, attenta ai passati remoti, prima persona – il correttore automatico è spietato, ti fa dire “morì” quando vuoi dire “morii”, “uscì” quando vuoi dire “uscii”.

Omaggi devotissimi,

Sacrogral, al tuo servizio

Recensore Master
18/04/21, ore 21:26
Cap. 1:

È la prima volta che scrivi qui , forse non sai che non è permesso usare questo spazio come blog per suggerimenti e consigli. Un primo capitolo deve esserci (magari introduttivo) poi le note finali con spiegazioni e/o delucidazioni sul tipo di storia che ci si appresta a scrivere. Avevo un po' di curiosità ma è tutto da definire, da decifrare. Resto in attesa di valutazioni

Recensore Master
18/04/21, ore 16:30
Cap. 1:

Come idea è interessante, una sorta di sfida; conosco bene le condizioni di quell'epoca storica - praticamente immutate dacché sulla Terra sono sorti i grandi imperi, personificazioni concrete del male stesso, guidato da una sola legge: l'avidità! Spero solo che alla fine il cattivo di turno faccia.. una pessima fine!!!