“-E se fossi io il pericolo?-
Scossi la testa di istinto, abbassando lo sguardo. Dopo pochi secondi, senza rispondergli, ripresi a prendermi cura della sua ferita. Effettivamente io non potevo dargli chissà quale risposta.“

E cara, ci sono altrettante cose che non sai! Mi é piaciuta questa interazione, ci mancava ancora un ‘clic’ della lingua ma si capisce quanto stizzita sia lol mi chiedo se i comportamenti di Gojo diventeranno ancora più confusionari! Il ragazzo é bravo a ‘prendere distanze’, mi chiedo cosa farà dopo questo, specialmente visto che Misaki sembra intenta a voler essergli più vicina (la stretta di mano!! La stretta di mano!! Carina)

Per questo non so se Satoru abbia fatto la scelta migliore a coinvolgerla e spiegarle tutto! Spero di sì!

“E se fino a tre giorni fa c’era qualcosa che mi spingeva contro il banco, da quel momento l’unica spinta che sentivo era verso Gojo.”

La mia frase preferita! Da proprio l’impressione di una leggerezza ritrovata e che spinge Misaki ad andare avanti. Astuto anche come hai descritto quella sensazione del peso per una che non riesce a vedere le maledizioni! L’altalena me la sognerò stanotte haha era un elemento così piccolo ma ha messo così tanta ansia!!

Adoro le immagini che hai usato nel primo paragrafo! Queste descrizioni hanno uno splendido non so ché di grave, e la frase “Quel peso che mi ha spinta giù da un balcone del quarto piano di un edificio.” mi é veramente arrivata addosso come un treno! Bel crescendo, crea anche qualche domanda su cosa sia veramente successo e quando.

Gojou a kyoto? <3 che ci fa qui? Hehe vediamo quanto riuscirà a fluttuare questo fiocco di neve