Recensioni per
Senza peso, senza fiato
di Rosmary

Questa storia ha ottenuto 52 recensioni.
Positive : 52
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
09/06/21, ore 16:58

Cara Rosmary!
Rieccomi da te ♥!
Adoro questa tipologia di storie, perché mostrano l’evoluzione dei personaggi e dei rapporti attraverso il tempo – e poi, è tenero vederli crescere, indubbiamente. I punti di vista sono alternati, dando più movimento alla storia, la data prescelta sempre una, un po’ magica. La sera della vigilia di Natale. Nella prima, Rose non è ancora entrata a Hogwarts e soffre per quell’anno di differenza che l’ha separata da James. È tenero il fatto che abbia tenuto conto dei giorni trascorsi senza vederlo e che le sembri strano che lui, che fa da sempre parte della sua vita, non ci sia stato. Ma il tempo non ha significato, per loro.
L’anno successivo il punto di vista cambia e veniamo a sapere come mai James chiama spesso Rosie Rose. È una familiarità concessa da lei stessa, che evidenzia questo rapporto in cui non è solo uno a cercare l’altro, ma entrambi a cercarsi, sempre. La prima cosa che fa James entrando in casa è cercare la cugina e consolarla e farla ridere. Col passare del tempo, l’esclusività di questa amicizia si cementifica in quello che è un pensiero gentile e non ancora una galanteria. James merita da Rose un bacio sulla guancia perché ha avuto l’accortezza e il pensiero di donarle qualcosa che lei desiderava – di capire ciò che voleva e adoperarsi. Ho gradito tantissimo che la scelta sia caduta su un oggetto di uso quotidiano e scolastico, perché sono proprio quelle le piccole cose a cui si fa caso a priori. Piuttosto che un dono sontuoso, è meglio ricevere un pensiero del genere – qualcosa di desiderato. È un pensiero che non ha ancora alcuna evidente connotazione romantica, ma potrebbe averla, la possiede in potenza.

È il 2019 l’anno della svolta, in cui l’idillio comincia a creparsi e la dolce amicizia affettuosa mostra dei caratteri che sono qualcosa di differente. James si è immischiato negli affari personali di Rose, nelle brevi storie d’amore adolescenziali e scolastiche e lei, giustamente, è furiosa per questo, tanto da colpirlo – ma è impossibile essere arrabbiati col proprio… oddio, cosa? Anima gemella, amico, compagno, cugino? Nel bisogno di proteggere la cugina da una relazione ritenuta sbilanciata o non giusta, James fa quello che farebbe un fratello maggiore invadente. Il motivo credo non sia chiaro ancora nemmeno a lui ed è dettato da un fastidio che mi fa ripensare all’inconsapevolezza di Rose nello scorso capitolo. Avresti potuto far precipitare le cose già da questo punto, invece no. Dopo il dissidio dello schiaffo e del bacio rappacificatore, hai deciso di mostrarci James e Rose in un momento di intimità di quelli cui ci hai abituato in Paradiso Perduto: quel dormire insieme squisitamente inappropriato che li vede così vicini e così bisognosi di cercarsi, ma senza travalicare il confine di quella fosca indeterminazione di cui è intriso il loro rapporto. E la scena nel letto è propedeutica per capire lo strazio di James sul finale della storia: nell’ultimo brano, c’è Lorcan (già citato come una fuggevole presenza accanto a Rose) a rubare al figlio di Harry il primato nel cuore di Rose.

A fare male non è la vicinanza fisica, ma la complicità di due innamorati che si fa via via più forte e resistente. Tuttavia, Rose gli si avvicina ancora con la stessa noncurante grazie, lo bacia come l’abbiamo vista fare negli scorsi brani, parlando sempre del bene che gli vuole – ma è un bene mascherato da altro e qui, a questo punto, James lo sa. E anche Rose sa che non vuole bene a nessun altro come a James – lo sente. Credo non ci sia nient’altro da aggiungere, se non che si tratta di un’altra stupenda shot che è stato bello, davvero bello, leggere. Come sempre, resto incantata dal modo in cui riesci a entrare nel cuore dei tuoi personaggi, scoprendo loro l’anima.
Un abbraccio forte e a presto,
Shilyss <3

Recensore Master
22/05/21, ore 15:04

Ciao!
Piano piano mi sto quasi mettendo in pari con tutti i missing moments, quasi non mi sembra vero!
In ogni caso, sono felicissima di essere arrivata qui. E sono felicissima di essere una banderuola al vento, pronta ad amare in egual misura Rose e Lorcan e Rose e James, perché questo significa che ho il doppio delle storie per cui gioire ed emozionarmi.
Perché, se c’è una cosa che non smetti mai di fare, è proprio emozionarmi: mi piace tanto, tantissimo il modo in cui, anche in storie brevissime, tu riesci a rendere perfettamente i tuoi personaggi. Perché sono tuoi, sono così tanto tuoi che emergono sempre, emergono benissimo, e i dettagli che li circondano, il modo in cui parlano, anche solo il modo che hanno di guardarsi è così personale e tutto loro da farli emergere in maniera significativa e assolutamente evidente.
L’idea di raccontare il loro rapporto attraverso istanti brevissimi che accompagnano lo stesso giorno in anni diversi è bellissima, e credo che tu sia riuscita davvero a trarne il meglio. Non è facile, soprattutto con testi molto brevi, dare del tutto il senso del tempo che passa, ma tu ci sei riuscita benissimo, al punto che le date all’inizio di ogni paragrafo sono solamente una conferma in più, ma si sarebbe compreso tutto benissimo anche solo leggendo la narrazione.
Hai scelto poi dei momenti bellissimi, e io te lo dico, già dal primo istante mi hai conquistata: perché Rose che si deve accontentare di giocare a fare l’insegnante assieme al fratello e ai cugini più piccoli mentre James, che è l’unico di cui davvero le importi (anche se credesolo di averne sentito la mancanza) è lontano e ha anche la faccia tosta di dimenticarsi di scriverle è qualcosa di una tenerezza infinita. Soprattutto perché quando si rivedono, anche se sono solo bambini, è come se davvero tutto il resto del mondo non esistesse più. Ci sono solo loro, che si trovano e si riconoscono e riescono a riallacciare tutta la loro complicità, e c’è quella certezza di essersi mancati, una certezza che arriva solo nel momento in cui il confronto mette in luce la distanza che li ha tenuti separati per ben centoquattordici giorni (e tra l’altro, adoro che Rose questi giorni non li abbia contati, ma sia arrivata a questa cifra con un rapido calcolo: è un modo efficacissimo per ricordare che mica per niente parliamo della figlia di Hermione).
Ed è bello vederli crescere piano piano, vederli affrontare problemi piccini, che nonostante gli screzi e quelli che possono apparire come dei contrasti finiscono sempre per avvicinarli un po’ di più, più di quanto siano mai stati vicini a qualcun altro.
E ci sono i loro gesti, i loro soprannomi, quel modo di volersi bene di più, di ritagliarsi dei momenti in cui non esiste niente e nessun altro, perché assieme hanno già tutto quello che potrebbero desiderare. Davvero, il loro è un rapporto speciale, fatto di una vicinanza e una comprensione unici, un trovarsi sempre l’uno accanto all’altra, una complicità che riesce ad andare oltre anche alle etichette che loro per primi sembrano non voler dare al proprio rapporto.
E ogni volta che io leggo del loro legame indissolubile un pochino mi sciolgo, sappilo.

Recensore Veterano
01/05/21, ore 22:52

Io so di avere - vergognosissimamente - mille arretrati sul tuo profilo e prima o poi con la mia lentezza da lumachina (che è ufficialmente il mio Patronus) arriverò ovunque perché tanto lo sai che poi arrivo sempre! Però, poi ci sono storie che mi chiamano e reclamano PRIORITÀ ASSOLUTA, nate per essere Prime soprattutto nel mio irredimibile cuore da shipper.
E inoltre, qui, ci sono campagne da portare avanti ché va bene affondare, ma almeno si affonda con onore.

Sai già quanto abbia amato Caos e quel concetto di volersi bene e volersene di più, di come quella frase ogni tanto mi rimbombi nella testa e sono letteralmente saltata nel vedere come ci sia questo filo rosso che lega i tuoi James e Rose e che si riassume in quella domanda alla quale non hanno (ehm, non hai) ancora dato risposta.
Ho amato il ritornare alla Vigilia di Natale, a quella giornata così particolare, che sa sempre un po' di attesa, di cose che arrivano e che nel loro caso, però, restano sospese e anche la scelta di alternare il punto di vista di lei e quello di lui. 
[Vedi che questi due hanno proprio un lessico tutto loro da cui è impossibile prescindere?!]
Mi è piaciuto il calcolo rapido dei giorni mancati, di una Rosie ancora piccola, di soli dieci anni, ancora inconsapevole di tutto quel che sarà, eppure già invasa dalla mancanza di James. 
Il soprannome Rosie e quel che significa hanno sempre rappresentato una rigida linea di separazione, nel mio personalissimo modo di vedere e leggere questa coppia, che mette da un lato James e dall'altro tutti gli altri (proprio TUTTI).
Certo, sarei una spudorata bugiarda se non ti dicessi che ho riso al "Sono il migliore degli amici" ma ho sempre trovato adorabile il loro modo di stare insieme, l'ingenuità nel pensare quel "Siamo sempre noi" e le altre storie raccontate, pur di non guardare, ma, più in generale, mi ha colpita ancora una volta il modo in cui James non teme mai di mettere le persone a cui tiene davanti ai problemi, quell'onestà con se stesso e verso gli altri che lo rendono, a mani bassissime, il tuo miglior personaggio. 
Ecco, in quel solo tu c'è tutta l'intimità di James e Rose, che tendono ad essere solo insieme (sì, sono proprio una maledetta shipper ad usare le tue parole).
Tu mi perdonerai se ho vistosamente perso la mano con le recensioni e forse sto un po' imperversando ma in quel Solo tu, semplicemente, c'è un po' l'essenza dell'essere la stessa cosa perché c'è un livello di conoscenza e intimità da trascendere qualsiasi definizione e che è cresciuta, passando per un regalo "semplice" come le pergamene profumate e colorate, per arrivare alla famosa (!!!!) catenina e a quell'album che ha un posto d'onore a metà tra i miei incubi e i miei sogni shipposi.
E sappi, proprio tra gli incubi vari, che ti formulo una richiesta scritta ed ufficiale per il missing moment di James che si intromette e loro che litigano perché, se c'è sofferenza pura come nei litigi, soprattutto nei loro litigi, è meglio. 
Insomma, come si fa a non shippare questi due, con lei che prima gli tira uno schiaffo e poi se lo bacia nel giro di mezzo secondo? Non so ma credo sia nel Sacro Manuale delle Ship a pagina 1 tra le prime regole insieme a "uno della coppia deve essere completamente incapace di decifrare i propri sentimenti" (leggasi James Protettivo).
Ma per tornare a darmi una parvenza di contegno, c'è un tassello nuovo al Vocabolario di James e Rose che è "Lo pensi?"/"Lo vedo".
Tra l'altro, la miniscena del 24 dicembre 2020 è di una dolcezza - che nel loro caso assume contorni particolari visto che non sono dolci nel modo canonico dell'essere dolci - infinita e che dà proprio la cifra di quella famosa intimità che c'è tra loro e di quanto abbiano vissuto nella totale e assurda inconsapevolezza, in lui che scopre che non gli dispiace volere l'esclusiva e in Rose che vuole averlo tutto per sé. 
E mi ricorda, una volta di più, che James Sirius per Rose resterà sempre il più bello di tutti (cit. autorevolissima ♥️) ed anche il più giusto, perché si sa chi è con James siede tra i giusti! 
Penso che questa immagine brevissima, questa mini scena di loro a letto a bisbigliarsi cose la notte della Vigilia resterà sempre tra le mie preferite (vedi che danni fai?!!?), con lei che se lo guarda incantata, gli fa i complimenti, lui che le accarezza i capelli e si imbarazza (quanto è umile questo ragazzo!😂).
L'ultimissima condensa un po' il dramma di questa ship, quel "più di chiunque altro" che non so se davvero basterà (cioè, lo so ma tento il ribaltone), però loro sono sempre belli così, con questo profondo e irrimediabile appartenersi al punto da sentirsi sottopelle, sin dentro le ossa.

Insomma, dovevo tornare perché questa storia mi ha fatto sbucare gli occhi a cuore dalla prima all'ultima riga (e in un periodo in cui ristagno nell'apatia è meraviglioso avere gli occhi a cuore ogni tanto), anche se, lo sai, non me ne vado mai realmente e un po' gongolo all'idea di essere stata fata madrina di questa raccolta che ti spinge a sperimentare e stupirci ogni volta di più.
Un abbraccio,
Fede
(CapoShipper Visionaria, perché forse stiamo perdendo una battaglia ma non perderemo la guerra!)