Recensioni per
Rhopalocera - Sursum Corda
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/05/21, ore 19:34

Siamo arrivate alla fine, credimi se ti dico che sono emozionata anche io – e non oso immaginare quanto lo sia stata tu nel momento in cui hai messo il punto fermo finale.
È stata una raccolta che ha subito un percorso travagliato, è proprio vero, e quando ho creduto che non avrebbe avuto più un seguito tu hai deciso di darle un'altra possibilità, e io non posso che essertene grata, perché ci hai permesso di leggere queste finestre meravigliose sui tuoi personaggi.
Ho tentato in più occasioni di commentare e ragionare sull'aspetto stilistico di questo progetto e anche ora che è concluso non posso non lodarne la coerenza e la coesione interne: è una poesia sporca di prosa la tua, qualcosa di estremamente contemporaneo e per tale ragione libero e alla ricerca di quanta più emotività possibile, ma è anche una poesia caratterizzata da un lessico specifico, proprio di questi personaggi e di questa raccolta – in cui si riconrrono immagini e parole oltre che emozioni.
Non posso dirti che correrò a inserirla tra le preferite perché è lì da tempo!
Ecco, vedi, divago come ogni volta, ma ormai ti sarai rassegnata a queste mie recensioni piene zeppe di parole senza senso. Solo che, insomma, come si commenta l'emozione? Come si spiega quello che riesce a trasmetterti un componimento come il tuo, capace di mostrare tutta la forza del legame narrato? Io proprio non lo so, e allora mi arrampico sugli specchi e cerco di dirti qualcosa, perché delle parole le meriti e l'idea di leggere e tacere non mi piace neanche un po' – quindi sopportami e apprezza lo sforzo! XD
Dicevamo.
Siamo arrivate a maggio e questi Ole e Homer mi sono parsi proprio quelli dell'ultimo capitolo di Surya Namaskara, quelli che finalmente si sono ritrovati e che ciò nonostante tracciano ancora linee di demarcazione tra ciò che sono stati, ciò che possono essere e ciò che sono. Bellissimo come ormai non abbia più alcuna importanza la voce narrante, sono un noi e l'uno si confonde nell'altro, dove tutto ciò che desiderano è quella presenza che per troppo tempo è stata assenza.
Tra tutte, la seconda strofa è forse la mia preferita: Maggio è il mese | delle nostre dita distese | (tese, come rose neonate) | a tracciare disegni | di un solo colore trovo mostri l'unione, perché le dita sono distese e tese come rose appena sbocciate – che potranno anche avere vita breve, ma rifioriscono ogni volta, a oltranza – e tracciano disegni di un solo colore che è il loro, è finalmente quel noi che hanno ricercato per tanto tempo e che tu hai inseguito per un anno intero.
Non so, ho sempre il timore di capire poco o non capire affatto e nel caso mi scuso, ma è questo che ho rivisto nell'ultimo componimento, il noi, ed è anche quello che speravo di trovare (anche se non credevo fossimo già arrivate alla conclusione!).
Dovrei scriverti molto altro, ma temo che continuerei a dirti parole senza senso, quindi concludo qui e, oltre a farti tanti tanti complimenti per questo meraviglioso progetto, ti rinnovo il mio grazie per averci creduto e averlo condiviso con noi.
Leggerti è sempre bellissimo e questa raccolta avrà sempre un posto speciale tra le mie letture.
Un grande abbraccio!