Ciao, mia cara ^^
Eccomi finalmente anche qui per lasciarti il mio parere su un progetto che si prospetta essere davvero molto interessante. ❤
Questo primo capitolo mi ha infuso un misto di emozioni, poiché fin dall’introduzione si ha la sensazione che i personaggi menzionati provino intensi sentimenti (finora ti sei soprattutto concentrata su sentimenti fraterni) sfumati da un intenso velo di drammaticità.
È stato molto interessante il modo in cui hai introdotto la storia, come ce l’hai presentata. Hai sfruttato molto bene l’introduzione, non hai anticipato, anzi hai incuriosito il lettore con un riassunto dell’arco temporale da cui parte la narrazione, per farci capire cosa fosse successo in tempi precedenti rispetto al capitolo.
In queste prime battute della storia hai scelto di approfondire il legame tra sorelle che penso, in base al tempo che hai deciso di dedicarvi fin dall’incipit, sia il motore di questa trama.
Sono appassionanti le caratteristiche che hai attribuito alle due giovani, si prova fin da subito una certa sintonia con loro (oltre che tra loro). La sorella maggiore indossa con coraggio uno spirito di sacrificio notevole ponendo davanti alla sua felicità la pace del suo popolo; come è giusto che sia serba nel cuore tensione per il destino che l’attende e che non conosce fino in fondo; questi sentimenti contrastanti non la rendono un’eroina, ma profondamente umana e credo che questo sia sempre un punto di forza dei tuoi personaggi, di qualunque storia si tratti. I personaggi di cui ci narri nascondono spesso una fragilità (dai più potenti ai più innocui) che diventa un punto di forza per la trama e questo è uno dei tanti motivi per i quali le tue storie sono così intriganti.
La giovane promessa è istruita per il suo rango, perciò conosce bene le leggi a cui deve sottostare in nome del suo ruolo, benché esso sia scomodo specie in casi simili.
Tra le righe si avverte la tua costante firma nelle suggestive descrizioni che fai dell’ambiente, dell’aspetto fisico e delle emozioni, più in generale della psicologia che muove ogni gesto e pensiero dei personaggi.
Trovo non sia casuale, ma al contrario ben pensata, anche la figura del sovrano nonché il padre delle due ragazze che ci presenti e rendi da subito così familiari per noi. Egli è introdotto come un sovrano quasi spodestato dal suo trono e che subisce impotente anch’egli un’umiliazione; egli viene considerato una vittima dalla primogenita al pari suo, anzi potrebbe aver ricevuto un doppio smacco: la resa per la sconfitta e la cessione della figlia, come la più grande e grave perdita che avrebbe potuto subire da parte dei vincitori. Non bisogna dimenticare che stai parlando di un popolo sconfitto e non è affatto banale parlare dei sconfitti nelle loro posizioni scomode e atterrite e di tutti gli effetti che porta la perdita.
Se non fosse abbastanza dover sposare un uomo imposto, l’uomo in questione non è un promesso qualsiasi ma un demone spietato al pari di quelli che hanno invaso e dichiarato loro guerra. Dati tali presupposti, è comprensibile l’affanno della sorella minore che si getta alla ricerca con tutte le sue forze di una soluzione più vantaggiosa per la maggiore, pur cercando di mantenere fede all’ “armistizio” e quindi preservando la pace. Se la maggiore dimostra di essere coraggiosa e devota, la minore oltre che essere simile alla sorella è anche scaltra e cerca anche il più piccolo indizio che possa svincolare la primogenita da un destino incerto e amaro. La più giovane si gioca a testa alta il tutto per tutto davanti al demone; ho come l’impressione che il dialogo finale di questo capitolo sia un evento molto significativo per la storia, come se tra i due si fosse intessuto un filo rosso che avrà conseguenze successivamente, non credo che le affermazioni e le richieste della ragazza passeranno inosservate, come non lo farà la sua intraprendenza; pare abbia ereditato questo spirito combattivo proprio dalla madre e questo è un dettaglio commovente.
Mi è piaciuto molto come hai giocato sul significato di pace e giustizia creando quasi un ossimoro sulla base delle tue argomentazioni e di questa storia. La pace in questo caso diventa costrizione per coloro che hanno il compito di preservarla, assume le fattezze di una minaccia per lo schieramento avversario. Non vi può essere giustizia per la primogenita se per donare pace al suo popolo deve sacrificare un amore sincero che stava coltivando e onestamente spezza il cuore il fatto che il generale di cui lei è innamorata assista a quella cerimonia così dolorosa per i diretti interessati. È una pace che prevede addirittura di non considerare più i demoni che li stanno in qualche modo sottomettendo come nemici; è davvero richiesto uno sforzo notevole per i sovrani che rappresentano il popolo sconfitto, considerato inoltre il poco valore che i demoni concedono agli sconfitti.
Nelle tue storie è sempre presente il tema del rapporto tra sorelle che sai gestire davvero molto bene. Non c’è una volta che questo legami non provochi emozioni: esso è puro, sincero e semplice, supera qualsiasi forma di bene terreno, fonte di potere terrena o soprannaturale e pensiero o desiderio umano impuro.
Per quanto sia lenta e prolissa a recensire mi sento quasi onorata di essere riuscita a passare in tempo da questo bellissimo primo capitolo, proprio in occasione della pubblicazione della storia.
Con la speranza di riuscire a seguirla con costanza (e di portare anche avanti “Anthos”), ci sentiamo presto! ❤
Un abbraccio grande grande
-Vale (sempre tua affezionata lettrice) |