Buongiorno, cara!
Avrei tremila messaggi tuoi cui rispondere, ma – come ti dicevo – ero super curiosa di leggerti finalmente alle prese con la tua coppia e questa storia qui mi è sembrata veramente perfetta!
Perfetta, sostanzialmente perché è ambientata in quella sorta di limbo, quel tempo di ricostruzione in cui la Guerra è finita (ma non del tutto, non per tutti ) e la pace si sta lentamente consolidando, e dunque i due si trovano in questa condizione che si potrebbe definire... di armistizio? La definirei così,
sì. Anche qui, anche nel loro caso, si respira una duplicità, che dunque non risiede solo nel contesto, ma anche in quello che provano loro: l'odio di prima non brucia più (per quanto Draco ci provi, ad alimentarlo) e qualcosa di nuovo già s'intromette, un qualcosa che affiora dagli sguardi che si cercano e indugiano più del dovuto, che emerge in quelle sfide silenziose e nel sorriso stanco di Draco (quando mai il Draco "del prima" avrebbe accettato una qualsiasi sconfitta con un sorriso?). Un sentimento nuovo che porta Hermione a soffermarsi presso Draco, la mattina dopo, prima ancora di andare dai suoi amici, e che spinge Draco a cambiare parole, a cercarne di migliori (non "Adesso che vuoi?", non un'offesa, come avrebbe fatto senza battere ciglio, prima, bensì un modo per stuzzicarla, un modo per immettersi anche lui in questo botta e risposta completamente nuovo, in questa complicità che si serve di un linguaggio totalmente diverso).
E mi è piaciuto tanto quell'esordio, che secondo me è decisamente funzionale alla caratterizzazione di Draco. In tutta quella serie di "Se dicesse", quel restare in bilico tra bugie e verità, tra pensieri che si possono confessare, che si possono accettare e altri no, altri ancora da celare, da tacitare (mi è piaciuto tanto il filo rosso di questa "battaglia" in atto fra lui e il coltello, battaglia in cui, ancora una volta, s'intromette Hermione, deviando i pensieri di Draco dal suo desiderio di svanire, offrendogli ragioni per restare). Insomma, credo che in pochissime righe tu abbia delineato un ottimo ritratto di Draco, un Draco però, in linea con il contesto indefinito in cui si trova; è egli stesso dilaniato, in preda alle contraddizioni: c'è il Draco di prima, il Draco che viveva di illusioni e corazze di bugie, e il nuovo Draco, il Draco che va a una festa e non scappa via davanti a un'Hermione che lo sfida, un Draco che accetta la sconfitta, un Draco che aspira alla verità, almeno in cuor proprio (anche se è una lotta complessa, anche se il sé di un tempo talvolta ha la meglio). Purtroppo, sono un po' di corsa, ma ci tenevo a dirti quanto avessi apprezzato questa storia e che, sì, non mi hai affatto delusa! Come ti dicevo, non avrei potuto leggere di questa coppia se non da te!
Un bacione, Ludo, a presto! |