Recensioni per
L'angolo fiorito
di Flappergiuly

Questa storia ha ottenuto 27 recensioni.
Positive : 27
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
04/04/25, ore 09:21

Che bello ritrovare poesie tue, e come sempre tante, ma mai troppe.
Hai l’arte di trasformare tutto in poesia e di guardarlo con i tuoi occhi mai banali. Non metterla da parte.
Continua così, salmodiando tra le note del pentagramma, con qualche stonatura improvvisa e qualche suggestiva apertura. I tuoi follower ti ringraziano.
Mi auguro che tutto stia andando come piace a te.

Recensore Master
12/01/25, ore 07:31

Le tue poesie fanno sempre spettacolo, ma qui c'è qualcosa in più: un forte contenuto di passione e sentimento.
Un movimento, una pulsione, che parte con versi corti e termina con versi sempre più lunghi e commossi.
È sempre un'esperienza, un'avventura, perdersi tra le tue righe. Sai dove parti ma non sai dove vai a finire.

Recensore Master
01/01/25, ore 08:02

Bellissima!
Con la leggerezza di un elefante in una cristalleria sfrigoli e sfrugoli, punti i piedi nel viscido e i diti nelle piaghe, non perdi una rima.
Il ritmo ogni tanto traballa, ma ci sta, dopo qualche calice in più.

Tutti si “sper sia un an” miglior…
Tra cristalli e regole infrante ci si rabboccano le maniche, si lavora di passione e ci si scambiano gli auguri.

Un augurio e un abbraccio.

Recensore Master
01/12/24, ore 14:01

Un inno alla fantasia e alla globalizzazione, questi elfi che si mettono a ballare la samba e apprezzano tutte le bandiere.
Spiegazioni che non spiegano niente, come il fatto che arrivano a frotte perché vengono dalla Lapponia.
Ma per chi è maestro di rime questi scherzi sono il suo pane quotidiano, e ne vengon fuori piccoli gioiellini che fanno divertire grandi e piccini.
Bravissima.

Preziosa chicca storica quella della tregua del Natale 1914, su cui ho dovuto leggermi l'esauriente pagina di Wikipedia, perché - come sempre - ne ero completamente all'oscuro.

Che l'Occidente cristiano, ormai perdente su tutti i fronti, possa essere d'esempio per tutte le guerre che appesantiscono il mondo!
Che la poesia, perfetto connubio di fantasia e utopia, possa - almeno per Natale - trasformarsi rimando in profezia!

Correggi “calamati”.
Dimenticavo i complimenti, doverosi anche stavolta!

Recensore Master
01/12/24, ore 13:54

Ricordo che un Calendario dell'Avvento, molti anni fa, si trasformò in sonora punizione per le mie figlie, un anno che lo regalai loro, quando le bricconcelle aprirono nella loro cameretta tutte le finestre insieme e si fecero una festosa scorpacciata.
Qui ci prendi per mano e con la tua fervida fantasia supportata dalle rime ci aiuti a trasformarlo un po' in panacea - rimedio efficace contro ansia e malanni -, un po' in gioco dell'oca, o in carte antiche degli Imprevisti e Probabilità del Monopoli. Un po' persino in cassetto dei sogni segreti. Bellissimo a tal proposito l'ultimo verso: chi non vorrebbe cambiare vita e ricominciare daccapo?

Recensore Master
01/12/24, ore 13:50
Cap. 49:

Commosso e pieno di gratitudine, ritrovo questa bella poesia.
Sei spettacolare nel rielaborare spunti e suggestioni.
Ricordo che quando uscì Avrai di Claudio Baglioni, nel 1982, mi piacque tanto che sentii il bisogno impellente di mettere per scritto su carta le parole, in tempi in cui non pensavo lontanamente che sarei diventato babbo o addirittura nonno. In tempi in cui non esisteva Internet e non era facile trovare i testi.
Così registrai la canzone alla radio e facendo start e stop continui riuscii nell'intento.
Oggi è diventato tutto troppo facile e forse Asia non imparerà più neanche a scrivere perché un chip nel cervello digiterà per lei.
Cerco di rimanere ancorato al presente, anche se questa bella poesia è presagio di future meraviglie, e non mi stanco di rileggerla e di ringraziarti.

Recensore Master
04/11/24, ore 08:26

Forza gente, non dormite! Non lasciate questa poesia senza recensioni!

È ricca, è originale, piena di riferimenti, allusioni, emozioni.
Rime e assonanze ballano e si accoppiano, la musicalità è (quasi sempre) assicurata, nonostante la lunghezza dei versi.
Volendo cercare il pelo nell'uovo, due troncamenti (“or” e “screpolatur”) sono pressoché inutili (ci pensa il meccanismo della sinalefe a mantenere il peso delle sillabe), e c'è un errore di battitura (“inzia”), ma nel complesso il lavoro è, a mio avviso, maestoso e magistrale - come il maestrale novembrino.

Recensore Master
02/10/24, ore 08:33

Molto carina sia l’idea di proiettarsi ai tempi in cui si diventerà vecchi, sia come è stata realizzata, tra rime e concetti.
Io a Natale sarò nonno per la terza volta, e quello che mi colpisce di più non è tanto la pelle allentata e grinzosa, né la memoria andata, quanto semplicemente essere chiamato nonno dai nipoti.

Strano… quando le figlie mi chiamavano babbo ero quasi orgoglioso di sentirmelo dire. Adesso invece che i nipoti mi chiamano nonno mi sento rimbambito un po'.

Recensore Master
02/10/24, ore 08:30

Si respira molto bene fra rime e tutto il resto (più i versi sono brevi e più mi piacciono) quell’aria rimescolata, quel misto di atmosfera tra stregata e sballata, che cercano di imporci ormai da parecchi anni i media americani.

Io però ogni anno mi sento e mi trovo fuori posto.
Deve essere per il fatto che quand’ero adolescente non esisteva praticamente ancora questa ricorrenza, o era basata su altre tradizioni più nostrane.

Recensore Master
22/09/24, ore 16:18

Uff…. Sono arrivato alla fine col fiato corto, dopo l’ammirata visione dell’orgiastico e iconoclastico Concilio degli Dei di Raffaello.
C'è tanta roba, conoscenza e arguzia.
Nomi odiati sui banchi di scuola, nomi rivissuti fantasiosamente, nomi dimenticati, nomi mai sentiti.
Ci sono forse una o due ripetizioni da togliere e qualcosina da limare, comunque tanto di cappello! Mai e poi mai sarei riuscito a scrivere qualcosa del genere. Nemmeno con l’aiuto di un’altra B.

Recensore Master
22/09/24, ore 16:10

Non poteva mancare, in questa corposa raccolta in rime, un occhio di riguardo a quell’originale, stravagante, strampalato scrittore che fu Lewis Carroll.
Che ci aiuta, come questa poesia, a tornare un po' bambini.
Sdrammatizzando quello che dramma non è. Togliendoci dal centro di un'egoistica visione delle cose. Offrendoci visioni alternative meno convenzionali ma non per questo meno interessanti.

Recensore Master
22/09/24, ore 16:08

Pur con qualche forzatura, strappa il sorriso al più capriccioso dei bambini e al più arrabbiato degli esseri umani.
Da leggere dopo una forte litigata, per trasformare i più cupi sentimenti di odio in risate nervose da cui non si riesce a tirarci fuori.
Siamo bravissimi a fare confusione di parole e di concetti senza volerlo. Più difficile fare confusione con la volontà di farla, restando credibili.

Recensore Master
22/09/24, ore 16:06

Non è da tutti trasformare in poesia un fatto così devastante come quello che è successo in questi giorni.
Non so… se avessi perso casa e auto e ricordi probabilmente ti avrei mandato a quel paese, infischiandomene di poesie e parole.
Resta peraltro notevole la capacità di descrivere simili cataclismi, con occhio puro, senza sciacallaggi politici o parole da benefattori improvvisati.

Recensore Master
22/09/24, ore 16:05

So che ti deluderò, ma ho sempre fatto a modo mio e non sono mai stato incollato al televisore per seguire la Nazionale.
Probabilmente nel 1990 le mie notti erano magiche per altri motivi, anche se oramai non ricordo più tanto bene, è passato troppo tempo.
Complimenti comunque per la versatilità con cui riesci a zompare da un argomento all’altro.

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