Recensioni per
Petrichor
di Ahiryn

Questa storia ha ottenuto 104 recensioni.
Positive : 104
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/06/21, ore 17:02
Cap. 6:

Eccoci ritornati ai nostri due sfortunati protagonisti al momento presente, alle prese con un viaggio snervante nell'attesa e lento nel trascorrere dei giorni. Dopotutto, quando non hai molto da fare e devi sempre mantenere la guardia alta, perché non vuoi e non puoi fidarti di chi è con te, non può essere altrimenti.
Ma procediamo con ordine. Inizio con il dire che la lunghezza dei tuoi capitoli non mi disturba affatto, quindi anche se i due capitoli non fossero stati spezzati, non ne avrei sentito affatto la pesantezza (anche perché me li sono letti di seguito XD). Non esiste la lunghezza giusta di un capitolo, un capitolo deve essere lungo esattamente quanto richiesto dal contenuto. Quando hai detto tutto quello che volevi, allora quella è la lunghezza giusta, indipendentemente da quale essa sia, quindi non preoccuparti di questo, anche perché la storia è talmente scorrevole che leggerla è tutto fuorché pesante :)
Tornando al capitolo: ho trovato davvero molto affascinante l'idea dietro i treni di quest'ambientazioni, di questi giganti di ferro che avanzano lentamente in mezzo ai pericoli di un viaggio che può durare settimane. Danno l'idea di quanto le fate siano una vera minaccia, una preoccupazione concreta, di quanto esse non riguardino solamente le guerre con il Ferro, ma anche i comuni cittadini, anche quelli che viaggiano per lavoro, per studio, per svago, tanto che c'è la necessità di proteggersi con macchinari giganteschi e costosi, dov'è il ferro a farla da padrone.
E in questo gigantesco treno che procede lento, troviamo Silas e Kieran all'inizio del loro viaggio, ma già entrambi provati, a modo loro. Mi piacciono sempre tantissimo le interazioni tra loro due, i loro momenti di confronto e di dialogo, e non solo perché sei in grado di costruire dialoghi fluidi e realistici, dove si sente distintamente la personalità di entrambi, ma anche perché ci aiutano a comprendere il loro rapporto, ciò che sono stati e che cosa li ha portati alla rottura. Il loro è sempre un confronto/scontro, dove si alternano rabbia, frustrazione, ricordi e a volte qualcosa di positivo, che sia comprensione, preoccupazione per l'altro o dispiacere. Entrambi hanno modo di potersi confrontare faccia a faccia come non hanno potuto fare negli ultimi sette anni, dove a parlare sono sempre e solo state le rispettive armi, che fosse la spada o la magia. Probabilmente questo è il primo dialogo umano che hanno da anni. E nonostante le loro discussioni siano sempre sfregiate dall'ironia, dal sarcasmo e dal fastidio, nelle loro parole emerge chiaramente anche tutto il resto, un pezzo alla volta, ogni volta che si parlano, ogni volta che sono soli e abbassano pian piano le armi, tirano via la maschera, tornano a essere, in qualche modo, sinceri, come se le distanze da mantenere fosse più necessarie a loro stessi e ai sentimenti che non vogliono far riaffiorare, piuttosto che alla situazione in cui si trovano.
Provo una certa pena per il povero Kieran che deve stare dietro a quella mina vagante di Silas: ovviamente, rimanersene buono e in disparte non fa minimamente parte del suo stile, quindi mentre Kieran non c'è, lui pensa bene di liberarsi (o farsi liberare) e darsi alla vita mondana. Ora, sicuramente Silas sa il fatto suo: non è certo stato un membro di spicco della Legione per sette anni per puro caso, e di certo non era uno dei più promettenti del Ferro sempre sulla base del nulla, quindi il suo mischiarsi tra la gente per raccogliere informazioni con discrezione può avere il suo fondamento e la sua utilità, tuttavia non condividerlo con Kieran non è certo stata una buona idea, così come esporsi in prima persona in quel modo.
È chiaro che Silas non si fidi affatto di Kieran, così come Kieran non si fida di Silas: non sanno più lavorare in squadra, non sanno più sinergizzare, e così si confrontano su cosa fare, ma non con l'intenzione di collaborare davvero. ognuno va per contro proprio, e in una situazione come questa può essere controproducente. Silas ostenta una sicurezza in se stesso e nelle sue capacità che si controbilancia bene con il sospetto e la prudenza di Kieran, che forse pecca troppo in senso opposto, ma in un caso come questo, meglio l'atteggiamento del secondo, che del primo. Il tizio che guarda con interessa a SIlas, nel vagone da gioco, non promette infatti nulla di buono.
Oltre a tutto questo, Kieran deve fare anche i conti con chi lo riconosce e ne approfitta per parlare con lui di politica, per criticare l'operato del Ferro, soffocandolo: la facciata che deve mantenere Kieran non si addice a fatto a quella che è davvero la sua personalità, il suo dover essere sempre diplomatico e disponibile, il suo non poter mai perdere il controllo per un fatto d'immagine e perché così gl'impone la sua posizione. Mancava l'aria a me per lui, poveraccio, a leggere di quanto gli stiano addosso, oltre a dover gestire Silas pronto a pugnalarlo alle spalle alla prima occasione e dover mantenere il controllo in tutta la situazione.
In più, c'è la questione di chi abbia potuto apporre il sigillo del legame: potrebbe essere letteralmente chiunque, da ambo le parti. Certo, deve essere qualcuno che può aver avuto accesso a capelli e/o sangue di entrambi, ma questo non restringe di molto la cerchia, soprattutto se questo qualcuno, magari, meditava di fare questa cosa da molto, molto tempo.
Come sempre, complimenti per il capitolo scorrevole, avvincente e interessante. Alla prossima :)

Recensore Junior
10/06/21, ore 00:54
Cap. 6:

Inizio col dire che mi pento di non aver iniziato la storia con qualche giorno di anticipo per leggere il capitolo non spezzato. Ti dirò che i capitoli lunghi non mi disturbano per niente, non quando la trama è così interessante e la scrittura così coinvolgente. Anzi, saziano una fame che neanche si crede di avere alle volte.
A parte questo, ne leggo davvero poche di storie originali qui su Efp, ma posso dire che leggerei volentieri una storia del genere vedendola in libreria. Il fantasy è un genere che adoro, che ho sempre adorato e di cui scrivo a mia volta, perciò trovare una storia di questo genere anche qui mi ha decisamente stuzzicato. Per di più scritta da te, il che la rende ancora più appetibile.
Ancora c'è molto da spiegare, ma sei riuscita a farmi entrare nel tuo universo senza molto sforzo e a incuriosirmi oltre ogni modo. Per di più i personaggi sono ben definiti e fedeli a sé stessi, persino nella loro gioventù, di cui ancora si è visto poco e niente. Kieran non è così tutto d'un pezzo e innocente come sembra e qualcosa mi dice che presto scoprirà per quale valida ragione Silas ha deciso di tradire il Ferro e tutta la società. E forse la troverà anche convincente. Anche perché questa società puzza a me probabilmente quanto puzza a lui. Ma queste sono mie supposizioni. Il viaggio si prospetta lungo e le macchinazioni saranno sicuramente altrettante. Perciò non vedo l'ora di snocciolare una per una.
Questo per dire che stai facendo un ottimo lavoro e che non vedo l'ora di leggere il seguito, appunto.
Sulla scrittura a volte secondo me ci sarebbe qualcosa da rifinire, soprattutto per quanto riguarda i tempi verbali, ma magari è solo una mia preferenza o una mia percezione. So solo che ogni tanto mi piacerebbe riscrivere certe frasi con un tempo verbale o una parola diversa per renderle perfette. Anche perché credo proprio che un certo livello di perfezione sia raggiungibile con uno stile del genere.
Aspetto trepidante il proseguo di questo viaggio alla ricerca della verità da parte di Kieran e Silas e ti auguro di non perdere l'ispirazione mai, perché è una storia che vale la pena. L'ho detto troppe volte? Vabbè.
A presto,
Parselmouth