Recensioni per
Requiem aeternam
di LostRequiem

Questa storia ha ottenuto 23 recensioni.
Positive : 23
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/06/21, ore 17:44
Cap. 1:

Ciao LostRequiem. Quando ho letto nell'introduzione che questa tua storia è una raccolta dei vari personaggi di Death Note, mi sono incuriosita. Il primo capitolo riguarda una scena che forse è entrata più di tutte le altre nel profondo degli amanti di Death Note. Uno scritto dal linguaggio criptico, dove ho riflettuto nel leggere le diverse parole presenti, pensando alla loro simbologia, la pioggia, le campane e le altre. Una brevità di uno scritto che si espande per il suo significato. Tutto fra passato e presente per L che si relazione con Light nella complessità del loro rapporto, che ben conosciamo, toccando l'apice. Leggendo il titolo del prossimo capitolo posso immaginare chi sia il personaggio, Naomi. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 30/06/2021 - 05:46 pm)

Recensore Veterano
17/06/21, ore 12:27
Cap. 1:

Ciao lostrequiem :)
La tua flash è molto enigmatica e mi ha dato un po’ da pensare, ma ho trovato piacevole arrovellarmi ancora sulle bellissime scene di quella puntata che tutti noi ben conosciamo.
Ultimamente sto rivedendo Death Note con l’obiettivo di reinterpretarlo a distanza di anni, e naturalmente la maggior parte delle mie riflessioni si concentra proprio su L e su quella sequenza di immagini che vede poco prima di morire.
La poesia di quella puntata è secondo me di una bellezza unica e vorrei provare a darne un’interpretazione seguendo la tua flash.
Come hai descritto anche tu, vediamo una sorta di parallelo tra gli avvenimenti dell’infanzia di L e quelli che stanno avvenendo sotto la pioggia, come una sorta di cerchio che si sta chiudendo.
Sicuramente qualcosa di significativo è avvenuto nell’infanzia di L, anche se io credo che più che un evento traumatico in sé, ciò che lo ha segnato di più sia stato il contatto con “l’altro” e delle contraddizioni che il relazionarsi porta con sé. E ciò avviene per la prima volta quando arriva all’orfanotrofio.
“Il bambino urla e piange, ha forse anche lui paura come te, adesso?”
Nei suoi flashback vediamo L da piccolo con Watari, sentiamo bambini che piangono e bambini che ridono giocando, vediamo le maestose vetrate e infine un enorme meccanismo simile a quello di un orologio. In quel momento, L inizia a relazionarsi col prossimo, ma scopre sin da piccolo che avvicinarsi agli altri può essere sì piacevole ma anche doloroso (bambini che ridono, bambini che piangono). 
Queste contraddizioni lo hanno fatto chiudere in se stesso: L ha vissuto tutta la vita ai margini della società, non interagendo quasi con nessuno, per non dover affrontare queste contraddizioni.
Contraddizioni che Light ha fatto emergere nuovamente, costringendolo ad affrontarle. Light è l’unica persona con cui ha intessuto un rapporto degno di chiamarsi tale, ma è anche la persona che vuole ucciderlo ed è proprio questa contraddizione che lo condurrà alla morte. 
Cosa sono per lui le vetrate, che gli ritornano alla mente così ossessivamente? Credo che quest’immagine gli sia rimasta così impressa perché è stata un mezzo attraverso cui capire la realtà ed è anche il messaggio che a mio parere Death Note vuole trasmettere: tutti gli esseri umani sono diversi e sono soli, come i tasselli di vetro incastonati nei rosoni, ma devono vivere tutti vicini e assieme, perché ogni essere umano ha bisogno dell’altro. E questo crea quel grande disegno che è la vita.
“Sono così belle quelle vetrate. Eppure le temi più di allora.” 
Direi che questa tua frase è semplicemente perfetta e riassume il senso di tutte e contraddizioni di cui parlo. Avvicinarsi a qualcuno, come sono vicini quei pezzi di vetro, è così bello, ma fa anche terribilmente paura.
L affronta finalmente quella paura e pone a Light la fatidica domanda. E Light, come ben sappiamo, svicola con una risposta di comodo. Sostanzialmente, un rifiuto.
“Dio non esiste”. 
Penso che questa frase riassuma il senso di desolazione dovuto al rifiuto e alla conseguente solitudine. Lui cerca di aprirsi e Light lo sta rifiutando, lui sta cercando di essere come quelle vetrate gli insegnano ma non viene accettato, e questo è doloroso. Dov’è quel Dio buono e misericordioso che tutti pregano in Chiesa? Quel Dio in realtà non esiste.
Se non c’è nessun Dio, l’unica cosa che governa le nostre vite è il tempo, scandito dal rintocco delle campane. 
È l’orologio, il meccanismo che L ci mostra anche nelle sue visioni, a cui nessuno può sfuggire.
E veniamo alle campane. Le campane che suonano quando arriva l’ora.
Suonano per un matrimonio o un funerale? Avvicinarsi all’altro porterà alla gioia di un’unione o al dolore di una separazione?
“Morirò…”
La verità è che tutti muoiono, tutti hanno una vita che prima o poi finirà. Perché tutti siamo uguali nella morte, siamo solo dei tasselli in una vetrata e chi, come Light che si erge a Dio, o L che si distanzia dalla società, pensa di potersi sottrarre a questo meccanismo, elevandosi al di sopra degli altri, sbaglia.
L se ne rende finalmente conto e capisce che gli rimane poco tempo. È per questo che L sente le campane e Light no. Light non è ancora cosciente di nulla. Ma L non si arrende e insiste cercando ancora un contatto con Light.
Sceglie quindi il silenzio, perché le parole sono facilmente falsificabili, e cerca un contatto più vero con Light, con un linguaggio più difficile, se non impossibile, da simulare: quello del corpo. 
Su quella scena avrei mille altre cose da dire, ma forse è meglio che scelga anche io il “silenzio”, anche perché andrei troppo off topic rispetto alla tua flash. 
Sarei curiosa di conoscere la tua opinione sui flashback di L e se la mia interpretazione coincide con quella che volevi dare con la tua fiction.
Spero di leggere presto un prossimo capitolo e magari sproloquiare un altro po’ su questi personaggi meravigliosi.
Alla prossima! ;)

Recensore Junior
13/06/21, ore 14:14
Cap. 1:

oh mio. non mi aspettavo una ff di Death Note!!! che bella sorpresa quando sono entrata♡ quando sono entrata ho riconosciuto subito il tuo stile che colpisce subito all'occhio e mi rende felice vedere che te lo stai facendo proprio tutto tuo! appena ho iniziato a leggere ho capito subito si trattava di L, proprio per il paesaggio invernale che abbiamo visto per uno split di secondo con lui mano nella mano con Watari. l'ho riletta una seconda volta dopo e la pioggia tratteggiata è tutto un parallelo con l'ultima volta in cui L parla con Light sul tetto mentre pioveva. è come se L stesse tornando coi ricordi a quella volta con Watari e adoro il parallelo tra la pioggia assordante e scrosciante come le campane e la neve morbida e silenziosa che rincuora (forse un po' come la morte?). adoro quando L pensa "ancora un'altra menzogna?" rivolto a Light e "Dio non esiste" che può essere interpretato come un commento diretto a Light e come un pensiero che ebbe il piccolo L, sempre acuto e oggettivo, osservando la chiesa. la fine è stupenda, ti fa dire gasp a prima lettura, perché ti concentri sulle vetrate viola e pittoresche della chiesa e poi ti riporta alla realtà, all'ultimo addio che L rivolge a Light e la terra consapevole del suo destino. mi sono sempre chiesta cosa intendesse L con "lo senti il rumore delle campane?" e credo non lo scopriremo mai ma la tua interpretazione è la più bella e sensata. mi è proprio tanto piaciuta, sei bravissima con i racconti brevi, anzi, brevissimi, e non è cosa facile. questa si prospetta essere una bellissima raccolta che non vedo l'ora di leggere (Light coff coff). sei geniale, continua così!!!♡ Vespertilio