Sangwoo Oh è morto. E YoonBum ora dovrà affrontare la realtà fuori da casa sua, circondato da persone che lo faranno sentire ancora più solo in questa "seconda vita" donatagli dal Signore. Bum e Sangwoo sono ancora legati dal filo del destino e la realtà di YoonBum perderà sempre più di senso fino a fargli perdere il diritto di riconoscersi come essere umano.

YoonBum e Sangwoo sono una coppia affiatata, che si ama incondizionatamente. Entrambi dal vissuto poco felice, si danno amore a vicenda nella loro vita di coppia.
Ma un giorno l'instabilità mentale di YoonBum lo porta a fare degli orribili incubi sul proprio fidanzato Sangwoo, dipinto come un serial killer che si diverte a torturarlo.
Col passare delle notti questi sogni si fanno sempre più vividi e dettagliati e la relazione tra i due si farà sempre piu vacillante e difficile da gestire.
Sangwoo e YoonBum dovranno fare i conti con i loro demoni più insiti e oscuri se vorranno salvare il loro amore.

Finale alternativo in cui Seungbae non riesce a fermare Sangwoo poco prima che lui uccida YoonBum. Come la prenderà la mente ormai spezzata di Sangwoo una volta che si renderà conto di ciò che ha appena fatto?

« Hey Gundham. »
« Sì Sonia? »
Ci fu un attimo di silenzio prima che lei prendesse parola.
« Non è vero che eri rimasto in bagno per le Devas, vero? » accarezzò il pelo morbido di Sun-D con l'indice sotto le piccole "fusa" del roditore.
Gundham si sentì arrossare le guance a quell'affermazione. Aveva sempre l'impressione lei gli leggesse nel pensiero.
« Perché quest'affermazione così sicura di sé, Principessa? »
Sonia rise. « Quando mi chiami Principessa è perché sai che ho ragione. »

Racconto di un sogno personale: I sogni sanno dire tanto di una persona quanto più quella stessa persona sappia raccontare di sé.
Un luogo dove l'es può dar libero sfogo ai suoi più intimi desideri, che siano essi magnifici o terrificanti.

« Che noi riusciamo a realizzare o no i nostri sogni, non m’importa Mels… tutto ciò che voglio sei tu e non voglio perderti per nulla al mondo. Dimmi che non ci lasceremo mai »
« Mai. È una promessa »
Una one shot Matt x Mello per festeggiare quest'oggi, 17 Maggio, la giornata internazionale contro l'omofobia.
Enjoy~

« Matt… »
« Sì…? »
« Se la Morte si presentasse da te e ti chiedesse come vorresti morire… tu cosa risponderesti? »

Raccolta di scenette nosense che la mia mente malata ha ideato alle 5 del mattino, reduce da una notte insonne.
Le scene non rispettano la trama originale, non è quel tipo di storia.
(Lawlight accennata)
Enjoy~

Non tornava mai a casa se non prima dell'alba. Se non prima di assicurarsi che tutti i demoni, padroni delle strade la notte, non si fossero prima ritirati nell'oscurità. Solo quello gli avevano lasciato le disgrazie e gli orrori che aveva visto da quand'era nata la leggenda di Kira.
Demoni, gelo, e morte.

Si fermò per un attimo ad osservare come le sue ciocche castane non avessero perso un minimo della loro bellezza sotto tutta quella pioggia.
Anzi, erano ancora più lucenti e di quello si era accorto anche quando prima stavano condividendo lo stesso ombrello.
A pensarci bene quella gomma da masticare l'aveva pestata proprio perché si era distratto a fissare i lineamenti del suo viso e non prestava attenzione alla strada.

« Sai che andrà tutto bene, vero...? » sussurrò l'altro a fior di labbra, quasi come se non volesse che nessun'altro, a parte il compagno, potesse sentirlo.
Il corvino non rispose, abbassando lo sguardo. Poi lo rialzò, incontrando le iridi castane del ragazzo. Calde e accoglienti come le sue labbra. Le stesse labbra che non avrebbe più ribaciato per quella che pareva essere un'eternità.

Stando ad occhi chiusi Daniel sentiva le proprie labbra e dita fare tutto da sole, una corda dopo l'altra che vibravano a ritmo, come se fossero state toccate per la prima volta.
Tenne l'ultima sillaba stavolta riaprendo gli occhi.
Da sempre aveva impararo ad esternare tutto attraverso la musica, e per una volta si sentiva parte integrante di qualcosa.
Qualcosa che gli dava soddisfazione.

« Hey... » gli solleticò dolcemente uno zigomo col pollice.
« Hey... » schiuse lo sguardo verso quello del compagno tenendo le mani posate sul suo petto.
« Baciami »

-Che fate tutti alzati?! SEDETEVI!-
Gli alunni STRANAMENTE obbedienti si sederono.
-Vi sembra rispetto questo?! Quando entra un insegnante dovete alzarvi!!-
Gli alunni si alzarono.
-Poco fa vi ho detto di sedervi, teppisti!-
Gli alunni si risederono.
-Cominciamo la lezione, che mi avete già fatto perdere 28 minuti visto che oggi la mia sveglia non è suonata e l'auto non partiva.-
-Ma...- mormorò intimorito uno
sventurato studente.

Fino a quel momento mi ero promessa di non pensarci più, ma era inevitabile, tutto mi ricordava Ken, anche i pantaloni militari del ragazzo di prima. Aveva promesso sul suo ritorno. Per me. Le lacrime che sgorgavano sul suo viso non erano per nulla convincenti, probabilmente era così, Ken non sarebbe tornato.