Oh, cara Demy, quante cose sono accadute in questo capitolo e in un breve lasso di tempo.
Avevamo lasciato Demelza e Caroline, insieme a Hugh, per raccontare le vicissitudini della nostra rossa preferita, ma mai mi sarei aspettata un simile finale. Conoscendo forse un po’ più a fondo Hugh si sarebbe potuto pensare al suo altruismo, messo in campo, questa volta, per una buona causa, avendo avuto un responso terribile per lui che mai avrebbe potuto aspirare ad una vita tutta sua in compagnia di una famiglia che gli si stringesse intorno. Un rampollo dell’alta società, con un sacco di mezzi finanziari che non poteva nulla contro il destino di una malattia che non lasciava scampo. E così spontaneamente il pensiero altruistico si è spostato su quella giovane, che già ne aveva passate tante, e alla quale avrebbe voluto poter donare un po’ di quiete per lei e per la sua bimba. La proposta, come possiamo immaginare, lascia basita Demelza, la quale si è affezionata al giovane, anche grazie alla frequentazione nella sua casa londinese dopo gli eventi di Killewarren, ma mai si sarebbe aspettata una tale proposta, anche e soprattutto perché il suo cuore è impegnato altrove, anche se sa che mai potrà compiersi. Ma Hugh è schietto con lei: non si attende che sia un matrimonio di amore ma solo una unione che potrà portare sollievo ad entrambi nel breve periodo di vita che gli resta da vivere. Queste premesse, e le premure esposte da Hugh, fanno capitolare Demelza, che vuole poter donare a quel giovane buono e gentile tutto il sentimento di cui è capace, sapendo a priori che ci sarà da soffrire quando il momento del distacco dalla vita arriverà.
Nel mentre a Londra, ormai da alcuni mesi, soggiornano Ross, Elizabeth e il piccolo Valentine, il quale sta ottenenendo, fortunatamente, grandi risultati dalle sperimentali cure dei medici della capitale.
Ed è proprio in occasione di una visita dalla modista, di cui ha deciso di servirsi, che viene a conoscenza del matrimonio del giovane tenente Armitage con una giovane irlandese, alla quale ha avuto il piacere di confezionare l’abito da sposa. Chissà perché, dalle poche parole della modista, e da alcuni particolari espressi, nella sua mente subito sia venuta in mente la figura di Demelza, ancora convinta del suo essere solo una arrampicatrice sociale che è finalmente riuscita nel suo intento di accaparrarsi un ottimo partito come un componente della potente famiglia Boscawen.
Tra Elizabeth e suo marito i rapporti si stanno lentamente, ma inesorabilmente deteriorando, tanto che Ross è giunto a chiederle di separarsi, ma il solo pensiero per Elizabeth è irricevibile, sarebbe uno scandalo e un offuscamento della sua immagine di angelo che tutti credono di conoscere. E’ talmente astuta che, per cercare di distogliere dalla mente del marito quella sguattera che sta minando il suo matrimonio, ha l’ardire di portare marito e figlio proprio nei pressi della chiesa dove si svolgerà quel matrimonio, in modo che Ross veda e apra finalmente gli occhi sulla pochezza di Demelza.
Inutile pensare che Ross potesse rimanere inerte di fronte alla coppia felice sul sagrato della chiesa, ma il suo comportamento è corretto, sebbene addolorato. Uno scambio di sguardi che hanno penetrato l’animo dei due che non verrà dimenticato, come non verrà scordato l’indirizzo della nuova residenza degli sposi. E già questo mi lascia presagire degli strascichi di una certa rilevanza, che sarò curiosa di scoprire tramite la tua attivissima penna. Un grazie ancora per questa storia dal sapore romantico, ma che non manca di metterci anche di fronte ai fatti della vita, alla perfidia di qualcuno che trama nell’ombra e di qualcun altro che accetta per bontà d’animo di seguire l’onda che il destino ha portato per lei.
Veramente coinvolgente , merito della tua narrazione fluida e schietta. Un caro saluto. |