Ed eccomi arrivata alla fine di questa storia.
Ti confesso che anche in questo capitolo mi sono rivista tantissimo in Chiara, specie se ripenso alla me di qualche anno fa. Anch'io avevo dato un taglio alle mie emozioni, iper-sviluppando tutta la parte razionale che mi ha reso in grado, come la protagonista, di fare "radiografie" alle persone con un tasso di errore molto basso. Questo mi permetteva di sapere sempre cosa dire affinché io andassi loro a genio, riuscivo in qualche modo a manipolare le persone e le situazioni a mio vantaggio, ma sentivo sempre che mi mancava qualcosa.
Ho provato un po' a riflettere su questa situazione e da qualche anno sto "praticando" l'empatia. Sto provando a giudicare di meno e a sentire di più e devo dire che sto ottenendo risultati. Chiaramente non ho perso le mie "capacità", ma scelgo consapevolmente di non farne uso.
Mi spiace invece che Chiara abbia deciso di mettere sotto chiave una parte di lei molto preziosa e ricca, quella che ti permette veramente di entrare in contatto con le persone, di costruire un legame. Io credo che senza la nostra parte empatica non possiamo davvero sviluppare autostima, semplicemente perché non saremmo in grado di amare prima di tutto noi stessi.
È un percorso impervio, non dico di no, e serve molto lavoro su se stessi.
Ma quando questo non arriva è facile cadere preda dell'oscurità, come accade a Chiara... e purtroppo non sempre se ne esce.
Mi scuso per questo papiro che è diventato un mix con le mie esperienze personali, ma alla fine penso che sia l'effetto di una storia introspettiva ben scritta <3
A presto e grazie ancora per questa storia, è stata una bella lettura.
holls |
