Eccomi qua, finalmente pronto per recensire la tua ultima fatica!
Beh, che dire...mi e' piaciuta. Ma prima occorrono un paio di considerazioni personali.
Che QUELLA Judy mostrata nell'opera di Borba non ti sia piaciuta per niente non e' un mistero. Tu stesso lo hai sottolineato in piu' di un'occasione.
Diciamo che certe scelte non sono garbate troppo neppure a me. Ma ritengo anche che un autore abbia il diritto di fare cio' che preferisce, con i suoi lavori.
E' giusto dire che un film, un fumetto, un libro o un videogame siano brutti solo perche' la vicenda non prende la piega che pensavo io? O che ritenevo piu' giusta?
Ogni autore fa le sue scelte. E di certo puo' esporsi a critiche, se esse sono troppo personali o devianti dal consueto.
Ma condannarlo come ho visto fare in questo caso...mi pare quantomeno eccessivo.
E' pur innegabile che i personaggi che presenta nel suo fancomic sono davvero troppo distanti dagli originali, a parer mio.
Quelli che mostra NON SONO JUDY E NICK.
Che fare, dunque?
Forse la soluzione sta nel mezzo.
Come ho fatto io, ad esempio.
Ho semplicemente constatato che dalla sua storia non poteva venir fuori nulla di utile, e mi sono limitato a seguirla con scarso interesse fino alla conclusione.
Se non altro, Borba nel bene o nel male ha portato a termine il suo lavoro. E di questo gliene rendo atto.
Ma ho come l'impressione che nel tuo caso non sia bastato. Hai deciso che occorreva qualcosa in piu'.
Di fatto, con la tua storia auto - conclusiva hai dimostrato coi fatti cosa pensi dei suoi personaggi. Della sua Judy.
Scelta coraggiosa, la tua. Che in un certo senso ti accomuna allo stesso Borba.
Come dicevo prima, occorre fegato per tirare dritto lungo la propria strada, a costo di esporre il fianco a numerose critiche.
Bravo.
Poi, riguardo a quelle, si entra nel campo delle considerazioni personali.
Ognuno ha le sue, cosi' come ha pieno diritto di esprimerle. Non spetta a nessuno giudicarle. O tanto meno dire se siano giuste o sbagliate.
Una storia la si giudica per quella che e', non per i fattori che possono aver contribuito alla sua creazione.
Ed e' quel che faro'.
Come dicevo, mi e' piaciuta.
Ho apprezzato le citazioni a veri e propri classici del cinema di guerra (dedicato ad una guerra, in particolare) come FULL METAL JACKET e altri.
Il capolavoro di Kubrick su tutti, ma la scena dell'assalto con la morte dei commilitoni di Doug mi ha ricordato molto PLATOON di Oliver Stone, altro filmone.
Poi la scena dell'attentato, molto Kennedyana sia nelle varie fasi che nei contenuti. Intendo dire i VERI motivi che hanno giustificato l'uccisione di Judy.
Del resto, vedendo com'erano vestite sia lei che la sua compagna nella terza ed ultima parte della tanto famigerata trilogia lasciava intuire a ben piu' di uno che la faccenda potesse prendere una certa piega...
Insomma, Judy e' un tipetto intraprendente e rampante. Lo e' sempre stata. E i tipi cosi' sono destinati a due cose.
Alla grandezza o a una gran brutta fine.
Per tutti gli idealisti arriva il momento in cui si rendono conto di essere andati troppo oltre. O forse no.
In ogni caso, che lo capiscano o meno, la cosa va a scapito interamente loro.
Sono loro a rimetterci, e a farne le spese. Inevitabilmente.
Judy ha ottenuto un lavoro per cui la sua specie non era considerata adatta, ha infranto e superato tantissimi pregiudizi e preconcetti (anche in ambito privato e sentimentale) e non in ultimo e' diventata sindaco (mi rincresce, ma aborro il termine sindaca, come avrebbe detto Mughini. Mi sembra persino canzonatorio) avviando una serie di importantissime riforme.
Troppo, tutto in una volta sola. Perche' lei pensa ma soprattutto agisce in fretta.
Ma a qualcuno la cosa non e' andata giu'.
Persino all'intero mondo.
Era troppo avanti, la coniglietta. Persino per il resto della popolazione. Che infatti non l'ha piu' seguita. E l'ha persino voluta punire.
L'ideale batteva la voglia di potere, nel suo caso. Ma in genere cose simili non durano mai a lungo...
Molto Kennedyano, dicevo. Nel senso che dietro a quel che e' sembrato il gesto isolato di un folle si nascondeva un complotto ad opera di una vasta organizzazione criminale, con decine di agganci sia politici che economici. E a cui la Hopps aveva finito per lederne in maniera consistente gli interessi.
Ma in questo caso l'autore dell'uccisione, un Doug reso ormai folle dalla rabbia e dal desiderio di vendetta che lo hanno consumato, alla fine ha posto fine alla sua vita con le sue stesse zampe.
Se non altro non obbligherà' i veri responsabili a nuovi delitti nel tentativo di occultare ed insabbiare tutto.
Perche' il complotto ben piu' famoso a cui si ispira, quello si' che fu un vero colabrodo di operazione.
Talmente raffazzonata che ad un certo punto dovettero ammazzare delatori, informatori, bassisti, organizzatori nel timore che qualcuno potesse parlare.
Avevano talmente fifa che qualcuno spifferasse qualcosa che eliminarono persino i corruttori dei corruttori.
Ogni due secondi accoppavano qualcuno.
Non posso certo dire che il finale sia lieto: per Zootropolis inizia una nuova era, ma non sara' certo rosea.
Anzi, temo che ripiombera' tutto nella piu' pura legge della giungla.
I cattivi hanno vinto, ed assistiamo inermi al loro trionfo.
Gli unici che potrebbero contrastarli verranno ridotti al silenzio e all'impotenza.
Chi li fermera', sempre ammesso che qualcuno possa ancora riuscire a fermarli?
Mi comunque piaciuta, nonostante il finale totalmente negativo e pessimista. Persino spietato, sotto certi aspetti.
Come ho detto, ci vuole coraggio per scrivere storie cosi'. Che magari possono risultare sgradite, ma che vanno lette fosse anche solo per scoprire un punto di vista inedito ed insolito.
Nessuna storia e' inutile.
Complimenti per la bella storia e alla prossima!
See ya!!
Roberto
(Recensione modificata il 23/08/2021 - 12:46 am)
(Recensione modificata il 23/08/2021 - 12:47 am) |
