Salveeeee!
Sono in ritardo, lo so, ma sono verso la fine di una stagione diciamo difficile e sono mentalmente stanca oltre che fisicamente, detto ciò sono comunque qui! Con calma e con uno zen interiore ormai andato, ma eccomi qui a recensire.
Devo ammettere che questa storia mi era mancata, ogni suo singolo personaggio e non vedevo l’ora di tornare a leggerla.
Hai deciso di iniziare questo capitolo con delle immagini fortissime e piacevolissime da leggere, hai praticamente descritto la malinconia di Katherine, una donna sì forte, ma che in quel preciso istante si ritrova da sola a dover decidere come fare a raccontare al marito un dettaglio che è sicura che cambierà per sempre l’amato.
È una cosa difficile da leggere perché è straziante, poverina.
L’inserimento di William è un tocco di classe, questo amico di vecchia data prima di Chris e poi dell’intera famiglia che corre da Kathe per aiutare la donna a sopportare il peso di tutte quelle informazioni è fantastico, insomma tutti nel mondo dovrebbero avere di fianco una persona simile <3
Adoro il modo con cui lo “usi”, con cui lo fai interagire con la donna e la bimba, come se lui fosse il loro unico aggancio alla speranza che Chris sia vivo, una sorta di zio protettivo e amorevole con la piccola Alisia.
I dubbi della donna su questa fotografia sono leciti, ricordiamoci che Kathe si ritrova a mille mila chilometri dal marito, esclusa da ogni sua mossa o incontro, diciamo che brancola nel buio, quindi a mio avviso è molto credibile questa cosa, la rendi più umana con qualcosa di così dettagliato e semplice.
Una sorta di domanda per non passare al presente potrebbe essere, un presente che non ha basi su cui stare, un momento in cui per lei è come se tutto ciò che la circonda sia un castello di carte dove basta un soffio per farlo crollare.
La dolcezza di Will nei confronti della piccola è stupenda, sì, direi che è un padre mancato<3
Il pensiero di una moglie che ragiona sul come la guerra influenzerà il marito è un qualcosa di profondo e unico, qualcosa che di solito la gente si pone dopo sempre se si faccia questa domanda, ma non Katherine che si chiede questa cosa a voce alta, sussurrandola nel vento come se la distanza non ci fosse; è toccante come lei si apra con Will di fianco, come se sapesse che con lui non c’è critica ma solo una buona dose di sincerità e di bontà, una spalla su cui confidarsi tutto.
Devo ammettere che tutta questa franchezza sul sesso da parte di Will l’adoro e mi piace come vada in contrapposizione a lei, il tutto condito con la bimba in braccio, vince il premio di amico scapolo dell’anno, sappilo!
Questo primo grande paragrafo devo ammettere che l’hai gestito egregiamente, con i guanti di velluto che mi aspettavo da una personcina adorabile come sei tu; con i loro dubbi e i loro punti di domanda li hai resi umani, non solo personaggi scritti e criptici, hai approfondito la loro psiche in modo da portare il lettore a chiedersi il motivo per cui lei arriva a mettere tutto in dubbio quindi ancora complimenti.
Sempre più belli, eh, questi capitoli.
Per quanto riguarda Margaret devo dire che anche qui sei riuscita a toccare corde davvero ben fatte; se con Kathe hai usato la disperazione qui invece ti sei appellata al dubbio del motivo per cui lui ha deciso di fare tutto quel casino, di “scaricarla” quasi davanti all’altare senza un motivo valido.
La presenza del padre di lei è un forte appoggio, amorevole e molto dolce dal mio punto di vista.
In poche parole fin qui hai deciso di lasciare al lettore uno scorcio di ciò che, un soldato o comunque di chi parte e si allontana, rimane a casa, in questo caso specifico delle due donne che restano in attesa di due uomini, mille dubbi e zero risposte.
Spesso si crede che sia più facile per chi resta a casa, ma a mio avviso è più facile combattere una guerra piuttosto che rimanere indietro e osservare attraverso uno sguardo ciò che accade.
Samuel e Chris alla fine la stanno vivendo, non si rendono conto al cento per cento di ciò che stanno vivendo, o meglio, lo vivono perché accade, non perché ne sentono le vicende.
Noto con piacere il parallelismo (estremizzato eh, sia chiaro) di come la famiglia a casa abbia deciso di comunicare certe informazioni ai due uomini al fronte; Chris viene tenuto all’oscuro di tutto e Kathe sta male per ciò, dall’altra parte però abbiamo Samuel che viene avvertito di ciò che ha dovuto subire il padre, sobbarcandolo di ulteriore ansia e rabbia.
Mi piace questo leggero divario tra le due famiglie, insomma è carino a mio avviso perché permetti al lettore di pensare e di immaginare altro. Brava.
Breve parentesi o domanda che sono io a porre a te: l’inserimento dell’aquilone è una sorta di “citazione” al libro di Khaled Hosseini?
Okay, la restante parte l’ho praticamente divorata con la lettura, ho semplicemente adorato ogni singola scena.
Devo dire che Maryam è una giovane pronta a tutto per evitare quel bambino e mi ha stupido in maniera positiva il modo in cui Samuel si approccia a lei, questo suo fuggire dal tavolo con il mullà per seguirla, come se sapesse che qualcosa non andava, è stato bellissimo e toccante! Dico sul serio, sei riuscita a trattare un argomento così delicato in maniera, penso, consona a un luogo come Kabul, come quell’insieme di Paesi lo vede…
La situazione delle donne è ciò che descrivi tu, è assurda e non ne voglio nemmeno parlare in questa recensione perché sappiamo perfettamente tutte e due che ci vorrebbe un libro immenso e non basterebbe nemmeno, purtroppo, ma devo ammettere che qui hai colto pienamente nel segno ed è brutale quanto bene sia scritto, rinnovo i miei complimenti soprattutto su questa parte.
Partiamo con il dirti che il chiedere scusa per la lunghezza del capitolo è qualcosa che devi toglierti dalla testa, è ben strutturato e non necessita di ulteriori tagli o di scuse, la gente su un cartaceo ne legge anche di più lunghi quindi basta con questi falsi miti dei capitoli corti U.U
Detto ciò questo capitolo è scritto in maniera magistrale, ho notato giusto un paio di refusi che ti mando in privato e nulla di più; se uniamo ciò al fatto che i tuoi capitoli sono sempre scorrevoli e piacevoli dal punto di vista visiva, devo dirti che ho divorato tutto, nonostante la stanchezza fisica e mentale quindi raddoppi la bravura perché di solito quando io sono in queste condizioni mi perdo dietro anche alla fogliolina che si muove quindi se mi hai tenuta incollata al monitor è interessante.
È sempre interessante leggere le tue storie perché riesci a instillare sentimenti vari e curiosità nel lettore, lo spron sempre di più a continuare e a mio avviso è una cosa che funziona e che ti risulta facile, quindi continua così ❤
Fatto questo mappazzone di parole che, lo ammetto, non so se avranno o non avranno un senso, ti dico già che aspetto il prossimo come Casey aspetta le ciambelle.
Dopo questa me ne vado che forse è meglio, anche perché non saprei che altro dire senza risultare ripetitiva e noiosa!
Ciao ciao
Tanto ti stresso sui social quindi è un ciao provvisorio
❤❤❤ |