Allora, premessa (dopo il mio candido “Ciao Eli!” che è stato skippato dalla mia furia simile a quella con cui Domi ha affatturato la Bulstrode), tu concludi le tue note dicendo: “Bene, posso tornare alle mie long”. Credo ci sia un errore di battitura e tu volessi scrivere: “Bene, posso tornare a scrivere la mia long su di loro”. Oppure no? Mi sono sbagliata? Sogno o son desta? Vabbè.
Comunque, FINALMENTE, con il tempismo di uno tra Achille e la tartaruga, arrivo a iniziare la serie su loro due e recensire la storia dell’incontro tra i miei due pezzi di cuore. Effettivamente, la Domi ancora incazzosa con Neville e con la Bulstrode in egual misura, che dimostra il suo disgusto verso il mondo limandosi platealmente le unghie, potrebbe sembrare sulle prime un po’ antitica (crasi inventata da me per ribadire sia antipatica che stitica di simpatia). Però, cioè, è palese che questo sia un meccanismo di difesa per mostrarsi molto più forte e risoluta di quello che in realtà è. Perché anche con il bel Rosierino fa tutta la sostenuta in prima battuta, linciandolo con battutine al vetriolo che avrebbero fatto irretire Madre Teresa, però poi piano piano si scioglie. Un po’ di curiosità, un po’ perché crolla sotto quegli occhi azzurri e glaciali, un po’ perché lui sembra immune alla sua bellezza, al suo nome, al suo sangue un po’ Veela e quindi questo la fa incaponire ancora di più. Chi siamo noi per giudicarla? Scagli la prima pietra chi non ha voluto una cosa ancora di più quando si è accorta di non poterla avere soltanto schioccando le dita.
Lance e il diario di Evano sono la ship che non sapevo di avere: sarei curiosissima di leggere quanti pensieri alla Sun Tzu ha raccolto lì dentro, come quello del nemico che fa più paura se invisibile. Quanto è saggio, l’antenato Rosiero? In effetti, è una grandissima verità. Io aggiungerei, piccola Domi, che non solo quando è invisibile ma anche quanto è perfettamente visibile ma non ci si rende conto quanto possa essere un nemico (*le indica il Rampollo con la testa*).
Lui è sarcastico, glaciale, tagliente al punto giusto, quello per farla starnazzare un po’ di rabbia, quando non riesci a contrastare la capacità compassata del tuo avversario, che sembra batterti senza sforzo alla partita che tu per primo avevi proposto. È stata lei a sfidarlo con quel suo tono di disprezzo e alla fine si ritrova a pensare alla frase del film che lui le snocciola senza sosta (Lance cinefilo non ce lo facevo proprio, mi fa scuoriciare!). Un ibrido tra un ex Mangiamorte e un appassionato di diavolerie babbane, uno a cui piace leggere per i cavoli suoi dentro una stanza vuota, bello, giocatore di Quidditch. Che cosa stiamo aspettando, Domi? IMPELAGHIAMOCI, IMPELAGHIAMOCI. Ma non credo le serva né il consiglio mio né quello di Scarlet: nelle sabbie mobili del Rosiero Domi ci è già caduta e più si agita (sfarfallando le ciglia per dissimulare) più si impantana. Loro, dopo Molly/Tobi e Celestino/me, sono sicuramente la mia OTP del BlueBell!verse. Sono adorabili, insieme, quanto stridono e sono diversi, ma già come qua si cercano, in questo embrionale interesse. Amo lei che lo aspetta fuori, lo va a cercare, senza quasi orgoglio. Ma non da #sottona (quello dopo!) ma da una che va a prendersi quello che vuole, anche se cerca di dissimulare con qualche frase che finge di rimangiarsi i gesti appena compiuti.
Vabbè, ho sclerato come al solito! Però sono sempre più innamorata di questi due, a cui vorrei dare un abbraccio per uno e dire di fare i bravi!
Il terzo lo lascio per te, a presto bebi! |