Recensioni per
Le foglie gialle che ti porti dietro
di pokas

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/10/21, ore 13:41

Ciao!
Eccomi per lo scambio del giardino. Ho scelto questa storia per iniziare a conoscerti perché anche io amo le piante e le considero esseri viventi e senzienti al pari degli animali da compagnia. Mi sono piaciuti molto il racconto della castagna salvata e diventata una piantina e quello della piantina di Aloe! Mi hanno commosso e fatto pensare a quei cagnolini e gattini che vengono salvati dalla strada ❤️
Bello anche il confronto con l'amica che avrebbe dovuto badare alle piante, una di quelle persone egoiste che credono di essere sensibili perché hanno un cane senza capire che anche il loro modo di amare il proprio cane è egoistico! (Quelle che magari si definiscono la "mamma" del loro cane! 🙄) La protagonista ha fatto bene a chiudere i rapporti, oltretutto la tipa è pure antipatica! Tra l'altro capisco molto bene la reazione nel vedere le piante mal curate e sofferenti.
Alla fine, come spesso accade, le anime affini si riconoscono ♥️ E così la protagonista trova l'amore proprio nel simpatico veterinaio che ha salvato Bob!
Sono felice per lei, ora oltre alle sue piante ha un compagno e forse, presto un nuovo piccolo amico!
Complimenti, una storia davvero carina, poetica e ricca di sensibilità!
AlbAM
(Recensione modificata il 16/10/2021 - 01:51 pm)

Recensore Junior
15/10/21, ore 09:30

Ciao, eccomi qui per lo scambio del Giardino!
Sono fresca fresca della lettura di Eleanor Oliphant sta benissimo, libro incentrato sul tema della solitudine, e la sinossi di questa shot mi ha molto incuriosito, per cui ho deciso di leggerla.
Mi è piaciuta tanto, ma davvero tanto, la metafora delle foglie secche e ingiallite per rappresentare i rami non più fruttuosi dell'albero delle amicizie. Che pure la protagonista si rifiuta di recidere perché teme di rimanere sola. Secondo la cinica che è in me, non c'è preoccupazione più fondata: tanti sono gli amici per convenienza e pochi, pochissimi, quelli che davvero hanno a cuore la tua presenza. Avevo comprato questa pianta di mimosa sensitiva, tempo fa... non ho quel gran pollice verde, per cui dopo qualche tempo ha cominciato a ingiallirsi. Pota pota, taglia via i rametti morti, e tempo di qualche settimana è rimasto un singolo, solo soletto gambo striminzito.
Come si dice, però, meglio soli che mal accompagnati. Meglio recidere e lasciare che siano i rami ancora verdi a spartirsi la luce del sole, le nostre attenzioni e il nostro affetto, ed ecco che Florinda si fa coraggio, chiude una porta e inconsapevolmente apre un portone. Sei riuscita a farmi odiare questa "amica" nell'arco di pochi paragrafi, quindi chapeau. Trovo molto azzeccata anche l'idea che una persona che si senta sola percepisca il bisogno di prendersi cura di qualcuno o di qualcosa che sia vulnerabile e necessiti attenzioni costanti, idea che si rispecchia in alcune vicende del libro che ho citato a inizio commento - e di cui non voglio fare spoiler nel caso tu lo volessi leggere, perché è davvero bello. Anche il ribadire che certe volte le piante sono migliori delle persone - perché ti ascoltano, perché fanno silenzio, perché loro l'ossigeno lo producono, non lo rubano come certi parassiti della società... insomma, in pochi paragrafi hai (avete) detto tanto e ti (vi) faccio i miei complimenti. E faccio anche il tifo per Florinda e Ciro!
Lucia
(Recensione modificata il 15/10/2021 - 09:31 am)