Recensioni per
Coraline e la porta magica
di Gaia Bessie

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/03/22, ore 20:58

Recensione premio per il Miglior personaggio nel contest:
Ciao Bessie, eccomi a leggere la tua bella storia per il premio.
Devo dire che fino a metà mi era preso un colpo; sai com’è, ormai mi aspetto un tuffo nel dramma più totale, invece piano piano si è vista una schiarita…
Già arrivare in ospedale è stato un passo enorme per Coraline/Anna – devo dire che il nome fittizio è così bello che è difficile poi tornare al vero – e pare che tutto debba finire così, nelle gocce “spietate” della flebo di nutrienti nelle quali si può affogare di dolore.
Per me questa tematica è sempre difficile da comprendere fino in fondo, ma mi rendo conto di quante giovani donne cadano in questa trappola. Anna era sì bella, con le sue curvette mediterranee e la trecciona bionda e gli occhi di cielo!
Ma ci sono meccanismi subdoli, e scatole magiche nelle quali è invitante entrare e difficilissimo uscire…
vent’anni da una parte sembrano l’età di un’adulta, dall’altra in verità sono quelli di una ragazzina, perché pare proprio – è anche il parere del medico – che più che sparire all’inizio volesse in modo specifico non crescere. Ma non c’è rifugio di fronte a questa necessità della vita, con le cose belle e brutte che porta.
Le descrizioni fisiche sono quasi spaventose, scritte benissimo, senza risparmiare niente al lettore – che hai accuratamente avvisato -; la pelle giallastra che scopre il cranio con i capelli diradati, le ossicine che paiono voler bucare la pelle, le labbra sempre screpolate e tagliate. Non c’è rimasto quasi nulla di questa che è poco più di una bambina preda di un incantesimo.
Ma, come nella miglior favola, l’amore vince
Sarà stato un moto interiore, o più quello che il meraviglioso Lorenzo ha fatto per lei? Restandole vicino, comprendendola, facendole compagnia in ospedale, e poi portandola al mare, quell’elemento che sa tanto di brodo primordiale con la sua nuova vita.
Sono davvero contenta che sia andato tutto bene, alla fine!
A proposito, la canzone non la conosco, ma sembra veramente scritta apposta. Parla proprio di Coraline di Gaiman?
le parti di brano che hai inserito funzionano benissimo
A presto, spero, in altri contest
Setsy ^-^

Recensore Master
03/09/21, ore 17:22

Cara Gaia,
è difficile trovare le parole per scrivere una recensione accettabile per una shot così poetica e così lucida e cruda – il risultato, a ogni modo, è un testo curato e bellissimo, in cui le parole della canzone fungono da accompagnamento a qualcosa che è più forte di loro: un testo molto curato, che prova ad analizzare una malattia subdola e i meccanismi, altrettanto subdoli, che la regolano. I protagonisti sono Anna e Lorenzo, una coppia fidanzata fin dal liceo e che è cresciuta insieme, o quasi, perché se Lorenzo è riuscito a passare dal ragazzo bocciato a un praticante nello studio di un commercialista, Anna si è involuta nella sua malattia, smarrendosi nel conteggio delle calorie, nell’illusione di poter essere serena controllando una taglia e ponendosi degli obiettivi volti allo sparire, fino a perdere persino il nome e a camuffarlo dietro un improbabile pseudonimo. Ho apprezzato che tu abbia puntato l’attenzione sulla non volontà di crescere di Coraline/Anna, nel suo progressivo annullarsi e nelle bugie che racconta pur di non mangiare e non accettare che la vita è caos e che la felicità non è racchiusa nel raggiungimento di un ipotetico e irrealistico standard, nell’entrare in un paio di jeans. Ma che questo ideale non sia l’unico problema, tu, nella shot, lo indichi chiaramente. Non è solo la modella che sfila con la taglia 0 addosso, il problema, ma qualcosa di più radicato e profondo, dei problemi che, sommati, fanno scattare in qualcuno determinati processi mentali, in altri, no.

Vorrei dedicarmi anche alla figura di Lorenzo, alla sua bontà e alla sua tenacia, alla sua forza, anche, perché non è facile rimanere accanto a qualcuno che si sta lasciando andare, che si sta spegnendo e che in certi momenti non vuole guarire – e che mente, gli mente e mente a sé stessa, ci tenevo a dirti che un passaggio sul controllo e sulla gabbia in cui Coraline si imprigiona è un’analisi di una lucidità estrema, che ho riscontrato anche in autori che trattano di aspetti più sociologici e meno narrativi. Tornando a Lorenzo, la sua forza è qualcosa che colpisce principalmente alla fine del racconto, quando aiuta Anna a rialzarsi metaforicamente e non, ma in realtà nella quotidianità delle sue visite, nel dolore che lo accompagna, nella rabbia, anche, che si percepisce sottesa quando lei pare fare più passi indietro che in avanti. Sottesa, ma presente, è anche la quotidianità dolorosa di questo ragazzo che fa un lavoro stressante e che, pure, nonostante sia poco più che ventenne, sostiene Coraline/Anna nella speranza di averla di nuovo accanto a sé.

Insomma, è una storia bellissima e struggente, in certi punti persino dolorosa da leggere, ma intensa in ogni sua riga. Complimenti <3
Un caro saluto e un abbraccio,
Shilyss

Recensore Master
29/08/21, ore 22:26

Recensione premio per il contest "Evocami col mio nome, ti svelerò i miei segreti" 2/3

Ciao Gaia! Rieccomi qui di nuovo.
Inutile girarci intorno, pugno sullo stomaco anche qui. Ma questa volta, finalmente posso dirlo, il finale regala un raggio di speranza. Sei davvero riuscita a mostrare un viaggio: non di discesa, nonostante i numerosi flashback che ripercorrono attentamente e ripetutamente le parti più dolorose della vita di Coraline, quelli zeri che si susseguono in ordine decrescente, ma di lenta risalita. La storia è perfettamente scandita, sia dalla divisione dei paragrafi, sia dalle bellissime strofe di "Coraline" dei Maneskin, che riescono davvero a rafforzare ancora di più il carico emotivo della storia (grazie anche ai richiami presenti all'interno del testo, li ho notati in particolare nell'ultimo blocco, soprattutto dove parli del senso di protezione e sicurezza che Lorenzo riprende a dare ad Anna, un po' alla volta).
Le descrizioni, come spesso accade nelle tue storie, sono molto vivide: i capelli strappati, la pelle consumata, gli occhi infossati, le ossa che sembrano voler bucare la pelle. Eppure, un po' per volta, qualcosa sembra andare un po' meglio. La bellezza di Anna continua ad esserci, lì, in controluce, e ogni enorme passo avanti (l'accettazione dell'alimentazione forzata, l'ammissione della bontà del pesce, il tentativo di bagnare i piedi al mare) è una boccata d'aria che sceglie di darsi, nonostante sembri impossibile, nonostante la fiducia in sé stessa, in Lorenzo, nel mondo non ci sia più.
Ho apprezzato davvero tanto questa storia, tanto da inserirla nelle ricordate: l'ho apprezzata per l'atmosfera che si respira, anche nei momenti più dolorosi che hai reso in modo perfettamente realistico, e per la tua versatilità, per la tua capacità di esprimere le emozioni di così tanti personaggi che cambiano e si diversificano nel corso del tempo.
Complimenti, davvero. Riesci sempre a stupirmi. E lo sai, ce ne vuole.
A prestissimo!
mystery_koopa

Recensore Master
28/08/21, ore 21:54

Ciao Gaia,
Scusa se passo di soppiatto adesso, ma mi sono preparata un tè e sono già le 21 e 40 e io adesso dovrei aprire il libro di francese e forse studiare qualcosa e ho quella sensazione nell'anima che non mi fa rispondere ai messaggi. Ti ho detto che sarei passata e non lo faccio senza voglia: mi piace tornare da te e dal tuo modo di mettere a parole il dolore delle persone. Caroline è una canzone che amo, profondamente, instancabilmente. La sento nel profondo dell'anima e mi ci ritrovo tanto, in quel castello e in quel luogo in cui non potrà colpirmi più niente.

Ma ora passo davvero alla recensione, perché ho la sensazione che se no vengo solo a divagare senza un senso. Di questa storia ho apprezzato la realtà, la crudezza di quello che ci racconti. Ti ho detto qualche riga più in alto che amo come metti giù il dolore delle persone, ed è vero. Qui è tutto tangibile e lo posso percepire sulla mia pelle, come quel calcolo delle calorie, quel pranzo saltato, quel non vedersi perfetta.
Ho amato particolarmente, poi, il personaggio di Lorenzo e quella sua voglia di aiutare Coraline. Perché la ama, la ama da quando è stato bocciato due anni di fila a scuola e si sono incontrati. La ama per i suoi capelli biondi e i suoi fianchi sporgenti e il suo seno pieno. E ora c'è solo lo spettro di quello che era, seppur rimane bella negli occhi.
Coraline è chiusa in un istituto ed è tanto vicino alla porta magica e Lorenzo cerca in tutti i modi di portarla indietro, cerca di farla vivere, ma non le dice mai che per farlo deve mangiare, rimane sul vago perché non vuole farle male. Ho sentito anche il suo, di dolore, quello che deve aver provato quando ha capito che forse crederci non ha più senso se Coraline chiede alle infermiere quante calorie le mettono in corpo goccia dopo goccia. Non ci crede più dentro, ma quando la staccano dalla flebo e sembra che lei stia meglio ci riprova e le ricorda che, in fondo, a lei il pesce è sempre piaciuto. Lo mangiavano ogni venerdì e poi lo mangiavano anche la domenica e poi non lo mangiavano più. Ma è come andare in bicicletta, non ci si può dimenticare. E allora Coraline (che ad un certo punto lo zero non vuole più diventarlo, le fa paura l'idea di non essere nulla) comincia a mangiare per inerzia e pensa alle calorie, ma pensa anche che il pesce su quel piatto è buono. Ed infine, ho amato il finale perché Caroline si disfa del passato, lancia via quello che non va bene e per la prima volta, in quel corpo di sedicenne, si vede bella. Bella con quei fianchi e i suoi lunghi capelli in trecce. E poi sceglie perfino di pucciare i piedi e prendere le mani di Lorenzo, che capisce sempre e non serve chiedergli il perché di quel sussurro. Quel giorno, sul mare, nasce Anna e Anna troverà il modo di abbattere le mura del castello.
L'ho amata tanto: come ti ho detto, adoro sempre tornare alle tue storie perché sono profonde e sentite fino all'ultima parola. Faccio il tifo per te, in bocca al lupo per il contest!
Sia ❤