Ciao cara <3
Quando ho visto questo tuo aggiornamento ho fatto i salti di gioia, anche perché lo sapevo, lo sapevo che prima o poi saresti tornata dai tuoi koala. Per quanto mi riguarda, potresti continuare a scrivere di loro all’infinito, di sicuro non mi annoieresti mai, anzi. Mi troveresti sempre qui in trepidante attesa **
Questa volta mettiamo un po’ da parte young!Homer e young!Ole (che comunque mi sono rimasti nel cuore) per dare una sbirciata alla vita adulta di due uomini che, in un modo o nell’altro, hanno trovato il modo di rinsaldare un legame che è sempre stato solido e che ora ha raggiunto quella che io definirei una “quieta e luminosa stabilità”. Entrambi hanno il loro lavoro, i loro mille impegni, le loro preoccupazioni, ma adesso non ci sono più distanze dolorose da colmare, sono parte l’uno dell’esistenza dell’altro, ed è proprio questo che tutti e due profondamente desiderano.
E poi, naturalmente, c’è questo nuovo legame, speciale, fortissimo, che forse, se non fossero stati Ole e Homer, avrebbe anche potuto essere un motivo di divisione invece che di avvicinamento. Il piccolo Timmy sembra proprio una piccola scheggia di luce, per quanto diverso da quel raggio di sole abbagliante che è il padre. E probabilmente è proprio per questo che si rivolge prima di tutto a Ole, quando arriva il momento di prendere una decisione importante, anzi, la decisione, quella che, volenti o nolenti, lo segnerà per il resto della vita. Ironia della sorte, c’è chi la lettera per Hogwarts l’aspetta per tutta la vita, e chi invece si ritrova automaticamente iscritto a ben quattro scuole di magia diverse: un pochino sulle balle il piccolo Landmann mi sta, non posso farci niente XD Mi è piaciuto tantissimo il modo in cui Ole e Timmy interagiscono, denota una fortissima fiducia reciproca, perché il ragazzino pensa in modo naturale a lui come punto d’appoggio, e del resto lo stesso Ole ripone la massima fiducia nel fatto che lui sia in grado di trovare il bandolo della matassa da sé e di conseguenza riuscire a sbrogliarlo. Homer in questo caso sta un po’ sullo sfondo, ma è stupendo “leggerlo” attraverso gli occhi di Ole, che ora lo vede finalmente per quello che è, un uomo con i suoi difetti e le sue mancanze, ma anche una grande capacità d’amare quel bambino capitato nella sua vita all’improvviso e per il quale farebbe letteralmente qualsiasi cosa. Ole questo lo sa e lo vede, Timmy, come tutti i figli, in primo luogo teme di deluderlo e di questa consapevolezza sente tutto il peso. E sì, undici anni sono veramente troppo pochi per andare via di casa, ma più di qualsiasi altra cosa a Timmy serve sapere che suo padre per lui ci sarà, in qualsiasi caso, pronto a sorreggerlo e a sostenerlo. Per fortuna c’è anche l’amico di papà, che sa dare alle cose una luce completamente diversa, meno accecante forse, ma tale da renderle più nitide, più comprensibili (e, di conseguenza, più affrontabili).
La parte finale mi ha sciolta, è così bello vedere questi due insieme in un momento di pura intimità, vederli sereni e complici mentre assaporano il gusto di questo nuovo ritrovarsi e sapersi.
Questa storia non è inutile, assolutamente: ti prego di non ripeterlo più. È un altro tassello, uno spaccato di quello che sono, e se hai sentito il bisogno di scriverlo allora significa che a qualcosa serve. A me, ad esempio, ha scaldato il cuore <3
Per cui, grazie per averla condivisa con noi <3
Un bacio grande :*
padme |