Recensioni per
Mrs V (seconda versione)
di sallythecountess

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/09/21, ore 22:17

Ciaoooo, sei stata carinissima a rispondere al mio commento.
E devo dire che sei molto divertente e mi hai fatto sorridere di cuore: lettori ninja è un'espressione fortissima, che non avevo mai sentito ma che calza a pennello. È da un po' che frequento il sito, anzi io ho inziato più di 10 anni fa, per poi lasciarlo e ritornare da qualche mese. E posso dirti che, all'epoca, sono stata un ninja anche io: ho letto tante storie, ma non ho mai commentato, perché pensavo non fosse importante. Oggi, invece, ho una maturità tale per cui penso che sia sempre giusto lasciare un pensiero ad un autore, e quindi eccomi qui. Da questo ho tratto che ci sono tanti lettori come la me del passato che, pur appassionandosi ad una storia, non scrivono per vergogna.
Venendo a questi due capitoli che hai pubblicato, devo dire che Ian sta affrontando un viaggio personale piuttosto complicato. Lui ha avuto due dolori tremendi, a distanza di poco tempo, e questo lo ha portato in un vortice di autodistruzione. Uscire da una dipendenza è difficile, richiede tanto impegno perché tutto parte dalla testa, solo tu puoi aiutarti, per quanto possa essere circondato di persone (che sono, comunque, essenziali: se si è da soli è ancora più difficile).
Stai descrivendo molto bene questa fase, non semplice. La. Storia partiva con una certa leggerezza, e sta attraversando una fase più intima e complessa.
Alla fine Ian aveva bisogno di una terapia d'urto, e quel medico gliela ha data. Salvati se hai ancora qualcuno per cui ne vale la pena, e lui ha una famiglia da cui tornare, dell e figlie e, soprattutto, una moglie. I suoi nuovi amici/tutor sono persone speciali, che lo stanno aiutando senza nulla pretendere, ma solo perché aiutare le persone che hanno avuto i loro stessi problemi è diventato una vera missione di vita.
Non mi stupisce che lui abbia parlato con loro, a cuore aperto: a volte è più facile aprire il proprio cuore a degli estranei, piuttosto che alle persone che ami, per paura di ferire e deludere queste ultime. Dagli estranei non ti senti giudicato, e a loro non devi dimostrare niente.
Capisco la scelta di Ian. Lui deve riprendersi da solo, se vuole ritirare ad essere un buon padre ed un bravo marito. È difficile stare lontano da Ariel, ma è giusto così: deve prima capire cosa vuole essere lui nella vita - il suo problema è proprio che, a 40 anni, lui non ha una vera ambizione, un vero sogno, non sa chi è realmente - perché solo quando si sarà ricomposto davvero potrà tornare da lei. La persona che ti sta accanto, l'amore della tua vita deve essere un quid pluris, un qualcosa che si aggiunge a te per renderti migliore, e non quel pezzo senza il quale non sei niente. Si deve essere prima interi da soli, per poter stare con qualcuno ed essere felici.
Complimenti, mi piace molto questa verità che stai descrivendo, è tutto molto reale.
A presto, un abbraccio