Ciao!
Ho visto la presentazione – spassosissima – della storia sul gruppo, e me la sono segnata perché era riuscita a intrigarmi. Ora che sono finalmente riuscita a recuperare questo primo capitolo, non posso che essere contentissima di averla appuntata e non essermela lasciata sfuggire. Anche perché sono una svampita cronica con la memoria di un pesciolino rosso per i nomi delle persone e l’associarli a un’idea vaga di “qualcuno” (oh, però ricordo a memoria, e non scherzo, le storie che leggo, compensa?), e vedendo qua e là qualche tuo post su fb per le attività del gruppo, mica avevo realizzato che fossi quella ferao. Quando ero una cosetta di tipo tredici/quattordici anni, senza nemmeno un account sul sito perché mi vergognavo a recensire, vivevo delle storie tue, del tuo Percy, e poi c’era l’universo con Med e Fera, e una tua storia mi aveva fatto venire il pallino per la Percy/Oliver, e fatto scoprire pure un'altra utrice che ne scriveva di bellissime - e di cui ovviamente non ricordo il nome - (Percy che ama il caffè – e stare con Oliver – mi resterà sempre in testa e a volte lo considero ormai canon; adesso dimmi che eri tu e non sto commettendo un'immensa gaffe, ti prego, sarebbe il colmo che la memoria mi facesse sbagliare ora, ma sono quasi certa fosse "Mai ammesso"). Insomma, tutto per dire grazie, dalla piccola me che era troppo timida e per la fingiamo-grande-me, che ricorda sempre con grandissimo piacere come aspettasse di tornare a casa e accendere il computer per fare i compiti, perché magari c’era un aggiornamento (e l’ansia di ricaricare bene la pagina di hp, perché non avevo le liste…).
Bene, chiudo la parentesi ricordi e vengo alla storia, giuro (come si sarà capito col tempo son diventata logorroica). L’intenzione è che spero di riuscire a seguirla per bene, ma il ritardo è parte di me come l’essere svampita, e mi dicono che dovrei pure studiare. Ma insomma, ci provo, perché Lucrezia è semplicemente fantastica e io mica voglio perdermi i futuri sviluppi.
Innanzitutto ho amato come hai impostato l’ambientazione del racconto, ricreando il mondo aristocratico dei Purosangue, con tutti i loro rituali e le loro formalità, il contrasto tra la vita mondana della città, quell’aria di superiorità con cui i cittadini si approcciano alla vita di campagna, le cene con tutto il vicinato (ha un certo sapore di Downton Abbey, come ambientazione, e l’ho adorato). La società magica, con tutte le sue arretratezze sul modo di pensare, è ricostruita benissimo, e ho apprezzato vedere come, in questo gruppo elitario dove si vuole che ognuno abbia il suo posto, si sposi con il partito giusto, metta la mondo un buon numero di pargoli per portare avanti il nome della famiglia, spicchi Lucretia, che a nessuna di queste convenzioni sente di appartenere, e nonostante le insistenze di Madre è ben decisa a farsi la sua vita senza lenzuola da ricamare, manicaretti da cucinare (ha tutto il mio sostegno, davvero, qui pure i sofficini escono sempre bruciati), o matrimoni da organizzare. È una bellissima voce fuori dal coro, la sua, che con ironia e una buona dose di sarcasmo (io e i personaggi con un buon senso del sarcasmo andiamo sempre d’accordissimo, anche per questo l’ho amata tantissimo: la sua voce pungente si può solo amare) rompe gli schemi e infrange tutti i sogni di Madre.
E ho adorato come si presentasse a quella fantomatica cena, ben conscia che la madre avrebbe provato ad accasarla con Ignatius – ché sarà pure, per loro, sconveniente che un uomo badi a casa, figli e cucina, ma almeno le sistemava i problemi di una figlia incapace in materia – e ben intenzionata a non ficcarsi in questa faccenda, e invece qualcosa pare non andare come previsto. Lui che le passa davanti quasi senza notarla e poi torna indietro è carinissimo, e niente, voglio vedere che combinerà una coppia come loro, tanto lontana dalla mentalità della società in cui vivono, in quel mondo. Oh, e soprattutto sono curiosa di vedere Lucretia interagire con i tre piccoli Prewett (in particolare Molly).
Prima di fare brutta figura alla prima recensione, ora mi zittisco, ma complimenti sia per la caratterizzazione dei personaggi, sia, soprattutto per il tuo stile: è frizzante, spassoso, e allo stesso tempo acuto e pungente dove serve. I dialoghi, poi, sono delle vere perle, sempre realistici e perfetti per il personaggio che li pronuncia. “Riscoprirti” come autrice è stato davvero bellissimo, per me.
Un abbraccio e al prossimo capitolo (e perdona la premessa infinita)!
Maqry
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