Un grande anelito di libertà, questa bella poesia.
Scritta con sapienti giri di parole che invitano e invogliano a profonde riflessioni.
Riflessioni molto attuali.
Mai come oggi assistiamo a scontri fra "masse" di opposte etichettature: asfissianti propagande ed esacerbate reazioni.
Probabilmente se si perdesse il vizio di etichettare, ossia - come citi nell'intro - se si usasse più rispetto per il prossimo, tutto questo non succederebbe.

Nella seconda strofa scrivi "illusione / di una vita prevedibile". È una pesante limitazione di libertà come conseguenza della mania di etichettare. Ma anche, aggiungo io, colpa nostra, mia per primo, che finiamo pigramente per abituarci. L'abitudine è il più pericoloso ostacolo alla spinta di cambiare, all'uscire dagli schemi. Ignorando ovviamente i giudizi stereotipati degli altri.

Bella la terza strofa, in cui cerchi di esprimere, con due azzeccati ossimori, la tua personalità, senza necessità di "inferme" classificazioni. Con un costruttivo spirito di autostima ("abbraccio me stessa").
Stima anche da parte mia, e un abbraccio.