Recensioni per
Le dernier portrait de la Reine
di Ladybug87

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 16
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
22/05/23, ore 22:01

Ciao devo dire che l espediente di inserire il pittore David, rende questa storia originale...Molto intensa l introspezione...a presto Complimenti

Recensore Veterano
22/10/21, ore 01:17

Una bellissima introspezione,complimenti per la bellissima storia. Un punto di vista alternativo,quello di un personaggio semplice,un pittore. Bravissima!

Recensore Veterano
18/10/21, ore 15:57

Un resoconto crudo e realistico di un evento tragico che ha segnato la storia dell'umanità. Maria Antonietta è un personaggio controverso, che divide non poco, appare certo però, che nel momento più drammatico e buio della sua esistenza, sia riuscita ad esprimere il meglio di se, evidenziando una regalità e un orgoglio che non le erano riconosciuti.

Nel periodo del suo Regno, si era lasciata  coinvolgere in rapporti poco chiari e in una serie di eccessi che ne avevano minato la credibilità, dimenticandosi completamente delle esigenze di una popolazione, che pure l'aveva accolta con appassionata fiducia.
Questo breve racconto, evidenzia l'interpretazione di un artista, che pur determinato nelle sue convinzioni politiche, non può non esprimere la sincerità, di ciò che appare ai suoi occhi.

Recensore Master
17/10/21, ore 10:36

Cara Ladybug, è un vero piacere ritrovarti, sperando che le problematiche di salute siano definitivamente archiviate.
Torni nel giorno dell’anniversario della morte di Maria Antonietta con uno scritto molto particolare, poiché ci mostra l’ultima regina di Francia vista da una angolazione del tutto differente, quella del pittore Louis David.
Nella scansione delle parole del pittore abbiamo avuto la possibilità di veder arrivare il carretto che trasportava la regina al luogo della sua esecuzione. Intorno un vociare colmo di insulti che ne annunciava il passaggio. Ma quello che si osserva non ha nulla a che vedere con quanto si ricordava di quella donna che è stata la rovina della Francia; ciò che si mostra agli occhi di tutti, pittore compreso, è una donna prostrata nel fisico, e forse anche nella mente, che va verso il suo destino con la forza e il coraggio di una vera regina. Il suo portamento è fiero, la testa alta, lo sguardo perso in qualche ricordo giunto a farle compagnia. L’hanno abbigliata con una semplice tunica bianca, che si confonde con il bianco dei suoi capelli e del suo volto smunto, e pare essere già oltre il momento che si sta approssimando. Forse la regina avrà pensato che di lì a poco si sarebbe riunita ai suoi cari e la sua mente e il suo cuore sono volati altrove liberandola dall’angoscia vissuta lontano da loro.
Lo schizzo del pittore è impietoso, drammatico nella sua essenzialità, e lascia basito e senza parole lo stesso artista, il quale ravvisa in quella donna sola la grande forza che da lei emana, una forza che sembra incutere paura in coloro che la osservano poiché chi vive l’attimo paura non ne ha più, e tu con questa one shot, tramite una narrazione serrata e incisiva, senza alleggerimenti, sei riuscita a trasferire al lettore tutta la tensione di quei momenti.
Complimenti e, auspicando di ritrovarti anche con la tua long, ti auguro una serena domenica. A presto!

Recensore Veterano
17/10/21, ore 10:22

Ciao e benritrovata.
Spesso chi ha l'intento di denigrare non fa altro che esaltare la grandezza della persona in questione. Ed è ciò che ci mostra quel ritratto: una donna sciupata, imbruttita ed esausta ma non piegata e resa immortale proprio dalle crudeltà cui è stata sottoposta. Al contrario, David non lascia un gran segno nella Storia anche se esiste un ritratto di lui intento a ritrarre Maria Antonietta quel giorno. Hai reso perfettamente questa dicotomia.
Un saluto

Recensore Master
17/10/21, ore 10:11

Ciao Ladybug87. Sono lieta di ritrovarti con un'altra storia, intensa nella sua brevità. Ho letto con interesse questo scorcio che hai rappresentato, riguardante l'ultimo ritratto di Maria Antonietta a un passo dalla morte. Mi sono immersa nei pensieri dell'artista dove, dopo il disprezzo, riconosce infine la regalità della donna. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 17/10/2021 - 10:12 am)

Recensore Veterano
17/10/21, ore 09:07

Ciao Ladybug,
che taglio originale la tua storia! Molto interessante: in poche righe sei riuscita a dare profondità sia al personaggio narrante, che dal disprezzo passa a una sorta di ammirazione per Maria Antonietta, sia alla Regina, veramente regale proprio mentre si avvia alla ghigliottina. Una notevole capacità di sintesi che va dritta al cuore dei personaggi.
Brava, complimenti!
Sett.

Recensore Master
16/10/21, ore 22:00

L'ultimo ritratto di Maria Antonietta, effigiata con le fattezze sfatte e l'espressione ribalda della delinquente comune, doveva essere un attacco a lei, ma tornò indietro al mittente, consegnando alla storia un famoso artista (probabilmente sopravvalutato) e un piccolo uomo.
Anch'io, nella mia oneshot intitolata: "Regina", pubblicata il 16 ottobre di quattro anni fa, l'ho descritto e, ora, posto, qui, la parte che lo riguarda, così lo "onoriamo" insieme:

"Ad un angolo di Rue Saint Honoré, ove era ubicato il Caffè della Reggenza, affacciato ad una delle finestre, si trovava il pittore Jacques Louis David il cui curriculum politico vantava, fra le altre cose, la presidenza del club giacobino, l’appartenenza al Comitato di sicurezza generale e l’avere presenziato, in veste di testimone, all’interrogatorio del piccolo Luigi XVII e di Madame Royale, svoltosi nella fase istruttoria del processo intentato contro la loro madre. Fu un accanito dispregiatore degli aristocratici ed un acceso sostenitore degli ideali rivoluzionari fino a quando non si trovò a rinnegarli per diventare un compiaciuto bonapartista ed un felice barone. Il talento artistico non lo metteva al riparo dalla meschinità d’animo e dalla viltà che lo spingevano a cambiare casacca e partito a seconda della convenienza o della burrasca. Da lì a pochi mesi, si sarebbe rintanato in casa per non condividere la débacle di Robespierre e di Saint Just, ai quali, nei giorni felici, aveva promesso fedeltà imperitura e sarebbe stato salutato da un moribondo, ma ancora sarcastico Danton – che, sulla via del patibolo, lo aveva riconosciuto in mezzo alla folla – con lo sprezzante grido: “Anima di servo!”.
Adulatore dei vincitori e spietato con gli sconfitti, intinta la penna nell’astio, immortalò Maria Antonietta in uno schizzo brutale e decisamente poco lusinghiero che passò alla storia più del celebre ritratto equestre di Napoleone: un trionfo di bruttezza e di vecchiaia, in cui la fierezza dell’ex Regina si perdeva in una smorfia di superbia e di dispetto, racchiusa in un volto i cui lineamenti appesantiti e grossolani ricordavano le sembianze di un delinquente comune più che quelle di una Sovrana detronizzata e condotta a morire che faceva appello a tutte le sue risorse interiori per non soccombere moralmente oltre che fisicamente".


Complimenti per il pezzo vero e brutale, ma intriso, al tempo stesso, di struggente dolore.

Recensore Master
16/10/21, ore 20:35

Mi è piaciuto molto questo scritto. Gli ultimi momenti della sovrana visti da un personaggio diverso, seppur schierato, seppur discutibile.
E questo continuo confronto tra ciò che era e ciò che è, quello che è diventata: paradossalmente davanti alla morte, spogliata di ogni cosa, privata nell’essenza dei suoi affetti David riconosce la Regina. Che nei fastosi abiti dell’epoca d’oro risultava quasi una grottesca caricatura.
Scarno, realistico, ben ponderato: grazie di questo omaggio.
Tamara Alessandra.

Recensore Master
16/10/21, ore 20:22

Salve ben scritto ..un omaggio in limine attraverso la voce e i pensieri di un grande pittore che fu un piccolo uomo
...i pregiudizi e lo smarrimento..Maria Antonietta venne ritratta molte volte nel corso della sua vita ma questo ultimo schizzo la consegna alla Storia..brava davvero a la prochaine Jq Empress

Recensore Master
16/10/21, ore 19:27

Grazie per questo spunto così originale nell'anniversario della morte di Maria Antonietta.
Oltre ad avere sviluppato il racconto in forma molto personale, ci ricordi anche che, spesso,
essere un grande artista ed essere una grande persona non sono due circostanze che 
vanno a braccetto, purtroppo! Non sempre la grande Arte, con la A maiuscola, come quella che spira dalle tele 
meravigliose e monumentali di David, dà la garanzia che chi la esercita sia davvero una gran persona.
Lo schizzo di David mi ha sempre impressionata, e tu hai dato voce a quel momento irripetibile della storia.
Grazie per averlo condiviso con noi.
D.

Recensore Veterano
16/10/21, ore 19:25

Gentile Ladybug,
mi è molto piaciuta questa tua One shot volta a commemorare l'anniversario della morte della Regina Maria Antonietta attraverso gli occhi di un artista che ha fatto un'epoca. Nonostante le scelte di vita discutibili questa famigerata regina ha trascorso degli ultimi anni veramente terribili, ma ha saputo comunque affrontare il patibolo con dignità e regalità.
Grazie per questo originale e intenso racconto. A presto, G88

(Recensione modificata il 16/10/2021 - 07:28 pm)

Recensore Master
16/10/21, ore 17:44

Grazie LadyBug per averci ricordato l'anniversario della morte di Maria Antonietta, una donna che la Storia (scritta da chi doveva giustificare ai posteri tanto orrore) ci ha semprre presentato come egoista e capricciosa. Ho letto questa estate una sua biografia e mi ha colpito non solo il diverso trattamento riservatole ai piedi del patibolo rispetto a suo marito, ma anche tutte le sevizie psicologiche a cui i capi rivoluzionari l'hanno sadicamente sottoposta. Per poi tornare, 10 anni dopo, sotto il governo di un Imperatore...
Non sapevo invece della meschinità umana di David, e quasi con soddisfazione ho letto che è morto da invalido, avendo perso l'uso delle mani.

Recensore Master
16/10/21, ore 16:38

David ha visto proprio giusto, e lo ha dovuto ammettere... anche se il suo schizzo a matita della regina è tanto brutto!

Recensore Master
16/10/21, ore 12:45

Molto particolare questo scritto.
La cagna austriaca ha dimostrato di non temere la morte, di non udire gli insulti, di essere superiore a tutto ciò che la circonda, perfino nell'attimo cruciale della sua esistenza.

Ed è questo che fa davvero paura ai detrattori, ai dittatori di ogni epoca.
Se non hai paura, fai paura.
Se non hai paura, sei ingovernabile. Perfino in viaggio verso il patibolo.

Tu hai reso pienamente questo concetto quanto mai attuale.

E noi continueremo a non aver paura. Seduti dritti, lo sguardo altrove. Non sentiremo gli insulti, gli inutili schiamazzi. Niente di tutto questo ci sfiorerà.

Con una sola differenza: il nostro viaggio non avrà come meta ultima il patibolo, bensì un luogo pregno di luce.

Ma agiremo come lei. L'angelo definito cagna.
L'angelo che faceva paura.

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