Il fatto è che la Cooman ha asserito che la Vista può saltare un paio di generazioni. Però, appunto, può, quindi non c'è niente di male nel ricamare un po'. Ora, io non so come sia andata veramente e, a conti fatti, non lo sa nemmeno l'autrice, ma il ritratto che hai offerto qui di Andromeda è molto bello, molto vivo, molto attenta a suo marito e quella che sarebbe stata la sua unica figlia. Il più possibile lontano dai Black, tant'è che io stesso sono rimasto stupito nella descrizione di Andromeda quando Harry ci va a casa durante la notte dell'addio a Private Drive. Andromeda, così simile a Bellatrix, e forse anche per questo ha detto addio ai Black, perché, come hai scritto tu in uno dei tuoi soliti colpi di genio, il cognome non ci definisce e Dromeda ha combattuto fino alla fine per dissociarsene.

Ciao Marti,
sto facendo del mio meglio per cercare di recuperare tutti i capitoli di questa tua raccolta ma ogni volta che mi porto avanti, tu ne pubblichi sempre uno nuovo e non riesco ad uscire da questo loop.
Anche questo capitolo non è dei più leggeri. Ci hai raccontato di una Andromeda che possiede la vista, che è in grado di prevedere le morti di tutti coloro che ama (l'accenno a Tonks mi ha un po' stretto il cuore).
Druella si è mostrata un pezzo di ghiaccio. Però nonostante tutto – il fatto che abbia cacciato la figlia di casa, le diverse opinioni sui Nati Babbani e gli schieramenti divergenti dove si trovano ora –, ha fatto del suo meglio per farle comprendere appieno il dono che possiede.
(Che poi esso sia davvero un dono, naturalmente, è opinabile)
Il finale non fa altro che dar ragione a Druella: non si può sfuggire dalla Vista, la si può solo accettare. Andromeda ci ha provato, ha lottato con tutte le sue forze, ma è stata inevitabile la sua disfatta. Non voglio nemmeno immaginare il suo dolore nel momento in cui ha capito che sua figlia sarebbe morta.
Nonostante tutto, però mi ha fatto tenerezza il finale. La guerra le ha portato via tutte le persone che amava, però le ha anche lasciato Teddy.
Un bacio e al prossimo capitolo,
Eli

Ciao Marty,
eccomi a recuperare questo capitolo su Andromeda che non ero riuscita a leggere e sono felice di essere tornata indietro a recuperarlo perché è molto bello. Mentre leggevo la prima parte della shot ripensavo proprio al dono di Druella e mi domandavo come avrebbe reagito la madre nel sapere cosa passava la figlia, ma tu mi hai accontentata subito dopo e trovo le sue risposte molto pertinenti. Mi ha colpito che Andromeda abbia rifiutato la Vista, come ha rifiutato il cognome per amore, per godersi il marito, la figlia, il genero e poi il nipote. Ha rifiutato, ma non ha dimenticato e quindi poi ha rivisto, man mano che le morti si susseguivano, dopo anni di tranquillità, e poi è rimasta da sola con il nipote e la fine della storia è molto bella.
Non credo di essere in grado di mettere in fila altri pensieri coerenti, ma voglio andare a leggere la shot di Regulus di oggi e quindi ti mando un bacio e ci vediamo dopo!
Sev

Ciao marti!
Che dire, bellissimo capitolo! Andromeda che rifiuta la vista ma che però fa in tempo a vedere qualcosa del suo futuro e il confronto con la madre sono due concetti che ho adorato, così come questo capitolo ^^
Complimenti ancora

HO AMATO QUESTO CAPITOLO, POSSO DIRLO? POSSO?!
Mi piace tanto tanto quando si esplorano altri ambiti della Magia, quando si esce un po' fuori dai ranghi e questo già mi era piaciuto in Cera, quando hai mostrato Druella, ma qui ancora di più.
Tra l'altro, sono tanto curiosa di capire se Druella ha Visto altro, come lo ha Visto. La tua Druella mi affascina tanto tanto ma...torniamo ad Andromeda, alla sua tragedia di vita, al suo capire solo dopo che quello che ha visto lo aveva Visto con un altro occhio, che li ha visti tutti morti e ha visto giusto.
Sei stata bravissima nel rendere quest'atmosfera di terrore, nel descrivere quelle immagine che Andromeda continua a vedere in sogno. Mi piace anche che lei creda di aver combattuto, di essersi ingannata perché l'alba del settimo giorno ha arrestato quelle visioni e invece aveva davvero Visto.
È straziante il momento di confronto tra lei e Druella, che non sembra cedere neanche in quel momento.
Ho amato tutto, ami, ho amato questo giocare con la Vista e ho amato che fosse Andromeda, quella dal destino più tragico tra le tre sorelle ad averla ereditata.
Ancora brava brava brava!
Fede

Ciao Marti ❤
Oggi recupero, l'ho detto e mantengo le promesse. Questo capitolo su Andromeda mi è piaciuto tanto, te l'ho detto, no, che la trovo molto umana? La trovo umana nel suo modo di soffrire e sentire tutti gli orrori addosso, molto umana nel cercare e capire di essere nelle braccia di Ted. Molto umana, persino, a tornare a casa per vedere sua madre e chiedere che finisca, chiedere in che modo questa Vista se ne può andare via. Poi non è più umana, ma è forte: guarda in faccia alla morte e le lascia la vista.
Solo dopo capisce e fa male capirlo. Ma anche il dolore, alla fine, sa renderla straordinariamente umana. Bravissima,
Sia ❤

Mamma mia, Marti, questo capitolo è da brividi!
Già leggere una storia in cui vengono narrate le storie di Andromeda Black, di Ted, Dora e Remus fa male, ma leggere che Andromeda, come una moderna Cassandra, aveva previsto le sventure che avrebbero colpito la sua famiglia è un colpo al cuore. Diretto e letale.
La cosa che ferisce di più è la consapevolezza che lei abbia capito tutto solo in un secondo momento, e che non possa far nulla per impedirlo.
Bellissima caratterizzazione sia di Andromeda che di Druella.
Complimenti. Alla prossima.