Recensioni per
Celare agli occhi
di Chiara PuroLuce
Buondì! Ammetto che, arrivata ad un certo punto, ho letto questa storia con un po' di apprensione perché la cecità è una condizione che rischio da sempre (ho pochissima vista) e l'ho sempre trovato un argomento incredibilmente delicato. Non essendo citata fin dall'inizio, scoprire che il protagonista era cieco è stato un po' un colpo. E comunque... Cavolo, povero Ettore, quanto è stato sfortunato! Forse sarebbe stato meglio per lui se la famiglia (che tanto mi pare se ne fregasse abbastanza di lui) lo avesse dato via da neonato, magari ne avrebbe trovata una formata da esseri umani e non da pezzi di merda. Purtroppo per lui non è andata così e si è ritrovato incastrato in una famiglia disfunzionale che diceva di proteggerlo, ma che in realtà non lo ha fatto e che, alla prova dei fatti, ha scelto altri a lui. Per fortuna aveva un buon amico che si è sempre preoccupato per lui e grazie al quale è riuscito a farsi una vita sua, ho apprezzato molto il personaggio di Mattia, anche se è solo citato si capisce che è stata una presenza positiva nella sua vita, già solo per il fatto che gli ha permesso di farsi una vita sua lontana da quella gente. Il lavoro che hai scelto per lui, sinceramente non mi sembra appropriato, ci penso da anni e ci sono davvero pochi lavori che un cieco può fare... Capisco che tu abbia voluto evidenziare la sua voglia di riscatto e il fatto che ce l'ha fatta ma... Per pulire le stalle hai bisogno di vedere quello che fai. E anche per condurre il cavallo. Non dico che non possa salirci e cavalcare, una volta che sa condurre e tenere le redini, ma ha comunque bisogno di qualcuno che gli dica dove andare e gli indichi eventuali ostacoli: se fosse a terra li potrebbe sentire con il corpo o l'ausilio di un bastone ma dalla groppa di un cavallo è impossibile. Forse per lui era più adatto un lavoro d'ufficio con una tastiera in Braille (immagino che fosse quello che ha imparato e non il codice Morse, che è un insieme di punti, linee e barre diagonali, che anche ad una persona vedente richiede tempo per essere prima tradotto e poi interpretato). Comunque, mie considerazioni a parte, mi è piaciuto molto il messaggio di riscatto e voglia di vivere che traspare da questa storia. E ho amato che dopo una vita irta di difficoltà, Ettore sia riuscito a costruirsene una che lo soddisfacesse, trovando anche l'amore, Lisa sembra una persona fantastica, anche se un po' brusca, ma probabilmente è quello che gli ci vuole, è palese che a lui non piaccia essere coccolato e capisco perché, vista la sua storia. Il botta e risposta tra autrice e protagonista mi è piaciuto molto, hai ragione, ha reso la storia più interessante e meno piatta, contribuendo ad accendere l'interesse e a dare più di un punto di vista. Perché la narratrice è ovviamente esterna e Ettore ci tiene che la sua storia non abbia lacune, cosa che si può ottenere soltanto ascoltando da lui stesso come ha vissuto certe cose. Complimenti, hai avuto proprio una bella idea ed è assolutamente comprensibile che ci sia voluto più di un giorno per scriverla: argomenti come questo meritano di essere trattati nel modo giusto e potendo dedicarci solo un giorno, nessuno ci sarebbe riuscito. Sicuramente passerò a leggere altro :) alla prossima. |
Ciao! Scusa per il ritardo in questo scambio libero ma è stata una settimana assurda! |
Ciao, |
Ciao ^^ |
Ciao, ed eccomi qui per lo scambio del Giardino. |
Ed eccomi qui per lo scambio libero del giardino. |
Eccomi in ritardo come al solito per lo scambio. Sai che questa storia mi ha davvero spiazzata e incuriosita. All'inizio non riuscivo a capire dove volessi andare a parare, se fosse un'intervista o una sorta di doppio monologo interiore. Io nella mia testa ho perennemente una voce che mi parla e mi esprime i miei pensieri. Un po' ogni tanto ci litigo pure! Mi sa un po' come Ettore! Al di là della forma che hai scelto l'argomento che hai scelto di trattare è davvero intrigante e secondo me l'hai trattato benissimo, senza negare la gravità della cecità, ma anche con leggerezza hai raccontato la storia di questo ragazzo e mi è piaciuto il parallelismo tra la cecità che cela e nello stesso tempo disvela il mondo e la sincerità. E poi si gli animali e i bambini non hanno sovrastutture come noi e non mentono mai (forse i bambini dicono qualche bugia bianca, ma mai con malizia). Mi è piaciuta si, si! |