Ciao Sara, dopo quanto avvenuto nel capitolo precedente fra i due ragazzini durante la cavalcata, pensavo ti saresti dedicata a Jeremy con l’interessamento da parte dei genitori per sapere come si fosse svolto quel loro primo incontro, senza però turbare troppo il ragazzino, facendolo sentire sotto interrogatorio.
Invece hai preso tutta un’altra strada e ci hai fatto vedere come sta procedendo, in quel di Londra, la vita della famiglia Poldark, nonostante la cupa nube che sembra essersi posata su di loro. Infatti l’ombra di Haakon pare incombente più che mai, facendo venire a galla tutti i segreti di cui Ross, anche suo malgrado, è divenuto depositario. Forse tutto ciò che immagina è appunto frutto delle sue preoccupazioni, per la situazione in cui ha costretto tutti i suoi famigliari a vivere e, probabilmente, si riuscirà a stemperare una parte di quella tensione insiodiosa quando Dwight, una volta espletata la sua missione in Norvegia, di cui sono veramente curiosa di assistere allo svolgimento, sarebbe tornato accompagnato dalla balia dei due genmelli, Inge, la quale avrebbe potuto chiarire le tante cose rimaste nascoste. Quindi la famiglia Poldark aveva continuato a vivere la sua vita di sempre, con Demelza impegnata con tutti i figli, che la occupavano per buona parte del tempo, con Ross e i suoi molteplici incontri in Parlamento, concedendosi però il piacere di stare insieme e approfittare dei molti interessi che offriva la capitale.
Un momento di stallo del tutto fortuito irrompe, nella apparente tranquilla quotidianità di Ross, quando incontra una mattina, insieme a Bella e Daisy, che volevano uscire di buon mattino per una passeggiata finalizzata a una godibile colazione in pasticceria, George insieme ai suoi due figli Valentine e Ursula. Questo incontro ha riportato Ross indietro nel tempo, quando il suo sguardo incrocia quello di Valentine, che è cupo e sembra astioso nei suoi confronti per come lo osserva. Un bambino che mantiene un autocontrollo esagerato per un ragazzino della sua età e che lui percepisce abbia delle rimostranze nei suoi confronti soprattutto quando gli rammenta una promessa mai mantenuta. Un bambino così diverso da George e dalla sua sorellina Ursula, la quale non ha nulla che rammenti l’eleganza e la dolcezza della madre Elizabeth. E’ un momento penoso per Ross il quale si sente investire nuovamente da un passato che non può essere dimenticato. Con George invece si è raggiunta una situazione di apparente quiete, dove entrambi hanno deciso di lasciarsi alle spalle determinati eventi, non frequentandosi e punzecchiandosi il giusto, poiché è nella natura di entrambi rispondere con una provocazione ad una provocazione, ma ormai tutto finise lì.
Quella che avrebbe dovuto essere una piacevole passeggiata con le sue bimbe, volta a svagare la mente da pensieri opprimenti, si è invece rivelata fonte di una nuova inquietudine che andava ad aggiungersi a quella che già provava e che insieme cominciavano a pesargli enormemente sia sulle spalle che sul cuore, pur convinto di aver agito al meglio almeno per quanto concerneva i due gemelli.
Ma la mattinata è appena cominciata e al suo arrivo a casa, fra il malcontento delle due nìbambine che ambivano alla loro colazione in pasticceria, ecco che Jeremy si fa avanti chiedendo a suo padre la possibilità di scambiare due chiacchiere da solo con lui.
Ora sono veramente curiosa di sapere quale sarà il tenore del confronto padre-figlio, i quali avranno più argomenti da affrontare, poi come stia andando la missione norvegese di Dwight alla ricerca di Inge e, ultimo ma non meno importante, come avrà accolto l’insuccesso della figlia il console Haakon.
Insomma hai messo molta carne al fuoco e pertanto ti aspetto sicura che ci darai soddisfazione con la tua narrazione così intensa e ricca che ci fa entrare in contatto con tutti i personaggi. Un caro saluto. |