Recensioni per
Il manuale delle emozioni
di BeingHuman

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/11/21, ore 10:57
Cap. 4:

Ti dici coinvolta in ciò che scrivi, è facile che succeda per chi scrive con passione, l'ho provato in prima persona. Meno facile è coinvolgere chi legge. Ma a te sta riuscendo egregiamente.
Riesce bene un po' per l'originalità degli argomenti che tratti.
Riesce bene un po' per le scelte, giuste a mio avviso, che prendi, come la non eccessiva lunghezza dei capitoli.
Anche il termine "manuale" è stato scelto bene, tenuto conto che i titoli sono più importanti di qualsiasi presentazione. È vero, un vero manuale non può esistere. È vero, ognuno è fatto a modo suo, per fortuna, finché non riusciranno a manipolare cervelli e anime peggio di come già fanno oggi.
Però non è già la psichiatria una sorta di manuale, anche se fredda, anti-poetica?
Il confronto con gli altri, come Sebastian e Michael, pur se virtuali, è in tutti i casi di grande profitto, più della lettura di un manuale.

Il capitolo presente tratta un'opera difficile. Complicata da capire, per lo stridore delle forme e dei colori. Ormai svuotata di contenuti e banalizzata, fino a comparire persino in un emoji.
Ma tu sei riuscita ad avvicinare il quadro al lettore e a renderlo meno ostico con grande capacità.
Stemperandolo in un'atmosfera piovosa e autunnale; immergendolo nei ricordi, che non riescono a sbiadirsi, dei due protagonisti.
Quasi come fosse destino": bello.
Suggestivo l'accostamento con "La notte stellata".
Dici che i popoli più a Nord siano fra i più felici della terra. Mi hai spinto a cercare classifiche e criteri del World Happiness Report. Mi sono stupito. Ero rimasto fermo a una leggenda metropolitana degli anni '60 secondo cui il maggior numero di suicidi avveniva proprio in quelle zone.

Termino con un angolino del recensore, in risposta al tuo "angolo autrice". L'improvviso finire del capitolo nel silenzio mi invita a riflettere, come da te richiesto. Chiedo scusa se a volte - con il mio insistente scavare dentro cose e persone, lo faccio anche con me stesso - dò l'impressione di voler giudicare. Ho già avuto critiche per questo atteggiamento. Mi spiace. L'ho sempre fatto non per prendere le distanze, con la freddezza del giudizio, ma anzi per cercare di avvicinarmi il più possibile al mondo dell'interlocutore, per entrare meglio in sintonia con lui. E riuscire a confrontarsi, senza pregiudizi, aiuta a volte a trovare delle risposte alle infinite domande che ognuno di noi si pone, o non vuole porsi.
Un caro a risentirci.