Mi piacciono molto le poesie brevi, se riescono a dire "tutto" con poche parole, come in questo caso.
Si leggono velocemente e lasciano spazio per riflettere lentamente.
Qui il "tutto" non è un'emozione istantanea. È un qualcosa che dura nel tempo. Un disagio a lungo celato.
Mi ha riempito di malinconia scoprire che sotto una pacata gentilezza possa nascondersi tanto odio: un'energia magari positiva all'inizio, ma inacidita per il troppo tempo in cui si trova "soffocata". Ed è stato bello, come un senso di liberazione, assistere finalmente allo sfogo.
I versi sono semplici, senza pretese, ma potenti. La scelta degli aggettivi è quanto mai azzeccata. Certe espressioni rimangono impresse per l'originalità e l'accuratezza nella scelta: "fremiti di mani", "prende respiro", "screziata di pallido rossetto".
Convinti complimenti e un caro saluto. |
