Recensioni per
Infiocchettare un involucro vuoto
di VigilanzaCostante

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/05/23, ore 20:36

Ti lascio il commento della prima fase!

PinguinaMati - Infiocchettare un involucro vuoto
Pg: Lavandra Brown
Vibes: destino segnato
Commento: credo che questo stile abbia elementi bellissimi: oltre alla più immediata divisione in paragrafi e qualche corsivo, anche alcune figure che evoca, come Lavanda che si "veste" di emozioni. Unico punto forse debole: i paragrafi principali si presentano quasi come muri di testo e, sebbene questo si distacchi dalla conclusione fra parentesi, che colpisce di più, mi ha dato l'impressione di "piatto" e non sono riuscite ad emergere incisive le ottime figure che compongono il testo. Lessico semplice ma adeguato al tipo di storia, che comunque fa emergere appieno la vibes da "destino segnato". Rimane addosso solo tanta amarezza.

Recensore Master
10/05/23, ore 18:14

Ciao, Mati!
Passo a lasciarti il commento sullo stile scritto per la prima fase della challenge Riflessioni sulla scrittura.
È evidente l’attenzione posta all’omogeneità della composizione: è nella struttura delle due parti della flashfic (la lunghezza dei periodi, i punti in cui va a capo, la conclusione separata da un’interlinea maggiore) come nella presenza di ripetizioni e rimandi, sia interni al paragrafo (“risatina frivola, fascia rosa” per citarne uno) sia tra il primo e il secondo (“Lavanda ha … per ogni occasione”, per fare un esempio). Solo in rari casi le ripetizioni non sembrano rispondere a questo proposito di simmetria: in “Troppo emotiva Lavanda, troppo idealista. Crede troppo nell’amore…” è indubbiamente voluta la prima ripetizione di “troppo”, ma la seconda rischia di diventare superflua, tant’è che nel secondo paragrafo l’autrice non fa la stessa scelta nello stesso punto (“Troppo emotiva Lavanda, troppo fedele. Fedele all’immagine di se stessa…”, dove non ripete “troppo” anche dopo il punto fermo).
Un tratto distintivo è anche l’utilizzo delle parentesi, un segno di punteggiatura meno comune degli altri in narrativa e anzi spesso del tutto evitato.
Il lessico è generalmente semplice, evita termini più formali o ricercati, è tarato sulla giovane protagonista di quest’introspezione. Analogamente, i periodi sono perlopiù brevi. L’aggettivazione è piuttosto ricca e comunque efficace, ponderata; rischia di risultare eccessiva soltanto quando non rinuncia ad aggettivi possessivi evitabili quando il possessore è chiaro nel contesto (“le sue mani pelose sopra al suo corpo”).
Si nota inoltre l’espressione “t’ha fatto”, e quindi la scelta di preferire la forma contratta a quella estesa “ti ha fatto” che si ritrova più comunemente.
Un abbraccio, alla prossima!
Legar

Recensore Master
10/05/23, ore 17:55

Ciao, cara!
Passo a lasciarti il commento scritto per la prima fase di Riflessioni sulla scrittura.
La storia si divide in due parti, speculari l’una all’altra. Nella prima, abbiamo la descrizione di un “prima” più felice, in cui a predominare sono i sentimenti positivi e i sorrisi, abbinati a nastri e fiocchi per capelli. Nella seconda, invece, risaltano sentimenti negativi, la guerra, le lacrime, in perfetto accordo con una divisa sgualcita.
Mi sono piaciute particolarmente anche le riprese delle stessi frasi declinate in maniera diversa: “un involucro vuoto” (ma per motivi diversi), “Sciocca Lavanda” (ma poi non più “divertente” o “superstiziosa”, perché la guerra non lascia spazio alle frivolezze), “troppo emotiva”. Anche il riprendere il tema dell’amore in entrambe le parti crea un effetto di coesione nel testo che ho gradito molto.
Un altro aspetto che salta subito all’occhio, e che è uno dei miei preferiti, è l’uso delle parentesi. In generale, non le amo nei testi (pur usandole io stessa), perché trovo che non sia sempre semplice inserire un segno di interruzione così forte in maniera coerente, ma tu sei stato morigerata e le hai relegate solo alle conclusioni delle due parti, creando un effetto particolarmente riuscito. Nelle parentesi è racchiuso il futuro, il destino, qualcosa che Lavanda non sa e non può sapere, ed è così perfettamente naturale separare ciò che contengono dal resto della narrazione in maniera così netta e decisa.
Ci sono inoltre varie immagini che mi sono piaciute, te ne cito qualcuna: “deve rimboccarsi le maniche per trovare un cervello, sotto quei ricci”, “sgraffignare nastri”, “come un involucro vuoto”.
Un ultimo appunto più personale è che l’intera storia ha un ritmo piuttosto musicale. Sarà che hai scelto molte parole con un suono simile (a volte anche soltanto nel finale), sarà per la ripetizione di alcune frasi, ma a mio parere ha creato un po’ l’effetto “filastrocca” (che comunque non mi è dispiaciuto e penso si abbini anche bene a questo determinato personaggio).
A presto!

Un bacio,
Mary
 

Recensore Veterano
20/10/22, ore 12:40

Ciao, VigilanzaCostante!
Qualche giorno fa ho cominciato a leggere le storie iscritte agli Oscar. Purtroppo nei mesi scorsi non sono riuscita a essere molto attiva su Efp, quindi mi sento un po’ arrugginita con le recensioni, però spero comunque di riuscire a scrivere qualcosa di sensato.
Lavanda è un personaggio che m’intriga molto, non tanto per quello che sappiamo di lei ma per quello che non sappiamo. Fin da subito viene presentata in un modo che non lascia molto spazio all’empatia, e per il lettore è facile prendere la stessa posizione del punto di vista. Le viene cucito addosso un giudizio quando è ancora giovane, quando è in un momento molto particolare della sua vita, alle prese con emozioni nuove e sconvolgenti.
Ovviamente Lavanda non è solo questo, nessuno è un involucro vuoto, e se si guarda con un po’ più di attenzione è possibile notare che, anche lei, è molto di più. Perché forse sì, Lavanda è anche (troppo?) emotiva (purtroppo l’emotività viene spesso scambiata con stupidità o immaturità), frivola e talvolta sciocca. Ogni tanto – come tutti. Ma è anche altro, e forse è difficile vederlo perché di questo altro ci viene mostrato molto poco, però la sua presenza alla battaglia finale può essere un primo indizio.
Questa storia mi è piaciuta, trovo che tu abbia davvero reso giustizia al personaggio. L’introspezione ha una fortissima potenza emotiva e colpisce dritta al cuore.
Complimenti e buona fortuna per gli Oscar!

Recensore Master
18/10/22, ore 10:08

Ciao, Mati, eccomi a recuperare anche questa storia su Lavanda: mi piace davvero tantissimo il modo in cui ci parli di lei e dai giustizia a una ragazza che secondo me non è superficiale, bensì vista e trattata con superficialità nei libri. Non che si possa biasimare più di tanto questa cosa, considerando che il punto di vista è limitato a quello di Harry, ma ammetto che a volte mi dà fastidio vedere come il prescelto sia restrittivo nei suoi giudizi e nella scelta delle sue amicizie. Mi fa super piacere che tu abbia voluto dedicare questa introspezione a un personaggio un po' bistrattato e che sicuramente nascondeva chissà quali turbamenti dietro l'apparenza "frivola". In fondo chi di noi a diciassette anni non ha avuto l'illusione di un amore romantico, non è stata almeno un po' superficiale, sognatrice, insomma, una normalissima adolescente?
E' tristissimo pensare che Lavanda nei ricordi delle persone resterà sempre e solo questo, senza aver avuto la possibilità di crescere. O forse no, forse alla fine le persone si sono rese conto del grande coraggio e della fedeltà, degne di Grifondoro, che ha dimostrato.
Io lo spero davvero!

Grazie di cuore per questa bella lettura.
Mi sembrava di aver visto che la storia fosse iscritta agli Oscar, nel caso in bocca al lupo!

Benni

Recensore Master
03/09/22, ore 14:53

Ciao, Mati!
La lista da recensire mi dice che ho inserito questa storia il 19 dicembre. Che dire, meglio tardi che mai 🙈
La storia mi ha incuriosita subito per l'accostamento tra Lavanda e il titolo, che già da solo suggerisce molto: Infiocchettare un involucro vuoto. Perché Lavanda ci viene presentata così, nel canon, dal punto di vista di Harry: una ragazza superficiale, sciocca e superstiziosa, che non viene approfondita neanche quando nel sesto libro inizia una relazione con Ron.
Le hai reso giustizia, mostrando le sue risate e le sue lacrime, i suoi nastri e il suo coraggio. Il coraggio che la porta a restare a Hogwarts quando tutto è difficile, a combattere alla fine. A morire.
Molto bella, mi ha fatto piacere leggerla!
Alla prossima,
Mari

Recensore Master
03/04/22, ore 19:11

Ciao VigilanzaCostante!
Oh, Lavanda Brown è un personaggio che non mi è mai stato simpatico. A parte per la storia con Ron (LOL), ma anche prima, quando era lì insieme alla sua amica Calì Patil a pendere dalle labbra dalla Cooman, che diciamo non è esattamente affidabile, per certi versi. LOL
Tuttavia, anche stavolta hai saputo farmi apprezzare la tua interpretazione, mostrandomi un'interiorità più complessa di quella che ci viene mostrata nella serie originale e che di sicuro la rende più umana e gradevole, seppure difficilmente entrerà mai tra i personaggi che ben tollero.
Insomma, un altro bel lavoro, brava!
Un saluto e alla prossima! :)

Recensore Veterano
08/01/22, ore 13:13

Lavanda è uno di quei personaggi che ha pochissimo spazio all'interno dell'intera saga, uno di quelli a cui nessuno presta mai attenzione, soprattutto gli amanti del canon che la vedono come un'intralcio nella storia tra Ron e Hermione, ma tu... tu cos'hai creato con quest'introspezione?
Ci hai lasciato vedere cosa c'è oltre la fascia rosa, oltre i ricci biondi e le risate diverse da sfoggiare in ogni occasione.
Quello che ho amato più di tutto sono state un paio di frasi:
1)Sciocca Lavanda, divertente Lavanda, superstiziosa Lavanda;
2)Sciocca Lavanda, infantile Lavanda, credulona Lavanda;
che sono quelle che poi credo che le indirizzino i compagni e che lei stessa si indirizzi, come se ognuno di questi aggettivi fosse un'etichetta indelebile, come se essere sciocca, divertente, superstiziosa e sciocca, infantile, credulona fosse la sua vera essenza e non ci fosse altro.
Tu ci hai fatto scoprire che dell'altro — lacrime e nastrini, il desiderio di un amore che arrivi a salvarla, la forza di volontà che l'ha tenuta ferma a Hogwarts a morire e non lo spirito di sopravvivenza che l'avrebbe spinta ad andare via.
Grazie per questa bellissima storia, grazie perché credo che tu abbia dato un po' di giustizia a un personaggio di cui tutti noi teniamo poco conto e, io in primis, non le ho mai dato forse il giusto peso, ma tu... me l'hao fatta amare in pochissime parole.

Recensore Master
23/12/21, ore 14:41

Ciao Mati,
non potevo non passare, anche se di sfuggita, a recensire questa piccola, meravigliosa flash. Lavanda è un personaggio che mi piace molto, come ben sai, e credo tu l'abbia catturata benissimo nella sua essenza – l'apparenza di un involucro che, però, nasconde dentro un uragano. È troppo, tante volte troppo, ed è frivola (aggettivo che ricorre più volte), ed è devastante che per una ragazza che crede così tanto ai sogni la vita venga spezzata in un modo così traumatico. Le due frasi a chiusura dei due momenti racchiuse tra parentesi sono devastanti proprio per la rottura cupa che creano, per il buio che lasciano trasparire dalla luce di quell'involucro.
Ho apprezzato molto la specularità che hai inteso creare tra le due scene, simboleggiata da quel "ha un sorriso per ogni occasione / ha una lacrima per ogni occasione" iniziale, che mostra proprio quanto Lavanda viva di emozioni e le indossi nel suo stesso aspetto, senza vergognarsene.
Le hai fatto un bellissimo tributo, che ho apprezzato tantissimo. Spero vivamente scriverai ancora di lei (magari in una certa coppia hem hem, ci siamo capite).
Davvero complimenti, un bacio!

Recensore Master
19/12/21, ore 19:24

Ciao, Mati!
Ho notato questa storia in home e il titolo mi ha catturata all'istante, quindi eccomi qui.
Temo sarà una recensione poco ordinata (e forse poco sensata), perché questa breve introspezione mi ha colpita tanto e mi ha riportata al mio primo impatto con il personaggio di Lavanda, impatto che non le ha reso giustizia – ero troppo dalla parte di Hermione, temo, troppo concentrata su quei Ron-Ron e Lav-Lav, per andare oltre e vedere Lavanda per quella che era: una ragazza innamorata. Poi però l'ho ritrovata nella battaglia finale e allora ho ripensato a lei che era lì, a combattere per qualcosa, anche al tempo dell'ES, e mi sono detta che ero stata ingiusta con lei.
Tutte riflessioni, queste, che il tuo racconto ha riportato a galla e che ho ritrovato tra le tue righe, che mettono bene in evidenza il dramma di un personaggio che è facile giudicare frivolo, vuoto, ma che in realtà è solo specchio di un'adolescenza che vuole essere tale, di un modo diverso di agire nel giusto e di avere coraggio. Mi è piaciuto tantissimo come tu sia rimasta fedele alla caratterizzazione di Lavanda e senza snaturarla sia riuscita a mostrare il suo universo emotivo, che è idealista, è colorato, è innamorato, e forse è incauto quando la convince a combattere senza reali scudi, perché in fondo della guerra ha sempre saputo poco e crederci a volte non basta per sopravvivere alla ferocia di un nemico come Greyback.
Non sono affatto sicura di aver colto tutte le sfumature della tua introspezione, ma ci tenevo a lasciarti un piccolo commento per farti sapere di aver apprezzato proprio tanto questa finestra su Lavanda, grazie di aver scritto questo racconto!
Un abbraccio!