Recensioni per
Mea culpa
di ROSA66

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/01/22, ore 14:23
Cap. 1:

III
TERZO POSTO, CON UN TOTALE DI 43,75/50
Mea culpa, di Rosa66.MariaRita

Grammatica e Stile: 9/10 (media tra 9,5/10 di g. e 8,5/10 di s.)
La grammatica è quasi perfetta, complimenti!
“arredi. Adorava” – doppia spaziatura -0,10
“Accarezzò… ogni volta” – la frase non scorre bene: se volevi sottolineare il fatto che ogni volta ne resta sorpresa avresti dovuto utilizzare l’imperfetto, in quanto si tratta di un’azione ripetuta nel passato. In alternativa, hai semplicemente dimenticato un “come” prima di “ogni volta” -0,20
“pouvreté” – “pauvreté” -0,10
“attimo, sembrarono” – doppia spaziatura -0,10
Non ci sono altri errori. Il punteggio è 9,5/10.

Così come anche la parte grammaticale, anche l’aspetto stilistico è stato in grado di convincermi. In generale hai mantenuto un tono semplice ma al contempo moto elegante, che è immediatamente riuscito a farmi seguire con piacere le vicende raccontate: amo molto (soprattutto nella narrativa storica!) quando uno stile “non si sente” e fluisce naturalmente, lasciando che la storia risplenda di luce propria. Inoltre, la ricchezza di descrizioni ti ha permesso di ricreare ottimamente le atmosfere: nella prima sequenza, in particolare, il lettore è completamente immerso nel palazzo di Marguerite e nell’estrema raffinatezza, compostezza ed eleganza di tutti i suoi elementi; e a un certo punto, la predominanza delle tonalità calde di giallo pare quasi soffocare chi legge e la protagonista stessa, che ottimamente riesce a fuggire nei ricordi grazie al diario nel cassetto. In questa prima parte ho trovato solo un piccolo difetto, che definirei quasi “manzoniano”, ovvero l’eccesso di informazioni date al lettore da parte del narratore.
Ti faccio un esempio tratto dal testo: “mostrare agli altri – e ricordare a sé stessa – ciò che era diventata a prezzo di numerosi sacrifici. Per tutta la sua esistenza aveva lavorato duramente, lasciandosi alle spalle un passato di dolore e privazioni che sentiva ancora sulla pelle e nel cuore.”
Non credo che tutto questo passaggio fosse necessario per introdurre il flashback. Piuttosto, avrei preferito che questi elementi fossero solo accennati, e approfonditi poi nella seconda parte in cui ricordi l’incontro con Philippe.
Nella seconda parte del racconto, invece, il ritmo del racconto si fa decisamente più incalzante, soprattutto dalla notizia dell’arrivo di Philippe. La scena in cui Marguerite corre strappandosi il vestito è stata forse un po’ troppo cliché, ma nel complesso l’aspetto formale è decisamente riuscito, ed eventuali passaggi più frettolosi rientrano più nell’analisi della trama. Il lessico è complesso ed elaborato al punto giusto, mantenendosi perfettamente inerente al contesto e adattandosi molto bene ai diversi personaggi (per esempio, hai fatto davvero un ottimo lavoro con il Colonnello).
In conclusione, pochi passaggi a parte, hai fatto davvero un ottimo lavoro da questo punto di vista.

Trama e Originalità: 7,75/10
Se non ricordo male, già nella storia che avevi presentato al mio ultimo contest ti avevo segnalato la tendenza a riassumere un po’ troppo alcune sequenze, facendo proseguire la trama fin troppo velocemente e non dando così il tempo al lettore di “stabilizzarsi” nella nuova situazione. Non mi sono mai trovato spaesato o confuso, assolutamente, ma non posso negare che alcuni momenti mi siano sembrati davvero troppo veloci. Per esempio, l’intera costruzione del rapporto tra Marguerite e Philippe, in cui il non detto è eccessivamente predominante su quello che viene mostrato e/o fatto intendere. Il loro incontro al gazebo è descritto molto accuratamente, così come il loro primo al porto, mentre tutto quello che c’è in mezzo viene dato per scontato: fin qui va bene, in quanto un flashback troppo lungo avrebbe rotto l’equilibrio della storia. Ma passando per esempio alla permanenza di Philippe nella dependance non dici nulla, se non che Gustave ha dato il proprio assenso… e insomma, secondo me una sequenza più lunga, magari arricchita da un dialogo tra i due che delineasse meglio il loro nuovo rapporto, secondo me sarebbe proprio servita.
Per quanto concerne invece il primo, lungo, flashback, quello sull’infanzia di Marguerite fino all’incontro con Philippe, non ho assolutamente nulla da dire, in quanto l’ho trovato perfettamente equilibrato.
La stessa considerazione si può applicare anche al finale, momento in cui il precipitare degli eventi è stato più che mai adatto a sottolineare la disperazione e il dolore della protagonista.
Un’ultima nota un po’ dolente è l’originalità: fin dal momento in cui Philippe e Marguerite si sono visti per la prima volta, sapevo esattamente come sarebbe finita. E mi dispiace, perché con un po’ di approfondimento dialogico e psicologico in più avresti potuto facilmente portarmi fuori strada prima del capovolgimento finale. In ogni caso, la trama non presenta alcuna incongruenza e la valutazione non può che essere positiva.

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 8,75/10
Come accennato in precedenza, trovo che anche l’introspezione avrebbe avuto bisogno di un po’ di approfondimento in alcuni momenti specifici. Tuttavia, considerando la caratterizzazione dei personaggi in generale, trovo che l’impatto sul parametro di queste piccole mancanze sia stato molto minore.
Partendo dalla protagonista, Marguerite, ritengo che tu sia stata in grado di trovare un giusto compromesso tra il cliché della popolana arricchita e l’originalità, data sia dal background parigino della protagonista, sia dal fatto che si sia perfettamente adattata alla posizione sociale acquisita col matrimonio, esattamente come se ci fosse nata. In lei non si nota alcuna stonatura. Anche la fiducia cieca mostrata nei confronti di Philippe riesce ad essere coerente, considerando la passionalità soppressa da così tanto tempo: in questo momento sì, sarebbe servita più introspezione, avrei apprezzato che la protagonista avesse più dubbi e più incertezze (insomma, che fosse più combattuta, in un vero e proprio conflitto con se stessa) prima di rivelare all’ex amante le posizioni politiche così compromettenti del marito… è stata molto ingenua, forse un po’ troppo per come l’avevi presentata all’inizio. In ogni caso, ti sei rifatta molto bene nel finale, riattaccandoti al prompt della canzone e portando l’arco narrativo della giovane donna a compimento.
Gustave e il Colonnello Duchamps si sono limitati ad essere due topoi letterari molto ben eseguiti, e in quanto personaggi di contorno, utili sono a mostrare l’evoluzione della protagonista e a far procedere la trama, è andato benissimo così. Per quanto riguarda invece Philippe, non lo nego, avrei voluto sapere qualcosa in più su di lui, a parte l’immagine costruita dalla memoria di Marguerite: capisco e condivido la scelta di lasciarlo nell’ombra, ma anche solo coinvolgerlo maggiormente delle sequenze dialogate sarebbe stato di grande aiuto per “completare” la storia a trecentosessanta gradi. In ogni caso, ho riscontrato un grande miglioramento sotto questo punto di vista rispetto alla tua precedente originale, e mi ha fatto molto piacere, brava!

Bonus: 10/10
Genere – Storico: Lo storico è sicuramente il genere principale del racconto. I fatti storici non sono solamente messi in sottofondo, ma assumono un ruolo centrale nelle vicende dei protagonisti. Inoltre, il clima culturale e mondano della società dell’epoca è stato ricostruito alla perfezione. 2/2
Prompt – Inganno: L’inganno attuato da Philippe nei confronti di Marguerite è il vero punto di svolta all’interno della trama. Come ti ho segnalato nell’apposito parametro, forse alcuni passaggi sono stati un po’ frettolosi, ma non per questo il prompt non è stato correttamente sviluppato. 2/2
Colore – Giallo: Il colore giallo viene utilizzato moltissimo all’interno del testo, nelle descrizioni di ambienti (ancora una volta in linea con lo stile neoclassico), abiti e accessori, fino ad arrivare ai fiori, di cui ho apprezzato molto il valore simbolico: la margherita ad indicare la fragilità della protagonista nel passato, la rosa tea a rappresentare invece la sua lussuosa situazione attuale. 1/1
Luogo – Marsiglia, Francia: La città di Marsiglia in epoca napoleonica è il luogo ideale dove ambientare la tua storia, quasi a voler stabilire una connessione tra Parigi e l’Isola d’Elba, dove l’ex imperatore è esiliato. Inoltre, mostri entrambe le facce della città: quella alto borghese e aristocratica di cui Marguerite fa parte, e quella popolare del porto da cui proviene. Davvero ottimo! 2/2
Canzone – Holocene, Bon Iver: Se non ti è capitata la canzone più difficile dell’intera lista, direi che poco ci mancava: Bon Iver non è un artista facile da affrontare, soprattutto nel caso di una songfic, in quanto trovo che i suoi testi omettano molti contenuti, lasciando all’interpretazione dell’ascoltatore il più possibile. Ciononostante, ho apprezzato molto la resa che ne hai fatto: hai scelto furbamente di concentrarti soltanto su un breve estratto del testo (cosa legittima e prevista dal regolamento) e l’hai rispecchiato completamente all’interno del racconto. Marguerite si è illusa, fingendo che il suo rapporto con Philippe potesse essere identico a com’era stato dieci anni prima, ma in un singolo momento ha realizzato quanto ciò le sia costato la perdita di quanto aveva faticosamente ottenuto in precedenza. Potevi forse approfondire leggermente di più l’introspezione su questo punto, ma potevo certo pretendere molto di più da una canzone come questa. Complimenti! 3/3

Titolo: 4,5/5
Il titolo mi è piaciuto, in quanto l’ho trovato perfettamente in linea con il contenuto della storia. La rispecchia prima di tutto come contenuto, in quanto la colpa dell’arresto di Gustave è completamente sua e della sua ingenuità. Inoltre, non so perché (forse proprio l’uso di una locuzione nota in lingua latina ha contribuito da questo punto di vista) ma questo titolo mi ha subito richiamato alla mente delle atmosfere neoclassiche, raffinate ma permeate di un sottotesto di amarezza, esattamente come la tua descrizione iniziale del palazzo e della protagonista. Come tu stessa hai ammesso nelle note pecca solamente un po’ di originalità, ma a mio parere hai fatto una scelta coerente e corretta.

Gradimento Personale: 3,75/5
La storia non mi è affatto dispiaciuta, e anzi l’ho apprezzata sotto molti punti di vista: lo stile elegante, la ricostruzione del contest storico e delle atmosfere neoclassiche davvero perfetta, e più in generale l’idea alla base delle caratterizzazioni dei personaggi. Tuttavia, come credo si sia percepito già precedentemente, non è riuscita a catturarmi fino in fondo, in parte a causa delle piccole imprecisioni formali, ma principalmente per la velocità molto accelerata di alcuni passaggi, che a mio parere avrebbero necessitato di più respiro e di una maggiore analisi psicologica. Così, le motivazioni poste dietro alle azioni dei personaggi, così come i loro tormenti interiori, restano veramente troppo vaghe (eccezion fatta per Philippe, in cui tale effetto è voluto, anche se un pochino di approfondimento in più sul suo rapporto con Marguerite non avrebbe guastato). In ogni caso, ti assegno comunque un punteggio molto positivo poiché sei partita da una combinazione di elementi non facile, in quanto vaga nel pacchetto ed estremamente specifica per luogo e canzone, ma hai ugualmente confezionato una bella storia, che sono stato contento di aver potuto leggere.

Recensore Master
26/12/21, ore 20:26
Cap. 1:

Buona sera lettura interessante e inattesa..il passato che torna e oscura il presente.. colpo di scena imprevisto. Una ragazza che cerca il suo riscatto e.adesso che accadrà.. a presto jq