Ciaooo tesoro! :) Per prima cosa, ti chiedo scusa se mi sono ridotta a passare soltanto adesso, ma gli ultimi giorni – che mi ero ritagliata apposta per recensire- sono stati a dir poco un inferno! Alcuni problemi famigliari sono balzati fuori all’improvviso e mi hanno completamente investita… ma vabbè, bando alle ciance e passiamo finalmente alla recensione di questo capitolo che ho letto giorni fa, dato che lo stavo aspettando con grande trepidazione! Vediamo il lato positivo: per fare questa recensione, ho potuto rileggermelo e godermelo una seconda volta :P
Comincio col dire che la fanart che hai scelto in apertura è davvero bellissima e introduce il lettore nel pieno dell’atmosfera drammatica che permea l’intero capitolo. Dopo la disastrosa conversazione avuta con Taiga, infatti, troviamo un Kuroko fortemente inquieto, affranto, bloccato in un limbo di pensieri che minano tanto la sua psiche quanto (di conseguenza) le sue performance sul campo. Kuroko è quanto mai diviso tra la nostalgia di Taiga, il desiderio di non fargli del male e le intense sensazioni che scatena in lui Aomine – una figura che è stata fondamentale per lui in passato ed è tornato ad esserlo tutt’ora, come gli fa notare anche Momoi: complice l’assenza di Taiga, infatti, è innegabile che Kuroko stia trovando proprio nella sua ex-luce la forza e la grinta per dare il massimo in campo.
Il dialogo fra i due personaggi mi è piaciuto tantissimo, anche perché Momoi sembra una ragazza sveglia e diretta, una tipologia che mi piace tanto! L’ho trovato importante soprattutto perché sottolinea, ancora una volta, come questa situazione di stallo stia facendo soffrire tutte le parti del triangolo, nessuno escluso: Kuroko, con il caos in testa; Taiga, che assiste impotente all’allontanarsi della persona che ama; Aomine, che deve fare i conti con il fatto che Kuroko non è più soltanto suo, ma provo ancora qualcosa per Taiga.
La scena in cui si allena sotto la pioggia, dopo la sconfitta, è davvero potente! Sei stata bravissima a trasmettere la frustrazione e la disperazione del personaggio, ad esempio quando continua ad accanirsi senza riuscire a fare canestro per poi crollare sconfitto, tra le lacrime: forse mi sbaglio, ma in questo passaggio ci ho visto una sorta di allegoria allo sbattere di Kuroko da una parte e dall’altra della questione che sta affrontando, senza riuscire a trovare una soluzione vincente.
Ma Aomine è sempre lì per lui, a raccogliere i pezzi, a rimetterlo insieme. Lo aiuta a rialzarsi e si prende cura di lui… e forse per questo mi ha spezzato il cuore quando lui, innamoratissimo, ruba un bacio a Kuroko e si illude che lui gli sta rispondendo, invece sente QUELLA FRASE. Mi chiedo, adesso, come si comporterà…
Sappi che sto amando il modo in cui stai sviluppando questa storia e, soprattutto, stai curando l’introspezione dei protagonisti. Tutto è realistico, coerente, per niente affrettato nei passaggi, ma soprattutto è fortemente sentito, sei in grado di raccontare lo stato d’animo di questi ragazzi in maniera compiuta, nitida, ma anche con un garbo che colpisce il lettore, portandolo ad immedesimarsi nelle vicende che sta leggendo.
Davvero complimenti!
Scusa ancora per il ritardo di questa settimana e aspetto con ansia l’aggiornamento!
A presto, Violet :) |