Ritroviamo Camus ancora ridotto male, costretto a letto contro la sua volontà e anche un bel po’ seccato dalla situazione. Il fatto che Elisey si sia preso cura di lui sembra dargli più fastidio che altro, peggiorando il loro rapporto che è già abbastanza complicato.
Isaac gli pone una domanda apparentemente semplice, il significato di una parola, che li porta a parlare del tema della morte. Ho trovato molto bello il discorso di Camus, che spiega la differenza tra i fiori e le montagne, elementi con una forza e una durata diversa. Molto bella la conclusione di diventare montagne per proteggere i fiori, ruolo che vede nei cavalieri.
Molto interessanti anche le riflessioni che, in un secondo tempo, riesce a fare sui fiori, che non gli appaiono più così fragili come un tempo. Ora, dopo tanti anni, l’Aquario è in grado di apprezzarne la forza che si nasconde dietro alla loro delicatezza, che non si vede immediatamente, ma c’è. Questo ci fa capire come sia cambiato, nel tempo.
Descrivi sempre il rapporto tra Camus e Isaac in maniera meravigliosa, il loro affetto reciproco, la capacità di prendersi cura l’uno dell’altro e, soprattutto, il bisogno che hanno l’uno dell’altro.
Per quanto Camus ogni tanto cerchi di ripristinare le distanze tra loro, riportandole più consone ai loro diversi ruoli, rimangono sempre quell’affetto e la complicità che li legano l’un l’altro. Li adoro. ❤
Come adoro il candore con cui Isaac parla di famiglia, facendo capire ad Hyoga che loro tre sono un piccolo nucleo familiare, ed è normale preoccuparsi gli uni per gli altri. Isaac lo ha certamente considerato un fratello da quando ha messo piede nell’isba.
È bello vedere anche il cameratismo che si è formato tra i due bambini che, spontaneamente, si danno man forte l’un l’altro, come adesso, mentre fanno notare al maestro quanto spesso gli abbia parlato della morte. Immaginare la scena e vedere Camus arrossire è troppo divertente. XD
Hyoga è sempre tenerissimo. Sembra di vederlo, mentre parla con Camus senza il coraggio di alzare gli occhi. Tra i due, c’è sempre questa difficoltà di comunicare ma, anche questa volta, vediamo che riescono a capirsi. È bellissimo il momento in cui il piccolo trattiene la mano del maestro, mostrando di avere bisogno di un contatto con lui. Anche Camus, mentre allontana la mano, lo fa con un po’ di fatica.
Ah, non c’è niente da fare. Questi tre li adoro sempre di più! ❤
Spero che le condizioni fisiche di Camus migliorino presto, è davvero troppo inquieto quando è obbligato a rimanere a letto. Sono curiosa di leggere il seguito.
Alla prossima!!! |