Recensioni per
Persa in Oscar
di elenabastet
Cara Elenabastet, che splendido finale hai predisposto e direi che anche la narrazione è stata molto d’impatto. |
Wow, questo capitolo è un doppio colpo di scena! Dopo la cena e la serata conseguente, pare che i Nostri due giovani abbiano chiarito le rispettive posizioni. Non è dato sapere cosa sia accaduto in quella stanza durante la notte, che evidentemente hanno trascorso insieme. I loro occhi brillano di una luce diversa. Forse Caterina è riuscita a modificare un poco le cose, e per una piccola variazione, secondo la teoria dell’effetto farfalla, a cascata altre cose potrebbero cambiare. |
Direi che è stato un convivio davvero particolare, quello a cui ci hai fatto assistere. La cena, che doveva essere per Oscar e Caterina, è stata approntata anche per André che, sulle prime, giunge solo a servire, e solo dopo le insistenze di Oscar prende posto a tavola. Quello che mi ha lasciato piacevolmente stranita è come la conversazione fosse fluida tra loro due, come se non ci fosse un terzo incomodo seduto al tavolo e che ascoltava tutto quel fluire di pensieri. Oscar direi che ha scoperto un poco le carte, affermando di voler unicamente la felicità di André, ma ribadendo, ahimè, il concetto che non possa essere la donna che lui vorrebbe, anche se sa benissimo che lui non farebbe nulla per cambiarla, in quanto dice di amarla per come è sempre stata. Oscar è erroneamente convinta che, diventando un uomo, possa riuscire ad allontanare da sé i sentimenti che la fanno soffrire, mentre purtroppo anche gli uomini, persino quelli più forti e temprati, soffrono, preda delle loro debolezze. André non perdonerà mai se stesso per quello che le ha fatto e glielo ribadisce a più riprese. Ma in questa occasione viene fuori anche quanto lei tenga a lui, come persona e non solo, ritornando proprio con la mente alla scelta di diventare la guardia di Maria Antonietta, ruolo che le avrebbe permesso di continuare ad avere vicino il suo amico di sempre e soprattutto di poter essere più o meno libera di gestire la sua vita, a differenza di tutte le sue sorelle. |
Rieccomi: dopo il colloquio, nel quale Oscar ha praticamente affidato alle mani di Caterina il suo André, la nostra viaggiatrice prova a giocare la carta che ha a sue mani, tentando di riproporre i pensieri che Oscar ha nei confronti del suo amico fraterno. Prova a dirgli quanto lei tenga al suo benessere, ed è convinta che lontano da lei lui possa aspirare ad avere una vita felice e decisamente più completa. Gli confida persino che Oscar le abbia chiesto di prendersi cura di lui, quando lei sarà andata via o avrà assunto il suo nuovo incarico. Certo è una faticaccia convincere qualcuno come André che tra loro esista ancora, nonostante quando accaduto, un filo sottile che li lega indissolubilmente e soprattutto di non aver mai visto due persone così unite, fin tanto da completarsi l’un l’altra. Caterina non può di sicuro rivelare di essere a conoscenza, per altre vie, di quanto successo nelle stanze di Oscar quella maledetta sera. Ma anche André ribatte che l’essere solo amico, fratello di Oscar non gli possa più bastare. Lui è un uomo con degli istinti, che sono malamente esplosi in una serata di rabbia e dolore, e che hanno mostrato la parte peggiore di sé all’unica donna che mai avrebbe voluto far soffrire. L’unica cosa che si arrischia ad affermare Caterina è che anche Oscar non sia propriamente fatta di legno. Decisamente sembra una situazione senza vie di sbocco diverse dall’originale. Ma Caterina vuole assolvere al suo compito, che si è quasi auto imposta, di provare a salvare il salvabile. Chissà se a furia di tentativi, chiacchierate e ascolti da ambo le parti, riuscirà nell’intento? |
Mi è piaciuto particolarmente questo colloquio fra Caterina e Oscar; una conversazione a cuore aperto, durante la quale Oscar un po’ ha scoperto le sue carte, con quella sorta di preoccupazione per il futuro di André, e, soprattutto, ammettendo di essere ben conscia dei sacrifici che lui ha fatto per lei, di quanto sempre si sia prodigato in suo favore, tanto da rinunciare quasi ad avere una vita tutta sua. Questa sua preoccupazione si estende fino al punto di mettere nelle mani della nostra viaggiatrice il futuro di André: lo vuole felice, tranquillo, sereno, e magari vicino a qualcuno che lo possa comprendere. Sta cogliendo l’occasione del cambio di destinazione militare per liberare André dalle catene che lo avevano sempre tenuto avvinto a lei come attendente. |
Nuovamente ciao Elenabastet, ci stiamo avvicinando al punto di non ritorno, quando accadrà l’inevitabile e tutto prenderà il corso triste che ben conosciamo. Ma Caterina sta pensando che, forse, qualcosa si possa fare, prima di arrivare a tutte quelle scene che hanno incrinato un rapporto durato da anni per un singolo atto. |
Ed ecco che le situazioni stanno per avere un cambio di passo deciso. André è preoccupato perché ha compreso che Oscar, andando dalla regina, voglia allontanarsi dal suo incarico presso le guardie reali. Lontano dagli occhi e lontano dal cuore, così lei pensa possa soffrire di meno. D’altra parte, alla regina non ha mai chiesto alcun privilegio e quindi la sovrana cercherà di accontentare questa sua nuova esigenza. La preoccupazione però di André è palpabile, perché lui vorrebbe solo lei fosse felice, forse anche lontano da lui, ma felice. Se questo non è Amore con la maiuscola! |
Certo che all’inizio del capitolo, calandoti nelle vesti di Caterina, hai fatto una bella raffica di domande, alle quali le nostre speranze potrebbero dare delle risposte compiute, poiché da lettrice e amante della storia avrei tanto voluto che le cose si evolvessero in maniera diversa e, forse, non raggiungessero la drammaticità della storia canonica, anche se penso che sia proprio per questa drammaticità che permea un po’ tutto il corso della storia che ancora la ricordiamo, la amiamo, ne scriviamo, cercando il modo, forse, per esorcizzare o sterilizzare, almeno in parte, il dolore inevitabile del finale. |
Interessante come Caterina diventi parte integrante della situazione con questa pseudo intervista che il ladro giornalista Bernard Chatelet vuole fare a lei proprio. Oscar gli ha parlato di lei e da dove viene, suscitando la sua curiosità che pensa di poter saziare con un colloquio un po’ più informale. E devo dire che Caterina tiene il punto ad ogni sua domanda; non si fa certo cogliere in fallo, neanche quando le viene chiesto se sia soddisfatta di essere governata da un sovrano illuminato come Leopoldo II e se, conseguentemente si viva bene nel Granducato di Toscana. A certe domande però Caterina resta leggermente spiazzata, soprattutto quando anche Bernard afferma di essere d’accordo nell’eliminare la tortura e la pena capitale, cosa che il suo amico Robespierre userà indiscriminatamente tra qualche anno insieme ai suoi seguaci facendo scorrere fiumi di sangue per la Francia. Bernard è anche venuto a sapere dei racconti che lei propone ad Oscar e André e persino a Rosalie, diventata ufficialmente la sua fidanzata, e apprezzerebbe veramente tanto che lei li divulgasse niente meno che per il suo giornale e i suoi lettori. |
Caspita Elenabastet, nonostante la nostra viaggiatrice del tempo sia approdata nella loro epoca, sembra che fino ad ora non sia stata in grado di cambiare il destino, il quale forse avrebbe proprio dovuto compiersi come nella storia che tutti conosciamo. |
Certo, Elenabastet, che hai una fantasia che galoppa. In questo mondo alternativo, nel quale stai vivendo la storia della tua eroina preferita, stai mettendo tanta carne al fuoco, riportando alla memoria del lettore serie televisive cult, come cult sono diventati certi concetti, come quello espresso chiaramente in Star Trek, circa il non interferire con le culture che si incontrano durante i loro viaggi interstellari. Già, perché, anche un piccolo cambiamento nel passato potrebbe produrre effetti che non si possono conoscere e tantomeno quantificare. |
Ed ecco che i tanto annunciati arrivi si presentano alla porta di Palazzo, mentre Caterina è intenta a lavorare ai ritratti per Loulou. Inizia a fare la conoscenza con Madame de Jarjayes, che reputa una bella donna, nonostante l’età, ma decisamente un tipo riservato e all’apparenza freddo, pur mantenendo una gentilezza di fondo con sua figlia. Sembra più calorosa con la nipotina, che certamente adora, e persino con la governante, di quanto non lo sia con la figlia. Quest’ultima le presenta Caterina, la quale riceve anche da Madame il viatico per potersi fermare a palazzo, con l’opportunità di ritrarre pure lei e chissà che, durante il tempo della posa, lei non riesca a carpire qualche informazione da quella donna bella ma apparentemente distaccata. Ha appena appreso dalla figlia che la regina sia da poco tornata alla reggia e così anche lei potrà riprendere il suo servizio presso di lei. |
Questa incursione accidentale di Caterina nel mondo di L.O. è sempre più coinvolgente, ed è davvero difficile non partecipare alla vicende dei Nostri, ora che ci si trova a tu per tu con loro. |
Ed ecco che la vita a palazzo prosegue con sempre Fersen tra i piedi e con le sue improvvide frasi, con le quali persevera, non accorgendosi del danno che fa. Oscar continua a masticare amaro. Caterina, intanto, sta continuando la sua attività di pittura e, spesso, viene invitata a partecipare con loro tre a qualche chiacchierata, e lo farebbe di malagrazia per la presenza dello svedese, ma acconsente per dare manforte ad André. Proprio durante uno di questi incontri informali, da una carrozza transitata proprio nei pressi della dimora, partono alcuni spari che colpiscono fortunatamente solo la finestra e nessuno dei presenti: solo André viene colpito dai vetri infranti e subito Oscar si precipita su di lui per sincerarsi delle sue condizioni. Fersen è basito nel sapere che fatti del genere capitino sovente ultimamente. Ed è per questo che Oscar e André si avventurano con lui, in incognito, nelle strade di Parigi per avvertire il sentore di quanto sta accadendo. Fersen decide finalmente di tornarsene in uno dei suoi palazzi, di andare al Trianon e convincere la regina a tornare a riprendere la sua vita ufficiale a corte. Tutto sembra deciso: Oscar la scorterà, ma proprio in quel frangente il convoglio viene attaccato, tra l’incredulità di Oscar che, affannata e arrabbiata, dopo l’agguato, torna a casa e si rinchiude nel suo mutismo. |
E così quello che era accaduto nella storia originale si sta nuovamente verificando anche in questo universo alternativo: Oscar completamente presa dalla sorpresa di riavere Fersen sano e salvo, dimentica tutto e tutti, lasciando sia Caterina, ma soprattutto André, di sasso. Quest’ultimo fa come al solito, buon viso a cattivo gioco e Caterina comprende quanto gli costi cercare di essere colloquiale per fare un piacere ad Oscar. Oscar che è sempre nei suoi pensieri e, anche in questa situazione pesante per lui, la asseconda. La generosità di Oscar non conosce confini e così invita il conte a fermarsi da loro tutto il tempo che riterrà opportuno, intanto potrà ragguagliarli sulle vicende americane che lo hanno visto protagonista. Nello sguardo del conte è innegabile poter ancora vedere dolore, malinconia, i fatti della guerra devono averlo segnato profondamente. Assume un’aria affascinante per questo suo aspetto, anche se però André non ha nulla da invidiargli: lui è passione, fuoco, sensualità, mentre il conte appare freddo e distaccato anche se estremamente educato. La cena alla quale anche Caterina è costretta, suo malgrado, a partecipare, non fosse altro per dare man forte ad un André provato da quell’improvvisata, si svolge in tranquillità. Viene anche presentata al bel conte svedese come una protetta di Oscar, che sta facendo dipinti per la sua famiglia. |