Recensioni per
Una scatola color carta da zucchero
di settembre17

Questa storia ha ottenuto 123 recensioni.
Positive : 123
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
20/03/24, ore 20:53

Bella. Bella. Bella. L'ho riletta a distanza di tempo e mi è piaciuta ancora di più.... Complimenti

Recensore Veterano
08/02/22, ore 18:29

Delicata e dolcissima, la scatola è il filo conduttore della storia ma loro due sono unici , grazie

Recensore Veterano
07/02/22, ore 19:50

Buonasera Settembre,
che giornata campale per la caparbia Oscar. In un solo giorno regola i conti con tutti gli uomini della sua vita.

All’alba  ingaggia un duello in punta di fioretto con il padre e lo vince agilmente, senza che il generale possa sentirsi umiliato per la sconfitta, giacché in fondo anche il padre “Non sapeva se essere più furioso o più ammirato”: la virtù filiale è anche merito suo.

Al mattino affronta impietosa il povero Girodelle. Anche lui deve abbandonare le armi, se non altro proprio per amor suo. Certo che paragonare l’attesa alla “impazienza di chi legge l’ultima riga di un libro poco interessante per poi chiudere la quarta di copertina una volta per tutte” è spietatamente  crudele (con mia grande ammirazione). Naturalmente Girodelle non si smentisce e non smentisce le parole di Oscar al padre: quindi obbedisce (ipse dixet “Farmi obbedire da lui in questi anni è stato molto facile, lo riconosco”).

A mezzogiorno passa in Caserma per il suo nuovo incarico di Comandante dei Soldati della Guardia.

Al pomeriggio regola i conti pure con Fersen: “Un tempo sono stata innamorata di Fersen…”
. ma ora… non me lo ricordo più… non me lo ricordo più.”


Alla sera fa i conti con André: scopre che si è arruolato ma lui (che non obbedisce!) non intende cambiare idea. E soprattutto lei lo ama. Ed André lo capisce senza bisogno di parole.
Le ha portato in dono la Normandia e mai dono fu più bello.

La notte...possiamo solo immaginarla, come nel bellissimo disegno di Galla!

Grazie Settembre per questa bellissima storia (scritta e descritta con uno stile ineguagliabile),  che conserverò nel cuore!
(Recensione modificata il 07/02/2022 - 08:23 pm)

Recensore Master
06/02/22, ore 11:47

Ciao settembre17. Un capitolo finale che mi è piaciuto dove è emblematica la Normandia di Oscar e André. Ho letto con interesse tutti i momenti della giornata nel crescendo del loro rapporto con un disegno stupendo a chiusura che mi ha fatta immergere ancora di più nell'atmosfera. Ho riflettuto riguardo quanto scritto nelle note, che André e Oscar comunicano più con gli sguardi e con i gesti che con le parole. Grazie per le emozioni. Un piacevole viaggio che abbiamo fatto insieme. Un caro saluto.
(Recensione modificata il 06/02/2022 - 11:50 am)

Recensore Master
06/02/22, ore 09:30

Eh no!!! Mia cara Settembre, no!!
Devo rimproverarti. Mi spiace.
Non puoi chiudere così e lasciarci orfani di questa bellissima storia.
Voglio dire: e adesso?
Dopo questa splendida notte di passione, vuoi lasciarci così senza farci sapere?
André andrà in quella baracca sporca, puzzolente e pulciosa a fare le ronde notturne?
Moriranno all'alba della rivoluzione?
Mi sembra che Oscar non fosse contenta dell'arruolamento di André. Chissà che non ci faccia un pensierino sopra...
Tutto questo per dirti che mi piace molto come scrivi e come costruisci la trama.
Un grazie davvero.
E complimenti a Galla che ha reso benissimo visivamente quel bacio che tu hai sapientemente descritto

Recensore Junior
06/02/22, ore 00:07

Cara Settembre
È con un velo di malinconia e una profonda gratitudine che ti racconto le emozioni che le tue parole mi hanno regalato.

Lo scontro verbale tra Oscar e suo padre è un gioiellino che condensa tutta la grandezza del suo personaggio con la profondità e la maturità che ha saputo donarle la tua penna. Oscar non ha paura di giocare a carte scoperte. Non sono la rabbia e la paura a governare le sue reazioni. Il suo rifiuto non è dettato solo dalla frustrazione di sentirsi un possedimento paterno da amministrare al meglio per il bene della famiglia, poco importa se per trent’anni le è stato imposto di vivere da uomo e ora le si chiede di diventare improvvisamente una donna e una moglie sottomessa. Il suo orgoglio, la libertà che la sua vita da militare le hanno consentito sono finalmente armi al servizio della sua volontà. Perché ora lei sa cosa vuole e soprattutto chi vuole. E non è più disposta a cedere un millimetro.
Il resto del racconto è semplicemente poesia. Mi ha lasciato con la sensazione di quelle giornate in cui non succede nulla di particolare ma vai a dormire con la consapevolezza che è stato tutto perfetto. Perché l’incanto è dentro di noi e lo trasferiamo ad ogni gesto vissuto.
Oscar e Andre’ non hanno avuto bisogno di chiarimenti. Lei non comanda più, chiede con dolcezza. Il suo essere leggera e lieta, valgono per Andre’ più di mille parole. La cavalcata, il cafe’ Procope, la sosta al lago: scene di una vita normale, dove la reciproca presenza diventa il valore aggiunto da non dare mai per scontato.
Ed infine l’incanto dell’ultimo periodo, costruito in modo da lasciare emotivamente senza fiato e che si chiude con un’immagine di rara dolcezza dove due mani che racchiudono il volto dell’amato sono l’essenza dell’appartenenza di queste sue anime.
Non so dirti nient’altro. Solo grazie.
O forse sì. In effetti ho un’ultima cosa da chiederti.
Com’era la Normandia? Per me è una terra speciale perché mi ricorderà sempre il racconto che per primo mi ha fatto innamorare della tua penna.

E grazie anche a Galla, perché il suo dono si fa dono alle autrici e a noi lettori.
(Recensione modificata il 06/02/2022 - 09:34 am)

Recensore Master
05/02/22, ore 23:55

Cara Sett, che dire! Sono senza parole. Tutto perfetto, calibrato. Hai inserito nella tua storia immagini nuove eppure così credibili, hai ripreso frasi come quel "Fa come ti pare" dandogli un'accezione completamente diversa rispetto all'originale; hai rimescolato le carte nel colloquio col generale, a proposito del matrimonio, e ne esce una donna che non è determinata a vivere come un uomo, ma a vivere come ritiene la farà felice.
E come te, anch'io penso che i dialoghi tra loro non fossero particolarmente articolati, si parlavano con gli occhi, coi respiri. E' la magia del loro rapporto.
Hai forzato i tempi, rispetto alla trama originale, in un modo talmente credibile, cosa non facile. Hai descritto la loro unione come mai nessuno prima! Il disegno di Galla è stupendo (questo sì che è un bacio!).
Spero tornerete entrambe, molto presto, su questi schermi :-))

Nuovo recensore
05/02/22, ore 23:04

Ciao Settembre, sei riuscita nel tuo intento, non preoccuparti. I tuoi Oscar e André hanno saputo comunicare benissimo con sguardi e gesti. Cosa difficilissima in un racconto.
Una ff bellissima, che avrei voluto commentare fin dal primo capitolo, ma come sempre vado di fretta e ti lascio solo nel finale i miei apprezzamenti. Sappi, però, che l'avevo inserita tra le mie storie preferite quasi subito, oramai vado sulla fiducia!!!
Hai saputo creare una forte tensione emotiva, e lasciarci ogni volta col fiato sospeso... e ora? Ora mi mancheranno i tuoi personaggi.
Aspetto altre storie tue.
Grazie per averci emozionato.

Recensore Veterano
05/02/22, ore 13:08

Quest'ultimo capitolo mi ha suscitato talmente tante emozioni che non so bene da dove cominciare. Quello che si respira è "profumo di libertà": già all'alba nel duello verbale con il Generale, la voglia di sentirlo, quel profumo, è la mossa vincente. Lo si sente al mattino, nonostante i "paletti" che la governante cerca di tenere in piedi strenuamente e senza successo. E qui inizia a percepirlo anche Andrè grazie alla semplice richiesta della cavalcata verso Parigi.
E poi pervade l'aria, come il vento di primavera, quando inizi a sentire che l'aria è leggera e ti viene voglia di togliere gli indumenti pesanti e di ridere. E lei è meravigliosa per la leggerezza che dimostra, per questo amore che le fa fare cose che prima non si era mai concessa e che li fa galleggiare a due metri dal suolo, entrambi. Perchè se vola lei, vola anche lui. Fino alla fine, quando cade anche l'ultima barriera con quel “Fa’ come ti pare, Grandier”...vivi la tua vita come vuoi, basta che non mi lasci sola!
Cara amica mia, hai concluso in modo superbo questa storia che già so mi mancherà. Ma ne arriveranno altre no?
Sì, bisognerà proprio pensarci ;)
A presto!
PS: dimenticavo i complimenti a Galla. Fantastica, come sempre!
(Recensione modificata il 05/02/2022 - 03:27 pm)

Nuovo recensore
05/02/22, ore 12:17

Semplicemente fantastica questa conclusione...mamma mia!!!!! Grazie per aver reso giustizia al loro amore! Intenso e travolgente!

Recensore Master
05/02/22, ore 03:27

Ciao carissima, Settembre e grazie prima di ogni cosa: grazie perché questa storia è stata splendida e mi ha lasciato il cuore grondante d'emozione, che meraviglia davvero e il bello è che le parole non bastano neanche lontanamente.
Con questa storia mi hai creato una dipendenza e sebbene sia arrivata all'ultimo credo ne sentirò una persistente mancanza, mi riservo un ritorno di tanto in tanto per farmi accogliere dalla tua narrazione così densa di sentimento e dai suoi toni carezzevoli.
Questo epilogo è stato perfetto e ho adorato il confronto tra Oscar e il Generale, credo sia assolutamente da loro interloquire come se si stessero battendo e mi ha fatto sorridere leggere come lei alla fine sia stata smascherata: in questo frangente qui, proprio in questo, mi è parso di vedere un effettivo confronto padre-figlia e ti ringrazio perché leggerne, spogliati dalle rigide caratteristiche militari, non è cosa che accade spesso.
Altra cosa veramente meravigliosa è la graduale messa a nudo di sentimenti che entrambi temono nel dubbio della risposta dell'altro, mi è piaciuto tantissimo leggere della cavalcata e hai ricordato benissimo un momento che, di fatto, nell'anime non accade per davvero e questo è un regalo vero e proprio per noi lettori, oltre che un grandioso esempio della cura e l'amore che hai dedicato all'intera storia.
L'incredulità di André, davanti ad una Oscar così accogliente e distesa, è tenerissima e perfettamente caratterizzata; parimenti lo è il dubbio che si insinua nella mente di lei, dubbio dettato dal voler dare ad André ben più del ruolo di Jacquerelle perché lei sa e ha sempre saputo quanto l'amato valesse. I loro momenti al Procope sono un qualcosa che riesco tranquillamente ad immaginare ed è una scelta emblematica del cambiamento che ti eri prefissata - e che hai esplicato egregiamente- quella di godersi con caffè e gelato un momento di reciproca e velata contemplazione. Mi ha molto colpita infatti ripensare al vino e alla tristezza che spesso abbiamo visto cuciti su Oscar, la tua delicata attenzione e l'aver voluto sceglierlo come elemento dimostrativo mi porta ad inchinarmi a cotanta bravura.
Lo spostarsi verso il teatro della loro infanzia è stato un altro momento pregno d'intensità e io ancora sorrido rileggendo di lei in apprensione per l'occhio di André e di lui che, a sua volta, vuole che lei riposi e resta in bilico -verbalmente- tra ciò che può, ciò che dice e quello che sente premere per esser detto.
Infine, ma non per ultimo, la Normandia che trasla nella scatola carta da zucchero e la maschera che brucia sono atti evocativi di un simbolismo colmo di promesse future e gioie che non aspettano che essere colte; questo non perché la Rivoluzione non sia importante, anzi, ma insieme possono affrontare tutto, perché hanno qualcuno che amano e che li ricambia: qualcuno in cui scorgersi e riconoscersi e con cui sentirsi completi.
Il mio unico rammarico è aver tardato un po' ma sappi che questa bellezza è finita tra le storie preferite: sei veramente bravissima! E, come ti ho detto, non esiterò a tornare e leggerò più che volentieri tutto ciò sentirai di voler pubblicare. Infine, giuro che stavolta ho finito davvero, complimenti all'autrice per il disegno: è una meraviglia!
Alla prossima,
A.

Recensore Veterano
05/02/22, ore 03:22

Questo capitolo è la degna conclusione di una storia che ci ha conquistato, senza mai perdere di interesse neanche per un istante. E proprio perché è un racconto così coeso, così equilibrato, così perfettamente conchiuso, è difficile congedarsene.
Ho espresso altre volte l'opinione che un certo tipo di personaggi, per le loro caratteristiche, abbiano la forza e la capacità di vivere di vita propria, nell'immaginazione e nel cuore di chi li ama, in modo più persistente, più tenace, più potente dell'intenzione stessa di chi li ha creati. Per questo possono rinascere vivi e veri ogni volta che chi li ama riesce ad evocarli. E tutte le volte è una magia.
Il modo in cui questo racconto "ristruttura" il missing moment successivo alle lacrime di André ed alle parole "Oscar ti prego non ti sposare" (uno dei più amati e dei più fortemente ispiranti) è di quelli che lasciano il segno grazie ad una sobrietà che si fa emozione pura e che non ha bisogno di forzare o di aggiungere nulla alla scarna essenzialità di ciò che potrebbe, del tutto verosimilmente, essere accaduto.
Tutto il racconto in generale non ha mai bisogno bisogno di caricare o di forzare le situazioni per essere emozionante. Che non è una cosa comune. Tutto il racconto esalta inoltre due delle caratteristiche fondamentali della storia originale, cioè da un lato dà voce al "non detto", vera cifra dell'anime, decodificando i pensieri più intimi dei protagonisti, mentre dall'altro non toglie spazio all' evocazione ed all'allusione. Alla reticenza.
Lo scontro che vede misurarsi in campo aperto due grandi strateghi, che si temono proprio perché si rispettano reciprocamente, è spettacolare. La manovra vincente e la stoccata finale “Padre, in più di trent’anni l’ultima cosa di cui vi siete occupato è stata la mia vita personale. Che cosa ho fatto, che cosa ho provato, se ho conosciuto l’amore… questi argomenti fanno arrossire me come figlia e, credo, anche voi come padre. Lasciate stare la mia vita privata come avete sempre fatto. La mia vita pubblica sarà al comando dei soldati della Guardia, come vuole la nostra Regina, e al servizio della Francia.” sono senza prezzo.
Un'autentica perla è poi la sosta al laghetto, il luogo mitico in cui tutto ha avuto inizio. Un cerchio che si chiude.
Nello stesso modo chiude il cerchio l'accenno, ricco di sottintesi, al nuovo utilizzo che avrà la scatola color carta da zucchero, poiché davvero certe cose non finiscono, ma semplicemente si evolvono.
La ritrovata "leggerezza" dei loro gesti e del loro modo di rapportarsi reciprocamente, è ammaliante.
E se tutto questo non bastasse ancora e nell'improbabile ipotesi che il lettore non avesse ancora deposto le armi e non avesse abbassato il ponte levatoio, dovrebbe capitolare comunque di fronte ad una chiusura che, con una delicatezza non comune, tratteggia per noi l'incanto di ciò che tanto più efficacemente possiamo esprimere quanto più riusciamo ad osservarlo in scorcio.
Difficile da eguagliare. Indimenticabile.
Grazie.
Complimenti a Galla! Ho molto apprezzato.
Octave
(Recensione modificata il 05/02/2022 - 10:16 am)

Nuovo recensore
05/02/22, ore 00:02

Wow, che bella questa tua rivisitazione dell'episodio cruciale dell'anime! L'ho letta appassionandomi capitolo dopo capitolo, ho apprezzato il modo con cui hai reso i caratteri dei nostri beniamini, fedeli all'originale, con una ricca profondità interiore. Ci hai dato modo di vedere il percorso con cui Oscar giunge alla consapevolezza di amare il compagno-amico di una vita: la sua mancanza la fa riflettere e le fa scoprire il reale sentimento che la lega a lui, ed è proprio bella questa Oscar di quest'ultimo capitolo, così volitiva e determinata nel reclamare per sé l'uomo che ama. Anche nel tratteggiare Andrè sei stata insuperabile per come sei riuscita ad eliminare quella fase di abbruttimento alcolico post strappo, facendogli fare un percorso diverso, sicuramente più 'sobrio' 😉, ma da cui viene fuori un uomo profondamente pentito del gesto inconsulto compiuto, ma dal carattere solido, determinato a superare quel momento di fragilità e a dimostrare di saper rimanere fedele al suo sentimento, pur limiti imposti dal suo rango, così che gli riesce difficile interpretare gli indizi di un cambiamento in Oscar nei suoi riguardi, anche se decide di godersi quei momenti di 'armonia assoluta ' senza porsi tante domande. E poi quel dono con i profumi della Normandia... È un vero peccato che questa tua narrazione sia giunta a conclusione, mi ha fatto trascorrere delle ore piacevoli, mi auguro che tornerai presto a deliziarci con qualche nuovo scritto. Intanto ancora complimenti.

Recensore Veterano
04/02/22, ore 23:29

Oh, Settembre! Mi hai inondata di mille emozioni che non riesco neanche a descrivere! Un finale che scioglie il cuore e lascia sensazioni meravigliose.
Un capitolo dove entrambi sprigionano una dolcezza immensa che non ho potuto fare a meno di leggere con un sorriso stampato in faccia e gli occhi a cuoricino 😍
Ho capito solo all’ultima riga che la storia era conclusa davvero e come ho già scritto nella precedente recensione, mi mancherà tanto. Davvero tanto!!
Grazie davvero
(Recensione modificata il 04/02/2022 - 11:33 pm)

Recensore Veterano
04/02/22, ore 23:11

Mia Carissima Settembre,
Con questo finale così romantico mi hai fatto “sciogliere” (come il gelato di Oscar al Cafe’ Procope) dall’inizio alla fine! Davvero, non c’è stato un momento in cui non abbia sospirato!
Bellissima la 'battaglia' iniziale, in punta di fioretto, nello studio del Generalissimo che, da militare rodato qual è, pensa sempre in maniera tattica e strategica; ma la figlia, sua degna erede, non è da meno e non gli risparmia un colpo (magari avessero tutto questo fuoco anche i suoi sottoposti!).
Il Generale e la Nonna non sono per niente stupidi, hanno intuito più di quello che danno normalmente a vedere ("non suonava il pianoforte da un mese!"), ma, a un certo punto, non possono fare altro che rassegnarsi e...meno male!
Oscar e Andre’ trascorrono insieme una giornata stupenda in ogni suo momento: lei, per la prima volta, lo interroga esplicitamente sui suoi desideri (come se dovesse chiedere!). “Hai voglia di venire a Parigi con me?””Portami al Cafe’ Procope a mangiare un gelato”!
Al Cafe’ Procope sembrano già una coppia di fidanzati durante una delle loro uscite…davvero deliziosi!
Così come è stupenda la loro sosta vicino al laghetto, dove Oscar “riposa gli occhi”, ma Andre’, oltre a raccontare della Normandia, parla anche dei suoi problemi all'occhio destro, credendo di non essere ascoltato (e sembra già saper gestire la situazione: che sollievo per noi e per Oscar!).
Magnifiche e azzeccatissime le metafore del libro 'poco interessante' (povero Giro'!) e del volo dell’ape sulla corolla del fiore. E vogliamo parlare poi della cassetta di champagne (un richiamo implicito ai tappi di sughero?) contenete la loro Normandia? Che gesto romantico! E che bella idea trasferire il tutto nella famosa scatola color carta da zucchero!
Ma adesso non c’è tempo, e i nostri si sono finalmente dichiarati e questa nuova vita insieme deve essere assaporata subito, come la più succosa e irresistibile delle mele! Il loro bacio e le reciproche carezze non sono altro che il preludio, divinamente narrato, della loro prima e indimenticabile notte insieme.
Non potevi regalarci un finale migliore, davvero! Anche se sono già consapevole del fatto che questa storia mi mancherà terribilmente.
Il disegno non è altro che un ornamento a un’opera che era già magnifica di suo. Perciò sono io a essere onoratissima di aver potuto contribuire, seppur in minima parte, a questo capolavoro!
Grazie per questo splendido viaggio e un buonissimo weekend, carissima. 
Un caloroso abbraccio, tua G.

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