Recensioni per
Horror vacui
di Ingridark

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
29/03/22, ore 14:55

Carissima Ingry,
non ricordo se mi era mai capitato di recensire qualcosa di tuo! Comunque sia, sono contentissima di essere capitata di fronte a questa poesia :D :D :D Bilbo e Fenice hanno già fatto un'analisi eccellente dello stile e degli scopi della poesia <3 <3 <3 io mi accodo solamente e umilmente dicendoti che hai colto perfettamente il senso della paura del vuoto, dapprima con uno stile monotono e martellante....poi sempre più facendo sfociare la paura dell'immensità incomprensibile del Mondo...bisognerebbe imparare, però, che è proprio nel Vuoto che risiede la potenza di tutte le nostre energie vitali :') :') :') ***§§§***§§§***§§§***§§§
un superbacione *SMAAAAACK* ;o ;o ;o a presto!!!! <3 <3 <3 <3 <3

Recensore Master
25/03/22, ore 16:24

Ciao Ingridark,
potentissima questa tua ultima poesia, che si fa strada, in maniera decisa, nella mente del lettore, il quale è quasi costretto a guardarsi ben dentro e in profondità, indotto dai pensieri che tu, abilmente, hai messo nero su bianco, favorendo così quel cambio di prospettiva che fa volgere lo sguardo da ciò che ci attornia a quello che dentro di noi sentiamo e proviamo.
Come non ritrovarsi in quel tentativo di colmare, con qualsiasi cosa a disposizione, i vuoti che si aprono come voragini nell’animo, perché privati di tutto ciò che pulsa di vita, fino a giungere alla contemplazione silenziosa del nostro io più profondo ma che si scontra inevitabilmente sia con le nostre emozioni che con le nostre paure più recondite.
Uno scritto che invita indubbiamente alla riflessione.
Grazie per averlo voluto condividere con noi.
Un caro saluto.

Recensore Master
25/03/22, ore 07:25

Cara Ingridark, sei riuscita a scrivere, al contrario dell'argomento trattato, una poesia piena.

Piena di bellezza.
Quasi come un metronomo il titolo, il primo verso, l'ultimo verso, il verso interno ("Il vuoto") separato ed evidenziato.
Martellante ("Di… Di… Di…", "Ogni… Ogni… Ogni…") la prima parte. Trasposizione a parole di quel tipo di arte pittorica (chiamata appunto "horror vacui") che sente il bisogno di riempire di dettagli, di non lasciare nessuna parte vuota di tela.
Poi, l'ultimo "Terrificante" fa da ponte tra prima e seconda parte.
Qui cambia leggermente lo stile. Verso la fine compaiono due virgole, e un verso che inizia con la minuscola.

Piena di meditazione.
Ancora una volta - nella seconda parte - affronti il processo doloroso - ma indispensabile per sopravvivere - di scavarsi dentro.
Passi dal contenitore, l'Io, al contenuto, l'anima. Occorre sentire il bisogno di depauperare l'Io di tutto ciò che sta fuori - Facebook, Tg, e altri mondi virtuali - e affrontare ciò che sta dentro.
Qui la cenofobia, la paura del vuoto, diviene agorafobia, paura dello spazio ("immensità della mente") o l'opposta claustrofobia, non riuscire a farsi spazio fra i "ricordi che inseguono".
Ma è solo con la meditazione che si vince la paura e si fa posto per la sua antitesi, l'amore. Di sè, del Creato.

Grazie della condivisione. Un abbraccio.