Recensioni per
Animali e forniture elettriche
di theGan

Questa storia ha ottenuto 13 recensioni.
Positive : 13
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
13/08/23, ore 11:30

Interessante questo ritratto di Tsubasa. Io non l'ho mai amato, né da bambina, né da adulta. Non l'ho mai considerato strano però, né uno svitato. Solo un ragazzino che è nato con una passione, e che ha fatto di tutto per preservarla, infischiandosene giustamente del giudizio degli altri. Non è mai stato solo:aveva l'affetto dei genitori, e il suo amico pallone, e questo gli bastava.
La disputa del campetto, l'ho sempre ritenuta una cosa ridicola:primo, era un campo comunale, quindi, era a disposizione di tutti. Secondo,Tsubasa ha ragione:Nankatsu e Shutetsu, potevano mettersi d'accordo, o lo usavano insieme, o facevano a turni.

Recensore Junior
02/02/23, ore 17:27

Tsubasa-delfino e Genzo -orca assassina che giocano insieme ...io mi commuovo e piango. Bellissimi questi approfondimenti psicologici su scene madri del manga

Recensore Master
12/04/22, ore 07:04

Che dire? Tsubasa è decisamente fissato con il pallone ed è in effetti un solitario, anche se lui non se ne rende conto. Curiosamente è l’esatto opposto di Taro, che sarebbe un solitario giocoforza, na che trova il modo di farsi degli amici ovunque vada. Tsubasa è stanziale ma anche isolato in ragione del suo interesse eccessivo per il calcio.
Anche Genzo è un solittario, na di tipo diverso: lui lo è perché molto più avanti degli altri calcisticamente parlando, ma anche perché separato dal resto del mondo da quella condizione sociale che fa di lui un corpo estraneo. Solo i compagni di squadra sembrano avere rapporti con lui.
L’incontro tra due solitudini - perché questo è in realtà -, è eclatante.
Il tuo Tsubasa è particolarmente schematico, quasi asociale, e anche questo in qualche modo è un elemento che lo accomuba a Genzo, anche se sono due modi diversi di essere fuori dagli schemi.
Il calcio, che in pratica ha isolato Tsubasa, paradossalmente sarà l’elemento catalizzatore che lo porterà a integrarsi nel mondo reale.
Interessante il suo modo di vedere le cose, traslato alla fauna marina che lo porta a vedere le relazioni sociali come una serie di scontri dove il più forte mangia il più deboole (Genzo è un’orca assassina). Questo paradossalmente è un modo di vedere le cose mokto più adulto rispetto alla sua età infantile, anche se espresso in modo molto semplice.
Hai tratteggiato uno Tsubasa molto interessante perché hai messo in luce il suo essere un po’ psicotico (quella del pallone è in effetti una fissazione portata all’estremo tipica di un problema mentale).
Concordo con te che Ryo, come anche altri nel manga, a partire da Yuzo, è un ragazzo normale, ed è cisa buona trovare anche persone normali in mezzo a questa gallerua di superuomini.
Attendo la prossima con curiosità, proprio perché parla di qualcuno di normale.

Recensore Master
07/04/22, ore 18:19

Ciao!
Mi piace leggere avvenimenti raccontati nel manga (o nell'anime) ma con degli approfondimenti introspettivi (ci sto provando anch'io).
Questa scena che hai scelto per cominciare è iconica. Il paragone tra Wakabayashi e l'orca assassina e Tsubasa e il delfino mi piace moltissimo, come mi è piaciuta la caratterizzazione di Tsubasa un po' suonato...
Personalmente da questa scena in poi fino all'apice della sfida Shutetsu - Nankatsu avevo cominciato a detestare Wakabayashi, lo trovavo irritante, arrogante, privilegiato, insomma assolutamente detestabile. Poi però ha cominciato a guadagnare qualche punto, diciamo che si sta guadagnando anche la mia stima.
Sono molto curiosa di leggere la seconda parte.