Ciao Sofifi! ^^
Ho iniziato finalemnte a recuperare anche io le storie partecipanti alla categoria miglior primo piano, e dunque eccomi qui!
Inizio subito con il dirti che ho amato il tuo stile di scrittura - così diretto, duro, sprezzante e doloroso - e che la tua storia mi ha davvero saputo regalare moltissime emozioni. Anche l'ambientazione da te scelta - Torino - mi è piaciuta tantissimo: credo dipenda molto dal mio vissuto personale, ma quando i protagonisti delle storie sono giovani italiani che vivono in Italia, riesco sempre meglio non soltanto a immergermi nel loro mondo (nella loro geografia) ma anche a immedersimarmi di più in determinate situazioni.
Ho letto molte storie di ragazzi americani che frequentano college chissà dove che mi hanno sempre lasciato alquanto indiferrente, mentre le storie come la tua invece (anche, ripeto, grazie al tuo bellissimo stile di scrittura) hanno una capacità di catturarmi unica e per quetso è stato molto bello e profondo, per me, ritrovarmi di notte, sola con il tuo Andrea, a riflettere e imprecare e delirare perchè siamo tutti un po' spezzazi dentro da qualcosa o da qualcuno.
Il dolore di Andrea è così tangibile nel testo da lasciarti con un nodo in gola, e il suo ultimo incontro con Susanna mi ha davvero messo i brividi.
Per entrambi, le campane sono come il canto mortale di una sirena, e invece di soccombere a essa, i due ragazzi - così soli e uniti dal medesimo lutto - preferiscono invece sprofondore l'uno nell'altro.
Susanna dice ad Andrea di "restare" con lei per non cedere al canto del Po, chissà cosa deciderà di fare allora lui. Chissa che cosa avrebbe davvero pensato Simone.
Questi ragazzi che hai descritto mi sono piaciuti tanto! Di sicuro sono super curiosa di sapere di più su di loro (infatti, mi sono andata a leggere la prima one-shot ed è stata una lettura magnifica!!!), soprattutto, mi piecerebbe leggere di Laura.
Davvero tantissimi complimenti per questo tuo scritto, Sofifi!
In bocca al lupo per gli Oscar,
BellaLuna 

Ciao :) Scusami se arrivo in ritardo, ti avevo promesso che la recensione sarebbe arrivata al massimo entro ieri, comunque finalmente ce l'ho fatta! Voglio partire dicendoti che alla fine della lettura avevo le lacrime agli occhi. Non ho ancora letto le altre OS di questa raccolta quindi non posso dire di conoscere bene questi personaggi, i loro background e le loro dinamiche ma questo non mi ha impedito di provare un enorme coinvolgimento emotivo e di "sentire" letteralmente le parole di questa storia sulla mia pelle. Non solo descrivi uno stato d'animo universale nel quale ognuno a modo suo può rispecchiarsi e riconoscersi, hai anche adottato uno stile perfetto per una storia di genere introspettivo. Mi sono piaciute moltissimo le varie espressioni e descrizioni attraverso le quali emergono i pensieri e le emozioni del protagonista, le ho trovate evocative e a tratti poetiche, senza mai cadere nell'artificio e nell'eccesso, nel voler trovare la parola altisonante e complicata a tutti i costi. (La mia preferita probabilmente è questa: I primi don mi ammaliano sulla sponda, sussurrano giù, giù, giù.) Anche i termini "coloriti" non risultano fuori luogo, li ho trovati ben amalgamati al tono generale della storia e soprattutto credibili ed efficaci nell'esprimere lo stato d'animo di Andrea. Insomma, la tua storia funziona davvero bene e mi è piaciuta da morire! Sono contenta di aver partecipato a questo scambio e spero di poter tornare presto sul tuo profilo per leggere e recensire gli altri capitoli di questa raccolta perché mi hai incuriosita molto. A presto! (PS: Scusami se il testo della recensione uscirà tutto attaccato, purtroppo sono costretta a scrivere dal telefono e anche se vado a capo al momento della pubblicazione il testo esce sempre così!)

Ciao!
Io come sempre in questo periodo vivo costantemente dilaniata dal dilemma "non voglio recensire ora perché non ho abbastanza tempo per lasciare un commento come si deve e come vorrei" e "se non recensisco ora, chissà quando ritroverò il tempo per farlo". E alla fine, come sempre, vince la seconda opzione, anche se un po' continuo a sentirmi in colpa.
Però, insomma, sono stata davvero felice di trovare un aggiornamento per questa storia: avevo molto apprezzato il primo capitolo (che ora ho riletto per rinfrescarmi la memoria, e ho di nuovo apprezzato), e mi è piaciuto molto come hai proseguito questa elaboraizone del lutto (che per ora elaborazione prorpio non è) che emerge tutta da un continuo flusso di coscienza di un protagonista che non fa sconti al lettore. Non c'è contestualizzazione, il lettore si trova da subito scaraventato in una situazione dolorosissima e deve districarsi da solo in questa interpretazione, ma è una cosa che, se ben gestita, già in generale io apprezzo molto, e ancora di più la apprezzo quando si tratta, come in questo caso, di una storia che tratta temi complessi e delicatissimi, che per loro natura sono eventi sconvolgenti, che stravolgono e tolgono ogni punto di riferimento.
Ecco, tutto il dolore, la confusione, la disperazione del protagonista emergono in maniera straziante, qui, con una forza emotiva grandissima che al lettore arriva, arriva tutta. È un dolore "sporco", che si tinge di rabbia e accusa, che è un po' mescolato alla follia, non c'è lucidità in questo dolore, e credo che davvero sia giusto così. Non poteva essere altrimenti, e mi piace davvero tanto tutto questo dialogo interiore che disegna le mappe di una città e di una storia.
Insomma, spero che questo commento abbia un minimo di senso, e che si capisca almeno quanto io abbia apprezzato questa storia!
Complimenti, e a presto!