Recensioni per
Nulla più aveva senso
di paige95

Questa storia ha ottenuto 29 recensioni.
Positive : 29
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
20/06/23, ore 19:05

Carissima^^
Bentornata! Sono davvero contenta di trovare questo tuo aggiornamento ❤️❤️
Mi dispiace che tu abbia passato un brutto periodo e spero che ora tu stia meglio. Credo che scrivere possa essere d'aiuto in momenti di difficoltà, quindi spero che con questo racconto, nonostante le tematiche delicate, ti sia stato possibile trovare almeno un po' di serenità dedicandoti a qualcosa che ami e che ti sta a cuore.
Voglio che tu sappia che qui troverai sempre il mio sincero supporto ❤️❤️❤️

Per prima cosa ti devo fare i complimenti per l'approfondimento storico, si nota un gran lavoro di ricerca, oltre alla passione per la storia di questa famiglia e alla tua profonda sensibilità nel trattare gli aspetti più intimi di questi personaggi. Attraverso le tue parole non vengono descritti solo grandi personaggi storici, ma soprattutto emerge il loro essere semplici persone, con fragilità e difetti, sentimenti e desideri che vanno oltre alla loro figura ritratta nei libri di storia. La psicologia dei tuoi personaggi è sempre analizzata nel profondo, così che il lettore possa provare empatia nei loro confronti. Con i tuoi ritratti riesci a farci sentire vicino alla più umana sofferenza di personaggi che difficilmente potremmo ritenere simili a noi (nulla è più inarrivabile di un'imperatrice d'altri tempi), eppure tu ci ricordi sempre che l'Umanità è qualcosa di sempre presente, indipendentemente dal luogo, dal tempo e dallo stato sociale.

La prima parte è dedicata a Sissi che si trova al capezzale del padre. Da quel che ci mostri quest'uomo è sempre stato una figura positiva nella vita della principessa, per quanto severo, ha sempre avuto a cuore il bene della figlia e il suo unico pensiero è stato proteggerla.
Anche il triste evento di Richard è prova dell'affetto che Max provava per la figlia, riteneva di volere il meglio per lei. Ancor più significativo è il fatto che in punto di morte questo padre rimpianga di aver privato la figli di una possibilità di felicità, riconoscendo il suo errore.
E' evidente che anche questa perdita lascerà un vuoto doloroso nella vita di Sissi.

Non conoscevo nei dettagli la storia di Rudolf, un personaggio ambiguo e complesso, che di certo ha sofferto profondamente nella sua vita.
All'epoca i matrimoni venivano celebrati per convenienza e questo spesso era causa di infelicità. Ricordo la frase di un mio prof di Storia: "i nostri nonni sono stati i primi a sposarsi per amore"...in certi contesti è vero.
Da quel che dici però Rudolf credeva di essere innamorato della sua sposa, ma con il tempo qualcosa è cambiato e il loro matrimonio è diventato solo un'apparenza.
L'amore tra Rudolf e Marie è romantico, passionale e proibito. Proprio come in una tragedia di Shakespeare, i due amanti che non riescono a stare insieme e ad amarsi alla luce del sole finiscono per dichiararsi amore eterno nella morte.
Personalmente ritengo che tu abbia descritto molto bene i pensieri e gli stati d'animo di Marie, che vede nella morte l'unica soluzione per poter stare insieme all'uomo che ama.
Hai affrontato una tematica delicata, quello del suicido, non solo con rispetto e delicatezza, ma anche con realismo.
Straziante l'ultimo pensiero di Rudolf, che immagina la sofferenza della madre dopo che avrà compiuto l'estremo gesto.
Sicuramente Sissi sarà devastata dall'ennesimo lutto e dalla perdita di un figlio che ha amato e che ha tentato di salvare con tutta se stessa.

Complimenti, è sempre interessante scoprire queste vicende attraverso i tuoi racconti. Bravissima come sempre!
Ti mando un grande abbraccio, alla prossima! ❤️❤️❤️

Recensore Master
12/06/23, ore 19:25

Te l’avevo detto che ti avrei fatto l’attacco.
Sì, esordisco così. Perché qua bisogna essere pronti e scattanti ad afferrare i fazzoletti dalla scatola, onde evitare di affogare nelle proprie lacrime.
Qua non ci andrai leggera, stiamo andando verso la fine.
Allora, premesso che la gravidanza è sempre un periodo delicato, penso che lo sia tutto più complesso quando parliamo non solo di una donna ma di un’imperatrice. Perché il suo compito è quello di garantire la continuità della dinastia (sappiamo che non è stato così ma non c’è nulla che si possa recriminare a Sissi).
“Il numero dei travagli che Elisabeth aveva subìto non la rese più pronta ad affrontare il quarto lieto evento” qua ammetto che non ho potuto fare a meno di pensare a Sophia. Perché, certo, Sissi sarà stata anche confortata di conoscere che cosa succede al momento del parto ma in tutte le frasi ho visto un’ombra, il fantasma di una bambina che era venuta al mondo, deludendo una nazione con il suo sesso ma riempendo d’amore i suoi genitori, e che se n’è andata troppo preso, segnando l’ennesimo vuoto indelebile nel petto di sua madre.
“Franz Joseph non assisteva al parto della consorte” te sei un cafone senza alcuna possibilità di redenzione. Scherzo, lo so che all’epoca era qualcosa di normale (anche perché, di nuovo, non parliamo solo di un uomo ma in un imperatore e, che piaccia o meno, la politica viene prima di tutto).
Tra l’altro, ti dico la verità, ho rimosso completamente Maria Valeria. Ti giuro, tabula rasa. E dire che lo sapevo che i figli erano quattro ma, boh, non so spiegare questo vuoto di memoria.
Penso che la delusione fosse così palpabile che mi stupisco di come Sissi sia riuscita ad ignorarla del tutto. Da una parte comprendo che lei abbia, saggiamente, deciso di ignorare le occhiate torve e di disappunto per l’ennesima femmina, dall’altra mi rendo conto che l’assenza di un altro maschio – uno spare – non abbia fatto altro che creare della tensione.
“Gli ungheresi forse avrebbero perdonato a Sissi quel tiro mancino; gli austriaci non avrebbero considerato di buon auspicio quel sincero desiderio di maternità” non ho potuto fare a meno di soffermarmi su questa riga. Perché credo che tu sia riuscita a racchiudere i sentimenti di due popoli molto diversi, quasi sempre in lotta tra di loro.
Quando parli della lontananza tra Sissi e Franz, lo ammetto, mi hai un po’ spezzato. Perché magari il loro è un rapporto che è riuscito a sopravvivere alle avversità del tempo – mutando in continuazione – ma non ho potuto fare a meno di soffermarmi sul fatto che erano lontani.
Sia perché ho pensato che Sissi non sia mai riuscita ad ambientarsi a Vienna, che non abbia mai abbracciato e sopportato la rigida etichetta della corte, sia perché la distanza anestetizza e incrina i sentimenti.
“Eccoti nuovamente riunito alla tua cara Eugenie. Sono molto gelosa perché stai facendo il cascamorto con lei, mentre qui io sono sola e non posso nemmeno vendicarmi”
Da una parte non posso fare a meno di chiedermi se questo non abbia fatto altro che aumentare l’ossessione di Sissi per il fisico e la giovinezza
Perché è palese che lei soffra, che cerchi ogni mezzo per non pensare – “la duchessa Ludovika, […] si era rifugiata nella cura della prole; per Elisabeth si era rivelata un modello di tenacia” – tanto da ricalcare le orme di sua madre. Eh sì, penso che il dubbio abbia attraversato la mente di Sissi. Un dubbio fomentato dalla distanza e dalla paura.
Tra l’altro penso che, nonostante l’amore, Sissi e Franz abbiano avuto una visione molto diversa del mondo. Forse perché sono cresciuti in mondi differenti o forse perché hanno assorbito determinati valori. Sta di fatto che ho scosso la testa quando si sono trovati a discutere su Rodolfo,
Ora, premesso che sono convinta che Franz lo amasse, credo che non sia mai riuscito a scindere il suo ruolo di padre da quello di imperatore. Non conosco nulla della sua infanzia, non so se abbia avuto o meno un modello maschile di riferimento o solo l’onnipresente e ingombrante Sophia, però vedo dei limiti in quest’uomo.
Li vedo anche in Sissi. Nel senso che ormai dovrebbe aver capito che non esiste una linea che divide la vita privata da quella pubblica, che non può smettere di essere un’imperatrice e calzare i panni di una semplice madre.
«Charlotte avrebbe donato eredi più forti all’Impero»
Questo è un colpo meschino, che non ha scusanti. Perché se decisi di colpire un tasto dolente in una persona che sta soffrendo, c’è poco da dire.
E vorrei prendere a mazzate Franz perché – mannaggia al demonio cristiano! – non fa nulla. Posso dire che è un po’ un sottone quando si tratta di sua madre?
Comunque questo capitolo è una continua montagna russa. Perché passo dal biasimo al dispiacere in mezzo secondo netto. Okay, magari Sophia non era esattamente la suocera dei sogni, però fa male sapere che Franz si senta perso senza di lei e che sta facendo di tutto per prepararsi a qualcosa che nessun figlio vorrebbe anche solo prendere in considerazione.
E capisco benissimo Sissi, il suo tormento. Perché ora che l’altra non può più nuocerle – “non avrebbe vinto alcuna guerra contro quella donna” – è facile rimettere tutto in discussione, rivalutando il passato e comportamenti che, nonostante l’abbiano ferita nel profondo, cerca di giustificare.
Si potrebbe dire che siano riuscite a salutarsi senza rancori ma io ho letto, nelle tue parole, una sorta di obbligo. Sicuramente Sissi ha voluto fare del suo meglio ma è anche vero che è difficile dimenticare tanti anni di tormenti in pochi istanti.
E penso che la scomparsa della suocera non l’abbia solo lasciata smarrita – perché, nel bene e nel male, rappresentava il suo punto di riferimento in un corte che detestava – ma anche perché era consapevole che Sophia era tutto quello che lei non sarebbe mai stata e che forse avrebbe, in cuor suo, sperato di emulare.
Sappi che mi ammazzi ogni volta che intraprendo la lettura di questa storia. Non è facile, è un groviglio di sensazioni brucianti che fanno riflettere, per cui non mi stupirò se mi dirai che questa recensione non ha senso. È il meglio che sono riuscita a fare, cercando di prendere le distanze da quello che ho provato.
Un grosso bacio,
Eli

Ps: tu sai <3
Il titolo del capitolo è perfetto. PERFETTO!

Recensore Master
20/08/22, ore 12:53

Ehi <3
Ho adorato tutti i capitoli finora ma questo penso che sia quello che più mi è rimasto impresso. Perché narra tre momenti così diversi tra loro e lo fai come sempre ottimamente.
La parte della nascita della figlia chiaramente mi ha emozionato molto e la reazione Gioiosa di Franz per la nascita della quartogenita anche se femmina mostra come la coppia si fosse comunque rinsaldata.
La seconda parte sulla condizione di salute del povero unico erede maschio anche in questo caso si capisce emozioni che si ba provato Sissi contrastate comunque da un'educazione tipicamente asburgica e essendo un futuro sovrano estremamente dura.
Ho adorato anche la gelosia che è intercorsa tra i due, effettivamente spesso i sovrani si assentavano per mesi e i quel lasso di tempo La gelosia doveva galoppare per entrambe le parti.
Mi è piaciuto anche tanto l'accenno geopolitico alla guerra tra Prussia e Francia ( Chissà se un giorno affronterò la triste storia del figlio di Napoleone III) e poi al parte finale che, ammetto, mi ha commosso.
A parte inverse non sarei stato così, non so indulgente, caritatevole,saggio da in qualche modo perdonare un rivale così terribile e temibile. In questo Sissi è stata sicuramente superiore a molti di noi!
Quindi cos'altro dire a parte che ho adorato questo capitolo, come sempre bravissima e non vedo l'ora di scoprire che cosa tratterai nel prossimo capitolo! Un bacione, alla prossima!

Recensore Master
17/08/22, ore 16:59

Ciao, carissima! Avevo letto ieri questa tua bellissima storia, ma purtroppo non ho avuto il tempo per recensirla subito, così sono passata di nuovo oggi. Guarda, ti devo dire che io adoro tutte le tue storie, la tua long originale, le tue ff su Harry Potter, insomma, mi piace come scrivi e la delicatezza con cui sai affrontare tanti temi, ma questa raccolta di storie su Sissi mi ha veramente incantata, sarà perché adoro i romanzi storici e perché il personaggio di Sissi mi è sempre piaciuto tanto, o sarà per il modo meraviglioso in cui riesci a rendere l'atmosfera del periodo, i sentimenti dei personaggi, ma davvero questa è in assoluto la storia che preferisco tra tutte le tue e ogni volta che arriva un nuovo capitolo per me è una gioia immensa!
Mi piace anche tantissimo il taglio che hai voluto dare alla storia, che è quello che anch'io preferisco e che credo vero, ossia che Sissi non è mai stata una donna superficiale, egoista, ambiziosa e che non ha mai tradito il marito (ci sono molte correnti e anche libri che invece vogliono dipingerla così), tutti i problemi che ha avuto come Imperatrice e anche come donna sono stati causati dal fatto che lei era molto in anticipo sui tempi, era una donna moderna che teneva al suo aspetto fisico e quindi amava fare sport e prendersi cura di se stessa (cosa che mi sembra perfettamente normale oltre che indice di rispetto per se stessa e per gli altri, in fondo era un' Imperatrice, mica una sguattera!); riteneva che le donne avessero le stesse capacità degli uomini e quindi spesso era lei a parlare con i diplomatici e gli ambasciatori (da qui le accuse di tradimento al marito e di relazione con Andràssy); teneva molto ai suoi figli e voleva averli con sé invece di farli educare lontano. Insomma, tutto quello che mostri di Sissi è vero, reale e senza pregiudizi, né da un lato né dall'altro: lei non è stata la principessina solare e sempre sorridente dei film con Romy Schneider, ma neanche la strega che molti hanno voluto dipingere, è stata una donna che ha avuto la possibilità di salire al trono imperiale e che ha cercato di compiere il suo dovere nel modo migliore possibile e senza tradire ciò in cui credeva.
Molto toccante la prima parte del capitolo, la nascita di Marie Valerie. Ho trovato meraviglioso tutto l'approfondimento sui falsi pettegolezzi che erano girati e che tu hai badato bene a rintuzzare, specificando che c'erano sì stati dei problemi tra Franz Joseph e Elizabeth, ma che si erano risolti da tempo. E questo si vede perfettamente anche nel finale, quando l'Imperatore, invece di mostrarsi deluso per la nascita di un'altra bambina (il che sarebbe anche potuto accadere, in fondo la coppia ha solo un erede maschio ed è un bambino fragile e sempre malato) accoglie con gioia la neonata e anzi promette alla moglie che, d'ora in poi, non dovrà più separarsi dai suoi figli ma che potrà essere lei stessa a educarli e seguirli. Per quell'epoca e tanto più per un uomo di potere come l'Imperatore austriaco è davvero un enorme passo avanti e mostra tutto l'amore per Sissi e per la sua famiglia.
Sono stata felice di leggere anche la parte dedicata alle schermaglie di gelosia tra i due sposi, sicuramente per Sissi non era facile dover rimanere a corte mentre il marito era ospite altrove e sicuramente circondato da donne affascinanti, ma è anche bello notare che i due sono ancora gelosi l'uno dell'altra dopo tanti anni e quindi si amano e si desiderano ancora. Invece mi ha addolorata molto la parte sul principino Rudolf, fragile e costretto a un'educazione rigida per via del suo ruolo di erede al trono. Non ricordo quale sia stato il suo destino, ma posso capire benissimo l'angoscia di Sissi e la sua rabbia verso l'arciduchessa Sophie che non ha alcun vero interesse per la salute di Rudolf e si preoccupa soltanto della successione. Davvero cattiva e velenosa la battuta di Sophie sul fatto che Charlotte avrebbe dato eredi più forti all'Impero: beh, se Charlotte era così brava allora come mai non è riuscita a convincere suo marito a rinunciare all'idea folle dell'indipendenza messicana e a quella missione impossibile per la quale è stato ucciso? Questa è veramente una meschinità da dire a una donna che è preoccupata per la salute del figlioletto ammalato ed è veramente ammirevole la forza di Elizabeth che sottolinea il fatto di aver accettato sì di sacrificarsi per l'Impero, ma non di sacrificare i suoi figli. Tra l'altro, ho apprezzato moltissimo quando sottolinei che il carattere forte e la modernità di Sissi siano anche frutto di un'educazione più libera e a contatto con la natura, insieme alla sua famiglia, una cosa che per le famiglie nobili del tempo era sicuramente scandalosa: Elizabeth e i suoi fratelli e sorelle hanno avuto la fortuna di avere due genitori molto saggi e aperti, nonostante i loro difetti (ma chi non ne ha?).
E infine affronti la parte della malattia e della morte dell'arciduchessa Sophie. Sinceramente non mi sono sentita addolorata per la sua dipartita, anche se mi ha fatto stare male vedere come Franz Joseph fosse devastato dal dolore (ma anche questo me lo ha fatto amare di più, nonostante i conflitti e nonostante lui sia un Imperatore quella è comunque sua madre e lui soffre come un uomo qualsiasi, anche questo non è così scontato nelle famiglie nobili e tanto meno regali). Ma la cosa che veramente mi ha sorpresa e anche commossa è stata la reazione di Elizabeth, che si rende conto di non aver mai veramente odiato Sophie, di non desiderare la sua morte, anche se l'arciduchessa l'ha umiliata e mortificata per tanti anni. Davanti alla morte i sentimenti umani più meschini vengono meno e rimane soltanto il sentimento che unisce le due donne, ossia il grande amore di entrambe per Franz Joseph, e questo è bellissimo. Sophie non rimprovera Elizabeth per il ritardo, ha da dirle qualcosa di molto più importante e cioè di prendersi cura di Franz Joseph, di stargli vicina e amarlo sempre. E Sissi, pur temendo di non essere degna di un tale incarico, si sforza di dimenticare le offese ricevute da Sophie e la rassicura, le resta vicino fino all'ultimo come se fosse sua madre e cerca anche di comprenderla, di capire la sua freddezza come risultato di una vita spesa per l'Impero, per il quale si è annullata rinunciando anche agli affetti, esclusi quelli strettamente familiari.
E ho trovato infinitamente dolce e commovente il modo in cui Sissi ha pregato alla fine sul capezzale della suocera, affidandola alla sua bambina perduta: "Mia piccola Sophie, accogli colei che ha sofferto tanto per la tua scomparsa. Si troverà perduta senza le dame di corte, guidala, mia dolce bambina". Mi sono venute le lacrime agli occhi!
Ancora una volta mi hai conquistata, emozionata e commossa con questo capitolo, per il quale non trovo aggettivi sufficienti tanto è stato bello e intenso. Sono felicissima di averlo potuto leggere e commentare e spero che avrai tempo per regalarci ancora qualche altro capitolo stupendo e incantevole come questo.
Cercherò di passare presto anche dall'aggiornamento della tua originale, tengo molto anche a quella storia anche se, come ti ho detto, ormai sono completamente persa per queste storie su Sissi. Sei bravissima come sempre, un grande abbraccio e a presto!
Abby

Recensore Master
13/08/22, ore 17:30

Carissima^^
Rieccomi qui ❤️
Da ignorante per quel che riguarda questo periodo storico e in particolare la vita di questa famiglia non mi ero minimamente accorta dell'errore. Si nota sempre il grande lavoro di ricerca che c'è dietro la stesura di questo racconto, si riconosce l'impegno con cui stai realizzando questo progetto.
L'attenzione alle date, ai particolari eventi storici, addirittura nel ricreare lo stile e utilizzare i termini del tempo, ti rendono una scrittrice scrupolosa e attenta. Insomma, tutto questo per dirti che sono contenta che tu abbia scelto di dedicarti al genere storico perché sei davvero brava nel trattare questi argomenti.
Detto ciò, inizio a commentare il capitolo.
La vita di Sissi è stata un alternarsi tra gioie e dispiaceri, tra momenti più lieti e felici ad altri terribili e drammatici.
All'inizio abbiamo una lieta notizia, la nascita di una nuova vita riporta una nuova luce nelle vite dei coniugi. Nel momento del parto vediamo Sissi nel suo essere donna, priva di ogni titolo o autorità. Ci ricordi che ella non fu soltanto una principessa, ma anche un essere umano, in particolare una donna, fragile e sensibile come tutte.
Elizabeth è finalmente felice, tanto che non si interessa nemmeno del sesso del bambino, tutto ciò che desidera è stare accanto a quella creatura.
Al di là delle voci e dei pettegolezzi, questa bambina è un simbolo di unione e di amore tra i due coniugi, che ancora una volta sono riusciti a ritrovarsi.
Anche questo lieto momento però non può essere separato dal doloroso passato, il ricordo di Sophie e della sua prematura scomparsa grava sempre nel cuore di Sissi. Ma questa volta la consapevolezza di questa perdita diventa una ragione in più per combattere, per valorizzare il suo ruolo di madre, per non ripetere gli stessi errori e avere un'altra possibilità.
Franz è consapevole di ciò, e anch'egli sembra approvare e condividere i medesimi sentimenti, vuole solo il bene per la moglie e i figli.
Almeno in questo caso sul destino della piccola non grava nessun incarico di corte, dunque per lei può sussistere anche la libertà di essere amata.
Il rapporto tra Sissi e Franz però è piuttosto complesso, tra lontananze e gelosie non sempre è tutto rose e fiori.
Già in precedenza ci hai mostrato quanto il dovere di imperatore gravi sulle spalle di Franz, che non può mai mettere i suoi impegni di Stato in secondo piano.
Di certo questo ha influito molto sul suo rapporto con la famiglia, e in particolare con la moglie.
Compare anche il legame tra Sissi e il padre, ella dimostra di essere affezionata alla sua figura, e si rispecchia nel rapporto tra i suoi genitori. Rapporto che appare molto simile a quello tra Sissi e suo marito.
Ritorna anche lo spettro di Maximilian, la cui morte ha segnato per sempre il destino della famiglia. Così sul giovane Rudolf ricadono doveri, aspettative e responsabilità.
L'educazione dei figli rimane un punto dolente per la coppia imperiale, da una parte c'è l'istinto protettivo di Sissi, dall'altra il senso del dovere dell'imperatore, ma anche la consapevolezza di un padre che deve preparare un figlio ad affrontare il mondo al di fuori del palazzo.
Sissi si dimostra ancora una volta una madre protettiva, che antepone la salute dei figli ai doveri imperiali, ma non può sottrarre i figli al loro destino.
In tutto questo sussiste anche il rapporto conflittuale con la suocera, che non perde occasione per sminuirla e criticarla.
Le due donne appaiono molto diverse, per carattere e attitudine, Sophie pensa alla reputazione della famiglia, Sissi invece è la ribelle che lotta per i propri diritti di moglie e madre. Le due sono spesso in contrasto tra loro, ma nel corso degli anni hanno anche imparato a conoscersi e forse ad apprezzarsi, almeno in determinante situazioni.
Così la morte di Sophie è un altro evento traumatico per Sissi. La giovane ha perso una guida, una persona che da sempre è stata al suo fianco. La sua scomparsa la pone davanti a nuove responsabilità, che ancora una volta dovrà affrontare da sola.
Gli ultimi momenti dove Sissi dimostra il suo rispetto, ma anche il suo affetto alla suocera sono prova di quanto questo rapporto fosse importante. Nonostante tutto le due donne erano unite dall'amore che provavano per Franz, in quanto madre e moglie.
Ancora una volta ci mostri aspetti privati di questa famiglia, costretta a vivere il dolore di nascosto, mentre all'esterno deve mostrare soltanto un'immagine pubblica forte e decisa per il popolo, che nella famiglia imperiale deve riconoscere il potere di chi ha in mano il destino della Patria.
Complimenti, ho apprezzato anche l'approfondimento sulle questioni politiche, tra accordi di pace e battaglie. Questo è un periodo davvero complesso e delicato per quel che riguarda l'identità nazionale, non siamo molto lontani dallo scoppio della Grande Guerra, dove queste questioni saranno la scintilla che darà inizio all'incendio.
Bravissima, è sempre un piacere seguire questo racconto ❤️❤️
Alla prossima! :)

Recensore Master
06/07/22, ore 16:37

Ciao Vale,
mi spiace di averci messo così tanto a passare ma spero nella tua indulgenza. 
Il genere storico, per quanto mi riguarda, è tosto da affrontare, ragion per cui sono rimasta impressionata - anche spaventata, a dire il vero - nel vedere il lavoro che c’è dietro ad ogni capitolo (perché io mi ricordo quello schema con le date e avvenimenti). Non si tratta solo di creare un contesto storico attendibile, dove la cronologia corrisponde alla realtà, ma anche di ridarci il ritratto di personaggi che sono vissuti in un’epoca completamente diversa dalla nostra, che hanno pensato e vissuto in un modo che forse ci appare quanto di più lontano esista.
Inoltre la famiglia che ti sei scelta - gli Asburgo - non ha avuto vita facile, è stata perseguitata dalla sfortuna e dalla tragedia.
Come ti ho già detto tante volte, non sono un’esperta di questa dinastia. So quello che ho appreso a scuola e quello che il buon Alberto ci insegna grazie al suo programma, tutto qui.
Devo dire che sono rimasta affascinata dal personaggio di Max, personaggio sul quale non mi sono mai soffermata. Ma tu mi hai mostrato un uomo, un secondogenito, che ha cercato di realizzarsi, di combattere per quello che ambiva e di come sia stato trascinato nella polvere per questo.
È impossibile nominare Max senza ripensare al fratello maggiore, l’imperatore. In questo capitolo mi è sembrato di percepire ancor di più la malinconia e i rimpianti. Non rimpianto nel senso che Max si sia pentito di qualcosa - ci hai detto che non è stato così - ma del fatto che non fosse mai il primo, per quanto ci provasse, che fosse sempre messo in ombra.
Infatti credo che il desiderio di lasciare Vienna e salpare verso il Nuovo Mondo, imporsi come imperatore di un altro stato, sia stato un tentativo di rivalsa verso quelle catene che lo hanno imbrigliato fin dalla nascita. Nella storia abbiamo visto che solo uno, nelle famiglie regnanti, è destinato a brillare, l’altro deve guardare in silenzio e in disparte.
Ecco, mi immagino che Max abbia cercato di cambiare le carte in tavola, di dimostrare agli altri e a se stesso che poteva essere pari a Franz, che entrambi erano Asburgo nati per imprimere il loro nome nel tempo.
Mi è piaciuto anche l’accenno all’arciduchessa Sofia. Me la sono sempre immaginata come una donna rigida, amante dell’etichetta, ma credo che abbia amato i suoi figli, con un occhio di parte per il minore. Sicuramente avrà fatto del suo meglio per fare il modo che gli Asburgo e la monarchia sopravvivessero ma penso che abbia cercato anche, per quanto possibile, di lenire il fardello che il figlio minore si trascinava addosso dalla nascita.
Probabilmente ti starai chiedendo se ho battuto o meno la testa, eppure io vedo questo dal tuo scritto: un uomo ambizioso ma giusto, che ha cercato di essere coerente con se stesso fino alla fine e che, anche dopo la morte, non ha ricevuto il riconoscimento di queste qualità.
Tornando a Sissi, ancora una volta ci hai riportato quello che il popolo pensava di lei: che fosse bella. Di una bellezza straordinaria, rappresentata da quei capelli folti e lucidi, gli occhi scuri e la pelle candida.
Qua ci hai mostrato una contrapposizione evidente nella coppia reale: Franz odiato e Sissi amata dal popolo ungherese ma non solo. C’è anche il lato politico - incarnato dall’imperatore -, dell’uomo che si è ritrovato alla guida di più paesi e che cerca di tenerli insieme, nonostante le tensioni e i fermenti di ribellioni, che cozza con quello più emotivo e semplice di una donna che ama il suo popolo - perché credo che per lei fossero tutti uguali, nonostante qui spicchi la sua preferenza per gli abitanti di quella terra che le aveva portato via la sua primogenita - non per dovere ma per scelta.
Inoltre è palese che i due, con il tempo, si siano allontanati.
“... a lui non recriminava i rapporti che aveva intrattenuto con la Contessa Potocka o con qualsiasi nobil donna”
Ma noi sì, vero Vale?
Tornando un attimo serie, pur circondata da un clima di gioia e festa, Sissi non riesce a dimenticare il suo fardello, la mancanza di un erede maschio a cui tramandare il nome del marito. Mi è piaciuto che in questo contesto pomposo, gaio, come può essere un’incoronazione, tu non ti sia lasciata sfuggire la possibilità di sottolineare questa sfumatura del suo carattere.
Nemmeno a un mese di distanza, Sissi è costretta a vedersela di nuovo con la morte. Credo che sia straziante e logorante cercare di consolare qualcuno che amiamo tanto. Forse perché il suo dolore diventa un po' anche il nostro, penetrandoci dentro con la forza di più coltellate, e in più c’è anche la consapevolezza di non poter fare molto. Certo, gli si può stare vicino, stringerlo, mormorare parole dolci e affettuose ma che altro? Le persone che ci hanno lasciato non si riportano indietro, per quanto lo vorremmo.
Inoltre penso che questo lutto l’abbia lasciata così esausta perché ha toccato la sua famiglia d’origine. Non fraintendermi, credo che fosse sinceramente affezionata a Max, come tu dici, e che amasse la piccola Sophie ma che li ritenesse delle perdite che avevano colpito gli Asburgo. Per cui, quando la sofferenza l’aveva sopraffatta, aveva cercato un angolo di pace nella famiglia bavarese, considerandola quasi un porto sicuro dalle sciagure della vita.
Invece la morte non le ha dato tregua. L’ha colpita sia a Vienna, nei palazzi della capitale, sia nella campagna in cui ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza, dando a quelle figure capaci di suscitare ricordi dolci di un tempo passato una sfumatura tetra e grigia.
Sì, forse sto delirando di brutto ma è quello che penso. Spero solo di aver trasmesso in modo comprensibile. Secondo me lei aveva cercato di tenere separati i suoi mondi perché, anche se uno crollava, l'altro l'avrebbe sostenuta.
Sul rapporto tra Sissi e Franz non so che pensare, abbiamo una visione differente. Però concordo con te quando sostieni che Franz poteva sentirsi in colpa. Credo che l’avesse amata profondamente e che non si fosse reso conto di cosa le avesse chiesto di sacrificare quando l’aveva chiesta in moglie.
Quindi, sì, concordo quando dici che poteva ritenersi responsabile per quella malinconica sofferenza che affliggeva la moglie, perché era lui che l’aveva trascinata a percorrere quella strada, fatta di etichette, regole e sentimenti da imbrigliare.
Non mi soffermo sulle amanti perché altrimenti mi viene voglia di tirargli dietro una delle crocs che porto. 
Anche la nascita di Rudolf non ha portato serenità in famiglia. Perché, sì, c’era finalmente un bambino ma lei era inquieta nel vedere che cosa gli altri si aspettavano da lui e concretamente lungimirante nel rendersi conto che non si sarebbe mai seduto sul trono del padre. 
Il conte Andrássy. Qua non so cosa pensare.
Perché lei mi sembra palesemente considerarlo un amico. Si dimostra educata, calorosa e gentile. Lo ritiene qualcuno di cui fidarsi, senza preoccuparsi della distanza imposta dall'etichetta.
Lui è molto più nebuloso. Vedo rispetto, delicatezza e dolcezza ma mi è sembrato scorgere altro dietro la promessa che si sono fatti. Mi sembra che ci sia qualcosa di più compromettente - se mi permetti di usare la tua stessa parola - da parte del conte, come se quasi la considerasse l’oggetto del suo amor cortese.
Vale, ti chiedo ancora scusa per il ritardo. Spero comunque che questa recensione sia riuscita a dirti quanto apprezzo te, come scrittrice, e il tuo lavoro di districarti nel fandom storico.
Ti mando un grosso bacio.
Con affetto, 
Eli 

Ps: non so se l'hai fatto apposta ma temo che si veda la mia cattiva influenza. Ho notato che pure tu utilizzi il termine “baratro” con una scioltezza invidiabile xD

Recensore Master
25/06/22, ore 14:29

Ciao carissima! Mi sono preso qualche giorno di tempo in più per poter leggere con calma questo bellissimo capitolo pregno di eventi.

Ammetto che non mi ricordavo minimamente la triste vicenda di Maximilian, il fratello di Franz Joseph, ucciso lontano da casa, in Messico, lontano dai suoi cari e sconfitto. Molto, molto toccanti i suoi ultimi pensieri.

È stato bello vedere qualche momento di felicità o perlomeno di tranquillità per Sissi, l'Ungheria, con la quale avrà sempre un forte rapporto, rappresenta una piccola e breve parentesi felice in una famiglia che davvero sembra perseguitata dal destino.
Infatti proprio mentre Sissi è incinta il figlio più piccolo e cagionevole rischia la vita.

Ho adorato davvero con il profondo del mio cuore il momento fra Franz Joseph e Sissi dopo il ricevimento del telegramma che annunciava la morte di Maximilian.
Mi ha commosso il pensiero di Sissi per il cognato, con il quale aveva un rapporto così profondo, è quello di Franz che si rende conto di aver reso sua moglie imperatrice ma non felice.
Ancora Complimentoni davvero, Un bacione e alla prossima!

Recensore Master
20/06/22, ore 15:41

Ciao, appena ho visto che hai pubblicato una seconda storia su Sissi e gli Asburgo mi sono precipitata a leggere appena ho avuto il tempo, ci tenevo tanto! Ma lo sai che non avevo pensato che il condannato a morte di cui parlavi nel tuo post fosse il fratello di Franz Joseph, Maximilian? La sua storia mi è tornata in mente grazie a questo tuo racconto e in effetti è vero, non avresti potuto cambiare la sua sorte, però la parte legata ai sentimenti e ai pensieri di Maximilian è davvero dolorosa. È triste soprattutto quando si rende conto che, in fondo, lui era stato davvero felice solamente nel Castello di Miramare (bellissimo, l'ho visitato anni fa!) accanto alla moglie, e che tutte le sue ambizioni in realtà erano non solo mal riposte, ma anche inutili. Fa male vedere che uno si accorge di aver sbagliato tutto proprio quando è ormai troppo tardi e non si può rimediare, solo ora Maximilian capisce il vero valore delle cose... e tu sei stata a dir poco perfetta nel rappresentare questo suo dolore, la sua nostalgia. Maximilian non è un personaggio troppo "positivo" nella storia, in genere viene considerato un ragazzo che voleva troppo, che era invidioso del fratello e che quindi intraprende questa campagna suicida in Messico... ma tu ci hai rivelato l'uomo dietro il personaggio storico, la persona che era al di là delle sue eccessive ambizioni. Come al solito la tua sensibilità arriva fino in fondo al cuore!
E poi torniamo a Sissi e alla sua famiglia. È proprio vero quello che la sventurata Imperatrice pensa ad un certo punto: la sua famiglia sembra maledetta, sembra che non sia destinata alla felicità. Dopo la morte di Maximilian e la perdita di Sophie, l'incoronazione in Ungheria sembrava una parentesi di gioia nella vita di Sissi e del marito, i due sembravano anche di nuovo vicini dopo un periodo di incomprensioni e allontanamento... ma poi c'è il lutto di Helene, che perde il marito, e Sissi si sente in colpa verso di lei perché, in effetti, sarebbe stata lei a dover sposare Franz Joseph e diventare Imperatrice e adesso è vedova e sola. Ma chissà se Helene avrebbe davvero amato Franz, se i due sarebbero stati felici? Forse, nonostante il dolore del lutto, perlomeno Helene nei suoi anni di matrimonio è stata felice e ha amato davvero il marito in un modo che non avrebbe conosciuto se fosse stata lei l'Imperatrice. E, del resto, essere Imperatrice non ha reso felice Sissi, nonostante l'amore tra lei e Franz Joseph. Lo stesso Imperatore si rende conto di non riuscire a rendere felice nessuno: nonostante il potere e il prestigio, Sissi non è felice e Franz si sente in colpa anche nei confronti del fratello Maximilian, che è morto per inseguire un sogno impossibile perché non poteva vivere alla sua ombra. In realtà io non credo che Franz Joseph sia responsabile di queste tragedie, anche lui alla fine è un ingranaggio nel meccanismo del potere e non può pensarsi responsabile per le scelte sbagliate del fratello. È molto bello comunque che Sissi sia subito pronta a accoglierlo, a cercare di confortarlo e incoraggiarlo, forse ancora una volta il dolore li riavvicina dopo tanti problemi.
Terribile anche l'episodio di Sophie Charlotte, che non conoscevo, mentre sono angosciata per Sissi che, di nuovo incinta, viene però a sapere che l'altro figlioletto, Rudolf, è malato e ha bisogno di lei. Sembra davvero che questa famiglia, e Sissi in particolare, siano perseguitati da lutti e sventure più di qualsiasi altra famiglia reale della Storia! Forse è anche per questo che la storia di Sissi mi ha sempre affascinata tanto, lei è veramente la prova vivente di quanto bellezza, ricchezza, potere e prestigio non diano affatto la felicità, lei ha avuto tutto, eppure ha perduto le cose più importanti e perfino l'amore del marito sembra logorarsi in mezzo a tante convenzioni, regole di palazzo e tragedie personali. Comunque ho trovato molto bello che Franz Joseph abbia lasciato che fosse il Conte Andràssy ad accompagnare Sissi a Vienna, dimostrando così di avere fiducia nella moglie e di non credere ai pettegolezzi. Soprattutto a quei tempi non era certo scontato che un marito si dimostrasse così aperto nei confronti della sua sposa, tanto più contando che un'eventuale relazione tra i due avrebbe portato gravi conseguenze anche sul piano politico.
Detto tra noi, non ho mai potuto soffrire il Conte Andràssy! XD
Complimenti per questo nuovo approfondimento sulla vita di Sissi e degli Asburgo, ho davvero aspettato con ansia di leggerlo e ti posso dire che l'attesa è stata premiata con un capitolo intenso, bellissimo, appassionato e vivo, pieno di dolore e di angoscia, certo, ma questo era inevitabile perché, purtroppo, la vita di Sissi è stata veramente così.
Adoro questa storia e spero di leggere presto un nuovo capitolo!
Un abbraccio!
Abby

Recensore Master
19/06/22, ore 18:15

Carissima^^
Attendevo con ansia un tuo aggiornamento.
Sono davvero contenta di leggere finalmente un nuovo capitolo ❤️
Non vedevo l'ora di immergermi nuovamente in questa storia per scoprire in tua compagnia nuovi episodi della vita della principessa Sissi. Una vita cosparsa di lutti e eventi infelici, come tu stessa hai ricordato.
Il capitolo inizia lontano dall'Austria con uno scenario post-bellico, dove seguiamo gli ultimi istanti di vita di Maximilian, sconfitto e condannato dai repubblicani. Egli è presentato come un uomo valoroso e ambizioso, determinato a seguire i suoi ideali e a sfidare la sorte. Molto toccanti i suoi ultimi pensieri dedicati alla famiglia, alle persona amate che non potrà più rivedere. E' anche significativo il fatto che Maximilian non provi alcun rimorso nemmeno a pochi attimi dalla morte.

Il ritorno di Sissi in Ungheria è un evento festoso, il popolo l'acclama e lei sembra ritrovare un po' gioia nel suo cuore. Il doloroso ricordo legato a quel luogo non può svanire, ma forse è proprio questa perdita a infondere nuova speranza per il futuro. La figura del marito è sempre di conforto e supporto al suo fianco, la famiglia resta ciò di più importante, oltre al suo incarico regale.
Questo racconto però, fedelmente alla vita di Sissi, è un'altalena tra momenti di felicità e dolore. All'evento più lieto dell'incoronazione segue un altro lutto che coinvolge sempre da vicino la principessa. In questo caso la vediamo come un'amorevole sorella che cerca di consolare tra le sue braccia una donna che ha perso l'uomo della sua vita. La perdita e il dolore sono costanti ricorrenti nella vita della giovane imperatrice.
Le riflessioni finali descrivono bene l'animo di Sissi, che nel tempo ha imparato ad affrontare il destino senza abbandonarsi del tutto allo sconforto. Anche se la vita di Sissi ha avuto molti lati oscuri, la sua volontà è sempre stata quella di superare il dolore e le difficoltà.

Franz ed Elisabeth hanno un rapporto puro e sincero, nella loro intimità riescono a dirsi tutto senza alcun timore. Franz torna ad essere un uomo fragile, debole e vinto dai sentimenti accanto alla sua consorte. Non nasconde il dolore per la morte del fratello.
E' stato interessante scoprire qualcosa di più sulla situazione di Maximilian, sulle ragioni che lo hanno spinto ad allontanarsi dall'Austria e dal fratello. Franz si sente in colpa per l'accaduto e ovviamente non riesce a perdonarsi per aver permesso al fratello di andare incontro alla propria morte. Credo che questa consapevolezza sia ancor più difficile da accettare.
Davanti a quest'altra tragedia il legame tra Franz ed Elisabeth è sempre di conforto per entrambi.

La povera Sissi non trova un momento di pace in questo viaggio lontano da Vienna. Le notizie riguardanti le condizioni di salute del piccolo Rudolf non sono affatto rassicuranti, e queste altre preoccupazioni non possono che tormentare ulteriormente l'imperatrice.
Commovente come Sissi si aggrappi all'affetto e all'amore del marito, desiderando soltanto averlo al suo fianco per più tempo possibile. Anche in questo caso il ruolo che ricopre e i suoi doveri ufficiali la allontanano dalla felicità.

L'incontro inaspettato con il conte Gyula Andrássy conclude questo capitolo. Franz dimostra piena fiducia nella consorte, vince la sua gelosia permettendole di trascorrere del tempo con qualcuno che le è caro, rispettando questa profonda amicizia.
Ancora una volta doveri ufficiali e sentimenti personali si scontrano negli animi dei tuoi personaggi.
Il viaggio è avvolto da una profonda malinconia. Sissi è consapevole che anche questo prezioso legame si sia ormai spezzato, e che potrebbe rischiare di perdere anche questa amicizia, una delle poche cose che ancora le dona conforto.
Lo scambio finale esprime a pieno questo timore. Sissi esterna le proprie paure, ma in cambio non può avere alcuna certezza, se non quella di dover continuare ad andare avanti come ha sempre cercato di fare, senza cedere allo sconforto.

Complimenti, è sempre interessante seguire queste vicende.
Sono davvero curiosa di scoprire il tema della prossima one-shot.
Bravissima e alla prossima! ❤️❤️

Recensore Master
24/04/22, ore 22:30

Ciao Paige!
Che ritratto straziante della vita di Sissi che ci hai offerto. Il dolore che deve aver provato per la perdita della piccola Sophie deve essere stato immenso e difficile da gestire nella sua posizione. Tu sei molto brava a mostrarci proprio questa condizione di chi vorrebbe lasciarsi andare al dolore, vivere il lutto come la natura e il cuore richiederebbero e i doveri di corte che impediscono tutto ciò.
Ho adorato il modo in cui hai rappresentato il rapporto tra Franz e Sissi, il rapporto saldo e forte, il modo in cui lui la protegge anche dalle richieste della suocera, come le sta vicino nonostante il cerimoniale, gli impegni e i doveri che incombono su un imperatore.
La notizia dell'arrivo del terzo genito ci lascia con un sospiro di sollievo, anche se persino in quel momento non manca il pensiero a Sophie che, tuttavia, non la possono più allontanare dalla madre e riposa nella cripta dei Cappuccini. È ammirevole il modo in cui Franz riesca a comprendere lo stato d'animo della moglie ed entrare in contatto con lei, capire il senso di colpa per aver perso una figlia e ritrovarsi ad attenderne un altro.
Brava brava brava. Perdona se non mi dilungo troppo, ma ci tenevo a lasciarti almeno un pensiero su quanto ho apprezzato questa storia.
Un abbraccio,
Sev

Recensore Master
16/04/22, ore 22:21

Ciao carissima <3<br>
Sono contentissimo del fatto che ci abbia presentato questa fic storica! La storia credo che sia forse la mia prima e più storica passione (oltre scrittura/lettura) e un giorno proverò a unire queste due cose (ma non è questo il giorno! (cit.))<br>
Quindi prima di tutto ti faccio i complimenti per lo stile, lo sai che l'adoro, motlo consono al tipo di storia e tematica che hai affrontato.<br>
Personalmente non so molto di Sissi ma sicuramente la sua storia è molto lontana dai film che hanno fatto uscire nel corso degli anni. É tragica, triste anche se con i suoi momenti affascinanti e belli. Come dice uno dei miei storici preferiti, la storia diventa affascinante quando ci rendiamo conto che anche le figure storiche più importanti o affascinanti erano comunque semplici uomini e donne.<br>
E questo sei riuscito a farlo in maniera molto bella e toccante. Hai affrontato il lutto di Sissi in maniera giusta, piena di tatto ma allo stesso tempo capace di farci provare l'ingiustizia dell'impossibilità di vivere quel lutto nella maniera più... adeguata?... le reazioni della donna e del marito.. niente, mi sono commosso davvero.<br>
Insomma ho adorato questa fic e spero tanto che continuerai questa raccolta, gli Asburgo sono proprio un ricettacolo di storie interessanti e forse mai affrontate/analizzate!<br><br>

Alla prossima, un bacione!

Recensore Master
16/04/22, ore 15:58

Carissima^^
Che bellissima sorpresa ritrovarti nel genere storico ❤️❤️
Premetto che dal punto di vista storico sono più vicina alla realtà di Lucheni che a quella di Sissi (già, immagino non ti sorprenda il fatto che non sia mai stata una bambina che sognava di diventare principessa), ma posso comprendere il perché Sissi sia diventata un'icona del suo tempo, soprattutto grazie alla sua immagine, alla sua bellezza e alle varie leggende nate intorno alla sua figura.
So che la sua fu una vita triste e solitaria, tutto il contrario di quel che ci si aspetta quando si immagina una vita principesca di sfarzi e lusso sfrenato. Purtroppo la realtà è decisamente diversa dalle favole, e la storia di Sissi prova che nemmeno una principessa può sfuggire all'infelicità e alla sofferenza.
A parte questo conosco poco la sua storia personale e quella della sua famiglia, quindi sarò lieta di compiere questo viaggio in tua compagnia.
Si nota che questo contesto e questi personaggi ti sono particolarmente cari, come sempre hai saputo approfondire con delicatezza ed empatia l'introspezione dei protagonisti.
Anche la preparazione storica è eccellente, ti sei ben documentata e si vede. Lo stile si adatta perfettamente al genere storico. Ho apprezzato particolarmente l'attenzione sui particolari che oltre a rendere ancor più verosimile l'ambientazione aiutano ad immedesimarsi nel contesto e a percepire con ancor più sintonia i sentimenti dei personaggi.
Adesso comincio ad andare nello specifico di questa prima one-shot.
La tematica è dolorosa e delicata, non si tratta solo di una perdita, ma della più tragica delle perdite, ovvero quella di una figlia. I genitori sono straziati dal dolore, seppur dimostrandolo in modo diverso. Sissi si abbandona al dolore, l'imperatore invece non esterna le proprie emozioni, restando fedele al suo ruolo ufficiale. Davvero commovente l'immagine di Sissi che si avvicina al marito, cercando il conforto dell'uomo sotto alla divisa. Conforto che però non riesce a trovare, poiché le circostanze impediscono anche ai due coniugi di condividere il proprio dolore in un momento così drammatico.
Mi ha particolarmente colpita anche il fatto che Sissi non abbia potuto stringere a sé la figlia per due lunghi anni, un gesto amorevole comune a tutte le madri, ma che a lei è stato sempre negato dalle rigide leggi dell'etichetta.
Il dolore di Sissi trova piena rappresentazione nella solitudine. La sua immagine non è più quella rigida e composta della principessa a palazzo, ma quella libera e sincera di donna e madre. E' nel mezzo della natura che avviene il suo sfogo, dove nessuno può assistere alla sua fragilità.
Ella però non è sola, il marito torna al suo fianco. Hai rappresentato i due uniti, comprensivi e profondamente innamorati, nonostante tutte le avversità. Sinceramente non so come fosse il loro rapporto, ma dalla tua rappresentazione sembra che alla fine il loro amore abbia avuto un ruolo fondamentale per il bene di entrambi.
Alla fine ci presenti una scena più lieta, ma sempre avvolta da una nota triste e malinconica. L'avvento di una nuova vita è una nuova speranza, ma inevitabilmente il passato non può essere dimenticato.
Le parole di Franz sono confortanti nella loro pesantezza. Per quanto sia triste, e forse un po' macabro, Sissi trova rassicurante il fatto che almeno nella morte potrà tornare a riunirsi con l'amata figlia per sempre.
Il finale è dedicato all'amore che Franz prova per la moglie e la sua famiglia, nei giorni che ricordano il triste lutto desidera confortare l'amata. Il dolore è ancora presente e non potrà mai scomparire, ma l'amore permette di non cedere allo sconforto.

Complimenti, è stato davvero un piacere immergermi in un contesto così ben rappresentato. Sarò davvero felice di continuare con te questa avventura nel passato.
Bravissima^^
Buona Pasqua e alla prossima! ❤️❤️❤️

Recensore Master
16/04/22, ore 15:19

Ciao, carissima! Non ho potuto resistere e appena ho visto che avevi pubblicato la prima OS su Sissi sono dovuta passare a leggere, tra l'altro sono felice di essere la prima a recensire una storia così intensa e meravigliosa. Ti dico subito che anch'io sono sempre stata colpita dalla figura di Sissi (quella vera, più tragica, non quella edulcorata dei film con Romy Schneider) e uno degli episodi che mi straziò di più quando ero ragazzina fu proprio quello della morte della piccola Sophie, che quasi fece impazzire la povera Sissi. Quindi non immagini che gioia mi hai dato scrivendo proprio su questo con la tua sensibilità, la tua delicatezza, era proprio la storia che aspettavo e ti ringrazio tantissimo per averla scritta!
Hai raccontato in modo magistrale la tragedia immensa di Sissi, o meglio di Elisabeth, perché in un momento come questo mi sembra riduttivo chiamarla col nomignolo che la fa immaginare la florida e sorridente Romy Schneider. La vera Elisabeth è una donna forte e spregiudicata per il suo tempo, si è fatta conoscere così anche dagli Ungheresi, ma di fronte alla perdita della figlioletta così piccola è solo una madre annientata dal dolore, che sfoga la sua disperazione sul medico che non è riuscito a salvarla, ma anche su se stessa perché ha voluto lei portare le bambine in Ungheria e Sophie era troppo fragile. Naturalmente so benissimo che la colpa non fu di nessuno, queste tragedie succedevano spesso in quegli anni, ma so anche che l'Imperatrice quasi impazzì per il rimorso... e invece il suo desiderio era stato naturale, quello di una madre che per due anni non aveva potuto passare il tempo con le sue bimbe a causa della severissima etichetta di corte. Ma ora anche questo naturalissimo sentimento materno sembra marchiarla di una colpa che non è realmente sua, ma che le dilania il cuore. E, nel frattempo, anche l'Imperatore è devastato dalla perdita della bambina e non importa che non fosse l'erede che tutti volevano, era sua figlia e lui l'amava e non ha vergogna di mostrare il suo dolore anche se è l'Imperatore. Molto tenero il modo in cui i due sposi riescono a trasmettersi un minimo di calore e conforto anche in quel momento terribile e nonostante "l'etichetta".
Meravigliosa anche la parte successiva, l'Imperatore deve partire di nuovo per l'Ungheria, neanche il lutto di un padre è più importante della sua missione diplomatica, ma questa volta Elisabeth non lo accompagnerà, non può tornare nel luogo in cui ha perso Sophie. Ho adorato la scena della cavalcata (ricordo che lessi davvero di queste cavalcate in cui la povera Imperatrice cercava di sfogare il terribile dolore che provava, in cui quasi si autodistruggeva per punirsi di non aver saputo tenere al sicuro la sua piccola), quando poi Elisabeth cerca nel riflesso dell'acqua il visino di Sophie, ma le tornano alla mente soprattutto le immagini più dolorose, i drappi funebri, la piccola bara, ma non è sola nel suo dolore, Franz Joseph ha posticipato la partenza ed è andato a cercarla dove sapeva che sarebbe stata, per un ultimo abbraccio, un ultimo bacio, per non lasciarla senza il conforto del suo calore. Ho sempre trovato meraviglioso il rapporto tra i due sposi che si sono amati davvero tantissimo, il loro non è stato un matrimonio combinato ma d'amore e proprio per questo hanno dovuto superare fin dal principio tante avversità, anche a causa del carattere ribelle di Elisabeth. Però niente è riuscito a separarli, non la granduchessa, non i tanti pettegolezzi e nemmeno i lutti che li hanno schiacciati, quando spesso la morte di un figlio segna anche la fine del legame tra i genitori. Al contrario, Franz Joseph si è sentito in dovere di confortare la moglie fino all'ultimo, anche se poi è stato costretto comunque a partire.
Dolce e insieme malinconico il pezzo finale, in cui Elisabeth annuncia a Franz Joseph di essere nuovamente incinta, ma allo stesso tempo guarda il quadro che raffigura Sophie, non trattiene le lacrime e continua a pensare a lei, al luogo dov'è sepolta e dove anche loro la raggiungeranno. È molto bello e intenso il modo in cui l'Imperatore accoglie la notizia della nuova attesa, ricordando comunque la figlioletta perduta e sottolineando il fatto che comunque un giorno saranno insieme per sempre: "Nessuno più oserà portarla via da te.
L'imperatore non sentì la necessità di essere più chiaro, era convinto di averla raggiunta con il pensiero. Le iridi della sposa si rilassarono, riconquistando le consuete totalità profonde." Non c'è bisogno di molte parole tra Franz e Elisabeth, si amano tanto da capirsi con uno sguardo o una frase, e in questo riferimento a Sophie e al fatto che nessuno più gliela porterà via io ci vedo anche una promessa, che mai più accadrà che la granduchessa o chi per lei potrà mettersi in mezzo alla loro famiglia, che Giselle e il bambino che nascerà non saranno allontanati e che al diavolo l'etichetta, lei potrà fare la madre come desidera.
Nel finale la lettera di Franz Joseph è breve, come probabilmente dovevano essere le lettere di un Imperatore alla moglie a quei tempi, ma anche nelle pochissime righe si sente quanto amore ci sia per Sissi e per i figli, credo che i due abbiano imparato a condensare il più possibile i loro sentimenti per dimostrarsi l'amore anche con poche parole o con uno sguardo, perché a corte non si può fare altrimenti.
Sei stata bravissima, ho adorato questa storia che è stata ancora più bella, straziante, emozionante e commovente di quanto potessi aspettarmi, anche se già sapevo che saresti stata capace di toccarmi il cuore, ma lo hai fatto ancora più profondamente, a quanto pare siamo rimaste colpite entrambe dagli stessi aspetti della vita di Sissi, dalle tragedie terribili che l'hanno straziata, dal legame meraviglioso e così insolito per il tempo con il marito, dalla sua sofferenza nel dover sottostare a regole rigide e assurde alle quali si ribellava come poteva... Insomma, sei andata anche oltre le mie aspettative e mi hai regalato una storia meravigliosa e piena di emozione, ora aspetterò con ansia le prossime! Complimenti, un abbraccio grandissimo e, se non ci sentiamo prima, auguro una felice Pasqua a te e alla tua famiglia.
Abby

Recensore Master
16/04/22, ore 14:54

Ciao Vale <3
Conoscendoti, sarai sorpresa di essere qui. Eppure oggi sai che è la giornata dedicata alle autrici preferite, per cui ti tocca subire le mie ciarle!
Mi spiace di non essere capace a scrivere delle recensioni minimamente paragonabili alle tue, però purtroppo questo è il mio massimo.
Allora vorrei partire con il rassicurarti. La mia professoressa di storia delle superiori - una donna che ricordo ancora oggi con affetto nonostante all’epoca mi terrorizzasse a morte - diceva sempre che l’oggettività, in storia, è qualcosa di difficile da raggiungere. Per cui, non preoccuparti.
Aggiungo anche che io non ci vedo nulla di male a farsi trascinare dall’amore verso qualcosa, purché questo amore non ci renda completamente cieche.
Sicuramente uno dei tuoi punti forti è lo stile. Sei capace di raccontare tutto con una scioltezza incredibile. I racconti storici hanno purtroppo spesso il brutto vizio di utilizzarne uno stile ridondate e pesante, che non fa altro che provocare sonnolenza e appesantire la vicenda.
Ecco, questo non è assolutamente il tuo caso. E’ vero, hai scritto di una storia drammatica, ci hai raccontato del dolore che ha scosso una famiglia, che non è svanito nel tempo ma che è rimasto sempre lì, tra due persone, a ricordare che cosa hanno perduto. E’ un dolore che ne chiama altro, che lascia quella ferita nel cuore di Sissi aperta e costantemente sanguinante.
Ecco, parlano proprio di lei, io non sono un’esperta. So quello che ho letto in qualche libro - no, non ho nessuna intenzione di citare quella serie tv trash - e quello che mi ha raccontato mia madre. Però ammetto che non è un personaggio su cui ho investigato.
Per cui quando ho letto del tuo entusiasmo e della tua determinazione a darle una voce, sono stata felice perché sapevo che avresti creato qualcosa che, sì, mi avrebbe fatto male ma che sarebbe stato anche bello da togliere il fiato.
Adesso, però, vediamo di sviscerare un po’ la storia e focalizzarci meglio sui personaggi.
Un po’ l’ambientazione la conosco, per cui non mi è stato difficile inquadrare come doveva essere la vita nella corte austriaca.
Quello che di cui ignoravo, era dell’amore tra i due coniugi.
Ho sempre pensato che fosse solo il Ceco Beppe quello davvero innamorato, che Sissi si fosse pentita con il tempo, arrivando addirittura a ripensare con amarezza al “sì” che aveva pronunciato davanti all’altare
Invece qui mi hai presentato uno scenario differente. Mi hai parlato di un amore che ha cercato in tutti i modi a sopravvivere al tempo e ai lutti che sono avvenuti.
Hai parlato dell’amore di Sissi verso la sua primogenita, una bambina che ha perso troppo presto. Ti sei soffermata a narrarci come la sua scomparsa l’avesse distrutta.
Ho apprezzato quei piccoli particolari che hai inserito per tutto il capitolo. Come, ad esempio, il fatto che non avesse i capelli in ordine. So che lei teneva molto al suo aspetto, per cui non ho potuto fare a meno di provare una fitta di dolore nel rendermi conto che il suo aspetto esteriore indicasse una profonda sofferenza.
E ho provato compassione per lei nel leggere che non avrebbe ricevuto parole di conforto dalla suocera ma che, anzi, sarebbe stata redarguita e perseguitata per una scelta fatta a fin di bene, solo per poter aver vicine le figlie durante uno dei viaggio di stato.
Probabilmente sarai stupita - e credimi, lo sono stata anch’io - ma il personaggio che mi ha rapito il cuore è stato Franz. Anche in lui ho visto sofferenza, amarezza, prostrazione ma anche un amore purissimo e il desiderio di voler bene e proteggere, a modo suo, la moglie che aveva scelto. L’ho trovato molto umano e indulgente quando non la forza a intraprendere un viaggio che avrebbe solo risvegliato antichi e dolorosi ricordi.
E il finale è meraviglioso. Perché, sì, è intriso ancora di amarezza - Sophie sarà un fantasma che fluttuerà sempre tra loro - però si avverte una boccata di speranza per questo bambino che non è ancora nato ma che arriverà presto.
Ti mando un grosso bacio e ti ringrazio per avermi coinvolta in questa avventura. E' stato un piacere leggere questa storia in anteprima e guai a te se tenti di scusarti per il disturbo.
Siamo insieme nel Baratro <3
Con affetto,
Eli

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