Ben ritrovata, cara Sara, ero veramente in attesa di tue nuove circa questa storia dai caratteri di una spy story.
Ci eravamo congedate da te con la fuga delle due ragazzine, che ora si ritrovano nella notte per le strade di una Londra spettrale e senza avere idea di come agire nell’immediato. Nella mente di entrambe le giovani sono sorti un sacco di pensieri, circa le motivazioni che hanno portato a quella stramba situazione: l’una rapita dal padre di colei che ora l’aveva fatta fuggire. Certamente alla base dovevano esserci ben altre motivazioni, ma intanto occorre trovare un riparo per la notte e ragionare con calma, per prendere decisioni e vedere quale sarebbe stato il percorso migliore per uscire indenni da quella vicenda dai contorni alquanto cupi. E infatti dopo aver vagabondato per un po’ per la città, raggiungono, forse senza sapere neanche come, le zone periferiche, dove ci sono casupole fatiscenti corredate da stalle: ed è proprio qui che stabiliscono la loro base temporanea. In questo frattempo le due ragazzine si osservano e si studiano, ognuna pensando al comportamento dell’altra e cercando di capire con che tipo di persona abbiano a che fare. Tutte e due sembrano e appaiono decise, nessun ripensamento a turbare ciò che hanno messo in atto, però un po’ di timore per ciò che potrebbe accadere nell’immediato futuro è ben palese a tutte e due. Si vengono a scoprire i caratteri dalle osservazioni e dalle parole scambiate: l’amore forte e incondizionato di Clowance verso suo padre che stima enormemente, mentre Odalyn ha una sorta di timore reverenziale verso quel genitore che non le ha mai dimostrato affetto e amore e, in più, sa che sia un uomo potente e senza scrupoli, che non depone certo a suo favore. Tutte e due sanno di essersi cacciate in un bel guaio, ma sperano che, con l’arrivo del giorno, possano avere qualche possibilità in più di raggiungere qualcuno che possa essere loro di aiuto e, l’idea del personaggio che potrebbe supportarle, viene da Clowance, la quale nomina il fidato amico di suo padre, Jones, anche per non scoprire qualcosa della famiglia, con una ragazzina appena conosciuta e verso la quale, forse, nutre ancora qualche dubbio, circa il fatto che la sua azione possa essere stata combinata per aiutare il padre, anche se non ne è molto convinta.
Intanto chi si sta macerando nell’attesa è Demelza: ha tutti gli altri figli vicini, ma il pensiero di Clowance non può di certo abbandonarla. Lei avrebbe voluto poter dare a ognuno di loro la stessa protezione, tenerli al sicuro, proprio come il bimbo che sta aspettando. Però Ross e Jones hanno approntato il piano di salvataggio per Clowance; peccato che siano arrivati con un leggero ritardo sui tempi, perdendosi quanto effettivamente accaduto nella proprietà del Console Haakon, ma, non sapendo niente, stanno ragionando su chi darà una “bella lezione” a quell’uomo spietato. Wickman, nella persona del governo, si è raccomandato di agire con coscienza per non creare un incidente diplomatico, ma quando di mezzo ci sono gli affetti, soprattutto per Ross, la cosa diventa di difficile gestione. Già si era colpevolizzato per non essere riuscito a salvare la loro primogenita, che ora deve porre la massima attenzione a quello che faranno lui e Jones, altrimenti davvero il suo cuore non reggerebbe al dolore di perdere Clowance e di dare, a sua volta, un ulteriore dolore alla sua adorata Demelza che in lui confida senza se e senza ma da sempre.
Una intricatissima spy story che stai conducendo a piccoli passi, con l’impressione di vedere uno sceneggiato che si svolge piano piano, mantenendo, al contempo, alte l’attenzione e la tensione per le vicende narrate.
Non mi resta che aspettarti, insieme alle altre lettrici, quando avrai tempo per l’atteso prosieguo.
Un caro saluto. |