Recensioni per
Così fragile
di GladiaDelmarre

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/07/22, ore 21:09

Buonasera cara, appena posso approfitto di qualche scambio perché è un buon modo per impormi di leggere e recensire nonostante il poco tempo e la stanchezza.
E ci sono perle che altrimenti rischierei di perdermi, come ad esempio le tue poesie.
Wow. Che perfezione. Viene voglia di leggerla e rileggerla ancora.
Il rapporto tra Will e Hannibal è torbido, controverso, impossibile da definire e incasellare. Tu, in pochi versi, sei riuscita a scendere così in profondità che a un certo punto potevo quasi sentirli.
Ho sentito Will, l'ho visto con gli occhi di Hannibal, ed è proprio il suo sguardo, la sua percezione che si spinge così oltre, che arriva a una consapevolezza totale. Nessuno conosce Will come lui.
E Will è un personaggio magnifico, così tridimensionale, pieno di contraddizioni e angoli oscuri. È spaventoso e magnifico al tempo stesso, il fatto che sia proprio Hannibal a farglieli conoscere, a farli emergere.
C'è sempre tanta tensione, tanto erotismo tra loro e tu lhai reso alla perfezione.
Il modo in cui Hannibal lo desidera sembra quasi farci precipitare, verso dopo verso, fino a quella supplica finale. E così come precipita il lettore, così precipita Will, verso quell'oscurità che ha sempre tentato di arginare.
Il ritmo è serrato, incalzante. Adoro questi versi brevi, la scelta delle parole più adatte e ognuna di esse è perfetta.
Hai davvero il dono dell'introspezione e vorrei saper scrivere poesie belle almeno la metà di questa. Sul serio. Chapeau. ♡
Bravissima davvero.
A presto!
Un abbraccio
Aislinn

Recensore Master
22/05/22, ore 18:42

Ciao cara, eccomi qui finalmente per lasciarti la mia recensione :) scusami ancora per il ritardo, ma soltanto oggi ho potuto recuperare il mio PC per completare il giro.
Dunque, sono molto felice di essere qui per due ragioni: in primo luogo, perché è un piacere ritrovarti come autrice! Il tuo stile mi è rimasto impresso, sappilo, ti trovo di una bravura incredibile e non può farmi che piacere tornare a leggere qualcosa di tuo! In secondo luogo, perché questa storia riguarda il mondo di Hannibal, a cui sono davvero affezionata: negli anni di uscita della serie, avevo una vera e propria ossessione per la Hannigram. E che dire, sapevo ancor prima di leggere che il tuo stile si sarebbe sposato alla perfezione con la complessità di questa coppia e avevo assolutamente ragione!

La poesia – perdonami, non è un genere a cui sono troppo avvezza- è ben scritta e ben strutturata. Mi piace molto la scelta delle parole e soprattutto, a mio parere mantiene un ritmo sostenuto che somiglia a una lenta e torbida discesa, la quale culmina poi con una strofa finale assolutamente di impatto. Per quanto riguarda il suo contenuto, invece, hai dato una lettura dei pensieri di Hannibal nei confronti di Will non soltanto fedelissima al canone, ma donandogli anche quel tocco di profondità in più, e di bellezza che conquista l’attenzione di chi legge. Hannibal guarda Will con tenerezza, con passione, ma anche con una punta di ossessione. Ne apprezza la mente, la fragilità, ma d’altra parte ha scorto l’oscurità che alberga dentro di lui e sa bene quanto possa essere esplosiva, una volta guidata fuori, allo scoperto dalle profondità della foresta intricata che alberga dentro di lui. Ho adorato soprattutto la parte più carnale, dove si percepisce ancor più chiaramente il desiderio di Hannibal di possedere Will come fosse una parte integrante di se stesso: la smania e la violenza dei sentimenti di Hannibal qui diventano quasi tangibili.
Non posso che farti i complimenti perché riuscire a rendere tutto ciò in dei versi è eccezionale.

Spero di avere di nuovo occasione di leggerti presto!
Intanto ti faccio i complimenti, è sempre un piacere per me!
A presto, Violet :)

Recensore Master
20/05/22, ore 17:49

Mia cara Gladia!!

Tu scrivi delle poesie sempre stupende. Hannibal ammira Will. Ne ammira la fragilità, l’aspetto, la possibilità di plasmarlo sotto le proprie dita. Ne riconosce la fermezza, ma riconosce anche che il suo carisma può corromperlo, sgretolando i suoi propositi, rivelando il sé oscuro che Will (come tutti noi) nasconde. Sebbene Hannibal sia il predatore per eccellenza perché si ciba di uomini, con Hannibal ricopre il duplice ruolo di preda e di predatore. Non potrebbe essere altrimenti, dato che è inseguito da Will e ne è attratto eppure caccia Will (e altri). A questo proposito la metafora della caccia è unita con l’immagine della foresta che alberga in Will – e la foresta è un luogo intrinsecamente ricco di significati e di richiami.

Will è anche una creatura che Hannibal definisce “plasmato per essere mio”: anche qui non posso che pensare come Hannibal si rifaccia al mito di Adamo ed Eva, dove quest’ultima viene creata a partire da Adamo, ma anche di come Adamo stesso sia a immagine e somiglianza di Dio. Qui la creazione è per creare un incastro amoroso – il corpo di Will è fatto appositamente per essere amato e completarsi con Hannibal, ma non posso non pensare che il dottore possa svolgere, proprio perché guarda nelle menti altrui e può evocare cose sepolte nella psiche dei suoi pazienti, come Will, il ruolo di un dio.

Quel “saggia la carne e godine” è, oltre a essere un invito evocativo e d’impatto, duplice, anzi triplice. Di nuovo vedo un richiamo biblico all’Eucarestia, vedo un richiamo sensuale, un invito a consumare l’amore, ma a voler leggere in modo più letterale l’invito c’è il mangiare come atto. Il cannibalismo di Hannibal, dunque, che si offre – e offrendosi, chissà che non pensi di far trasmigrare un po’ di sé in Will. Gli ultimi due versi li adoro. Hannibal preconizza il futuro di Will, ne legge la natura feroce prima che lui, ancora virtuoso, ma sempre più corrotto, se ne accorga. Insomma, una poesia splendida (come sempre, del resto).
Un abbraccio,
Shilyss

Recensore Veterano
14/05/22, ore 23:56

Semplicemente sublime il mondo in cui ci hai portati nella mente del dottore.
Uno sguardo attento e profondo su quello che Hannibal vede, sente, percepisce e prova non solo per Will ma anche per se stesso. Preda e predatore, esattamente. Entrambi sono sia l'uno che l'altro.
Will è l'unico che riesce fare provare certi sentimenti e rendere irrazionale Hannibal. Così simili eppure così diversi.

Complimenti davvero.

Recensore Veterano
14/05/22, ore 06:37

Davvero una poesia profonda e ricca di passione, vera e sentita, crudele e dolce!
Mi è piaciuto tantissimo come percepisce l'oscurità di Will, di come per quanto possa plasmarlo, Will è già preparato per essere ciò che è e che Hannibal debba soltanto suonare la loro melodia.
Davvero bellissima poesia, complimenti ancora! Non è di certo facile scrivere poesie Hannigram!

Recensore Veterano
11/05/22, ore 16:36

Davvero molto bella ♡♡♡
È affascinante immaginarlo mentre fa questi pensieri su Will.
Mi piace quando si definisce preda e predatore, come se sapesse che tutto sommato anche lui stesso sta cedendo alla sua stessa trappola.
Mi piace anche l'espressione "plasmato per essere mio" e ancor di più, quando lo descrive si come fragile, ma anche come metallo.
Puro e allo stesso tempo corrotto.
Brava complimenti credo tu abbia interpretato bene i suoi pensieri!