Recensioni per
IN PACE REQUIESCANT
di Dorabella27

Questa storia ha ottenuto 33 recensioni.
Positive : 33
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/05/22, ore 11:52
Cap. 1:

Cara Dorabella, ci hai regalato un capitolo ricco di suggestioni, per un lettore di età adulta, nonché tanta malinconia nel pensare cosa sia la Morte, a cosa porti di definitivo via con sé, a quanto non ci sia più rimedio per nulla quando lei arriva. Pensiamo, conseguentemente, a cosa possa aver lasciato nella mente di una bimba di quasi sette anni, che si trova a dover affrontare un lutto di cui non comprende bene la portanza, perché tutto deve rimanere entro un limbo fatto di educazione, senza poter approfondire particolari che tutti sembrano conoscere mentre lei resta all’oscuro. E’ comunque un fatto che le porta turbamento: in primis, perché, per la prima volta da un anno a questa parte, deve affrontare quella prova da sola, con l’unica compagnia compassata di entrambi i genitori, i quali devono rendere omaggio alla vegliarda che si è spenta, senza André, il suo inseparabile compagno di avventure, che è venuto a vivere da lei quando anche lui era stato colpito dal lutto per la perdita dei suoi genitori. Con lui avrebbe potuto affrontare l’argomento, cercando di capire cosa fosse questa “Morte” che lascia il vuoto, talvolta incolmabile tra coloro che restano. Per il momento sa che deve seguire i suoi genitori e comportarsi come l’erede designato del casato che è.
Il turbamento iniziale è dato dalla vista del catafalco su cui è disposta la bara della defunta, contornato da una infinità di mele, che servono unicamente a mascherare l’odore della decomposizione, favorita dal caldo estivo. Oscar non ha mai visto un morto, ma prima che lo fosse, esso era una persona, un essere in carne e ossa, con i suoi pregi e i suoi difetti, proprio come la pro-prozia Horthense o come una delle cameriere di palazzo che, da un giorno all’altro, non aveva più visto, sapeva solo che fosse malata e le avevano detto fosse tornata al suo paese per meglio curarsi. Già allora la parola “Morta” l’aveva lasciata con un senso di inquietudine, favorito dal fatto che tutti si ostinavano a mantenere riserbo, forse per non offendere le orecchie dell’erede o per non mettere cattivi pensieri nella sua mente.
Oscar, di ritorno dal funerale, rammenterà il cattivo odore della defunta, di tutte quelle mele, dei fiori raccolti e per il caldo presto appassiti che rilasciavano effluvi poco piacevoli. Un’autentica boccata di aria pura ritrovare André ad attenderla a braccia aperte nelle quali fiondarsi e respirare il suo buon profumo di pulito, che sa di casa, delle cose che le sono care, che sa della sua pelle che le ricorda le notti in cui lo abbraccia stretto sotto le coperte quando lo raggiunge nella sua camera per non rimanere da soli.
Molto intenso questo primo capitolo, molto d’effetto, e che ci ha regalato un’ampia panoramica del tempo e della vita che conduceva la famiglia Jarjayes, mostrandoci un po’ del carattere del Generale, e anche quello remissivo di Madame Marguerite, la quale ha dovuto assoggettarsi alle idee del marito, senza possibilità di potersi opporre al suo volere nel crescere la loro ultima figlia come un maschio, con particolare riferimento ad Oscar in questi suoi primi anni di vita, con l'ultimo che si è riempito di novità e di gioia con l’arrivo del piccolo André, al quale dimostra un attaccamento più che fraterno e un autentico terrore dovesse mai perderlo.
Narrazione che sempre riesce a coinvolgere, come ci stai abituando da un po’ di tempo a questa parte, sia per la trama che si intreccia mirabilmente alla vite dei protagonisti, dandone visioni alternative e accattivanti, sia per la riflessione che si scatena nella mente del lettore a fronte di certi argomenti e che può condurre poi in solitaria, basandosi sulla propria sensibilità o sul proprio vissuto.
Complimenti a Galla per il prezioso ritratto di Oscar bambina abbigliata per la triste occasione.
Un caro saluto ad entrambe.

Recensore Veterano
25/05/22, ore 23:21
Cap. 1:

Dorabella carissima, è un racconto sensoriale , anzi olfattivo, che inquieta non poco. Cosa vuol dire accostarsi alla morte? E comprendere cosa vuol dire morire e "disfarsi" nella tomba? Cosa vuol dire quando una persona, che era tra noi "non respira più, non parla più, non mangia più, non sbatte più le palpebre" ? La scoperta di cosa la morte sia, non può che condurci alla considerazione angosciosa che tutte -tutte!- le persone che ci sono accanto, dovranno, prima o poi morire, per quanto lontano nel tempo riusciamo a collocare questa orribile prospettiva.
Il ricordo di Marianne, morta di un male così terribile da non potersi nominare aggiunge angoscia all'angoscia.
Mi ha toccato moltissimo.
A presto.
Octave
P.S. Galla, la fanart è una delizia! Complimenti!

Recensore Veterano
25/05/22, ore 21:17
Cap. 1:

Carissima Dora,
se la prozia Jarjayes è la sorella del nonno del generale... scusa, ma quanti anni ha???
Facendo un po' di calcoli: il generale quando è nata Oscar non era di certo di primo pelo, anche perché lei era già la sesta figlia. Correva l'anno 1755, perciò se la prozia era la sorella del nonno del generale poteva benissimo era stata una giovinetta alla Corte del Re Sole.😉
Ho trovato questo capitolo davvero pungente ed intenso: perché Oscar attraverso la visione della salma di questa lontana parente, incontrata in pochissime occasioni, realizza per la prima volta che cosa sia la morte è che cosa voglia dire non esserci più. Trovo che questo capitolo si possa considerare universale, perché a chi non è successa la stessa cosa da bambino?
L'immagine della salma sul cataletto circondata dalle mele per coprire l'odore della morta mi ha profondamente impressionato (e mi ha ricordato un certo film di Pupi Avati!), con l’odore dolciastro dei frutti nel tentativo di coprire quello della putrefazione.  
E quando Oscar realizza la portata della morte chi è la prima persona a cui la piccola pensa? Quella di cui non potrebbe mai fare a meno? Ovviamente ad Andre'! E il profumo di Andre' è sempre buono, persino il suo sudore!
Il finale mi ha messo una profonda malinconia, perché evidenzia l'amore di Oscar per l'amico, ma anche il terrore della sua eventuale perdita. Umbra et pulvis sumus…
Semplicemente divina! Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo! 
Intanto un forte abbraccio e buona serata,
Con immenso affetto, 💓
La tua Ifigenia, sempre al tuo servizio 🤗 

Ps. Chiedo per un'amica: non è possibile avere una boccetta della fragranza del sudore di Andre'?? Come ci ha fatto intuire Oscar, anche quando suda deva avere un buon odore (pure con 35 gradi all'ombra!). Anche perché, nella maison di Madame Coccotte, Ellissa già aveva appurato che la sua saliva aveva un buon sapore! Adesso la smetto… 🙈
 
(Recensione modificata il 25/05/2022 - 09:40 pm)
(Recensione modificata il 25/05/2022 - 10:14 pm)

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